Titolo originale: The Quest
Formato: Kindle (1794 KB)
Pagine: 631
Editore: Longanesi (16 ottobre 2010)
ASIN: 0065N7YPK
Data di acquisto: 19 maggio 2015
Letto dal 14 al 20 giugno 2015
▪ Sinossi
Dopo un interminabile viaggio nelle terre più remote del mondo conosciuto, per il mago Taita e il fedele Meren è tempo di far ritorno in Egitto. La loro amata patria è afflitta da piaghe senza fine: sulle regioni del Nilo, già stremate da lunghi anni senza esondazioni, si è abbattuto il flagello della peste, che non ha risparmiato neppure i figli del faraone Nefer Seti.
E mentre i nemici di sempre tramano per mettere le mani sul regno, su di esso piomba una nuova, penosa calamità : il fiume, da sempre fonte di vita e di prosperità , si è ridotto a una catena di pozze fangose del colore del sangue. Uno scenario drammatico in cui, impalpabile come la tela di un ragno velenoso, si diffonde il culto di una nuova, misteriosa dea dagli straordinari poteri. Un culto che sta affondando i suoi artigli nel seno stesso della famiglia reale.
Disperato, il faraone chiede a Taita di rimettersi in cammino. Solo il grande stregone, forte dei nuovi poteri ottenuti grazie agli arcani riti custoditi nella lontana Asia, ha qualche speranza di scoprire e sconfiggere la minaccia che si annida alle fonti del Nilo. Ha così inizio un pericoloso viaggio lungo il maestoso letto del fiume, descritto con grande talento narrativo e ineguagliabile ricchezza di dettagli, nel quale alle insidie che minacciano la spedizione si aggiunge la sfida letale del mago con le forze oscure in agguato fuori e anche dentro di sé…
▪ La mia recensione
Alle fonti del Nilo è il quarto volume del bellissimo ed epico ciclo egizio di Wilbur Smith. I primi tre lavori (1-2-3) sono stati alquanto meravigliosi e spettacolari, ma questo (purtroppo bisogna dirlo) mi ha profondamente deluso e lasciato con l'amaro in bocca… Già a metà libro non vedevo l'ora di arrivare alla fine e, in più di un'occasione, sono stato lì lì per abbandonare il tutto!
Intanto cominciamo col dire che moltissime situazioni (parecchio logorroiche) non avendo nulla a che fare con la storia principale, mi hanno dato l'impressione di essere state inserite solo ed esclusivamente con l'intento di allungare il brodo. La figura di Taita, l'eunuco protagonista di tutto il ciclo egizio, da intelligente, sapiente ed esperto di svariate arti (medicina, matematica, architettura e letteratura su tutte), in questa storia quasi quasi assume le sembianze di una vera e propria caricatura del suo stesso personaggio, diventando un potente mago e, colmo dei colmi, un uomo virile nel momento in cui la sua principale nemica gli dona un nuovo "membro".
Ma ci sono anche tante, troppe, situazioni su cui io avrei da ridire. Alcune di queste, inoltre, sembrano palesemente scopiazzate dalla Bibbia; giusto per fare un esempio, ne cito due: all'inizio del racconto abbiamo l'Egitto che è colpito da svariate piaghe e, nientepopodimeno, il personaggio di Fenn (reincarnazione della regina Lostris, coprotagonista del primo libro), come Mosè, viene ritrovata in una palude all'interno di una cesta a forma di barchetta. Forse l'unica cosa positiva dell'opera di Wilbur Smith è la magnifica descrizione dei paesaggi egizi ed africani (sembra davvero di sentire il fruscio delle foglie e l'impeto delle onde dei fiumi); ma, e concludo, ancora una volta c'è da dire che l'autore non lesina dettagli e descrizioni anche di minimi particolari nelle scene di violenza e sesso. È un po' troppo, direi…
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
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