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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 28 settembre 2023

Wilbur Smith: Figli del Nilo

Wilbur Smith: Figli del Nilo. Il ciclo egizio, vol 3

Formato: Kindle (1072 KB)
Pagine: 654
Editore: Longanesi (16 ottobre 2010)
ASIN: B0065N8SSC

Acquistato a febbraio 2015
Letto dal 2 al 14 marzo 2015

Sinossi
Densa come una nube di sabbia sollevata dal khamsin, il vento che tutto avvolge nel suo turbine, è la minaccia che incombe sull'Egitto dopo la morte del saggio e glorioso Faraone Tamose. Una minaccia che si nutre non solo del sangue del popolo egizio, che arrossa i campi di battaglia nell'interminabile guerra contro gli Hyksos, gli invasori stanziati nel nord del Paese, ma anche del suo animo, corroso da individui sprezzanti della volontà divina, come Naja, il crudele e ambizioso reggente.
Un uomo soltanto sa che quel khamsin generato dall'odio e dall'inganno deve essere disperso, altrimenti l'intera civiltà egizia sarà annientata: quell'uomo è Taita, l'anziano eunuco che ormai da anni vive nel deserto, in assoluta solitudine, affinando le sue arti magiche e custodendo la tomba dell'adorata regina Lostris.
Ed è proprio Lostris, apparsagli in sogno, a richiamare Taita all'azione: soltanto sotto la sua guida, infatti, il giovane principe Nefer, figlio di Tamose, potrà percorrere la difficile strada che lo condurrà verso il suo destino di Faraone in un Egitto nuovamente riunito e in pace.
Costretti a fuggire dalla loro patria, Taita e Nefer dovranno combattere insieme il pericolo incombente, ognuno con le proprie armi: Taita il mago diventerà terra, acqua, aria e fuoco, piegando gli elementi alla sua volontà e affrontando le ombre del male con arcani riti; Nefer il principe diventerà un guerriero, imparando che nulla è più letale della forza che vibra nell'animo dei giusti…

La mia recensione
Terzo capitolo della serie egizia di Wilbur Smith incentrata sulla figura di Taita, lo schiavo tuttofare che, da schiavo eunuco, diventa persona libera e punto di riferimento per i vari faraoni che si sono succeduti nel corso della sua vita. In questa nuova avventura, quello che tutti ormai definiscono mago e stregone (ma, in realtà, Taita è solo un medico all'avanguardia ed un attento osservatore), deve affrontare la minaccia rappresentata da due falsi faraoni e contemporaneamente, districarsi tra varie peripezie, tradimenti, inganni, maghi e falsi dei ed istruire (non prima di avergli salvato la vita) il giovane faraone Nefer Seti, discendente della bellissima regina Lostris, già incontrata nel primo libro della saga.
Romanzo davvero appassionante che, quindi, cattura il lettore e, nonostante le sue 600 e passa pagine, lo sprona ad andare avanti nella bellissima lettura. L'unico appunto che mi sento di dare al libro è che (sperando di non rovinarvi la lettura) le scene di sesso e stupro vengono descritte con troppa dovizia di particolari!
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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