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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 31 agosto 2025

I classici nella stanza di Antonio, vol. 3: Robinson Crusoe


Daniel Defoe: Robinson Crusoe

Titolo originale: The life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe of York, Mariner
Formato: Kindle (2.2 MB)
Pagine: 445
Editore: Giunti (7 giugno 2023)
ASIN: B0C6N26JWH

Data di acquisto: prestato
Letto dal 28 al 31 agosto 2025

▪️Sinossi
Uno dei romanzi d'avventura più celebri al mondo, che ha affascinato generazioni di lettori di qualunque età. Unico sopravvissuto a un terribile naufragio, Robinson Crusoe approda sulla spiaggia di un'isola deserta. Armato solo del suo ingegno e della sua tenacia, lotterà contro le forze ostili di una natura selvaggia tra mille imprevisti e difficoltà, nell'isolamento completo. O almeno così sembra… Perché nella folta vegetazione di quell'isola incontaminata potrebbero nascondersi presenze sconosciute.

▪️L'incipit del libro
Sono nato a York nel 1632, da una famiglia molto stimata benché non fosse originaria della città: mio padre, infatti, che era uno straniero, di Brema, in un primo tempo si era stabilito a Hull, dove aveva accumulato un buon patrimonio col commercio, e solo successivamente si era trasferito a York. Qui, ritiratosi dagli affari, aveva sposato mia madre che apparteneva alla famiglia Robinson, un'ottima casata del luogo. Per questo motivo mi fu dato il nome di Robinson Kreutznaer; ma, a causa dell'abitudine tutta inglese di storpiare le parole, adesso ci chiamano, anzi ci chiamiamo noi stessi, e ci firmiamo, con il cognome di Crusoe. Così mi hanno sempre chiamato i miei compagni.

▪️La mia recensione
"Riflettendo e meditando, avevo capito che la natura e l'esperienza mi davano questo insegnamento: che le buone cose di questo mondo sono tali solo se possono esserci utili, e che noi godiamo di tutto ciò che riusciamo ad accumulare, anche per farne parte agli altri, solo nella misura in cui possiamo usufruirne e non più".
Sembra incredibile eppure, a distanza di più di trecento anni, Robinson Crusoe ancora ci parla!
Infatti, questo romanzo, datato aprile 1719, va ben oltre il genere "avventura". È un vero e proprio trattato sulla tenacia dell'uomo e sulla sua primaria esigenza di potersi relazionare con il prossimo.
Una volta naufragato, la vera sfida di Robinson Crusoe non è solo il cercare ogni mezzo per sopravvivere ma (e soprattutto) il resistere alla solitudine. Arriverà a "parlare" sia da solo che con i pochi oggetti di cui dispone, ma anche a "colloquiare" con Dio… Ecco a cosa mi riferivo poc'anzi: in Robinson si riflette il bisogno di comunicare e di confrontarsi tipico degli esseri umani. Andiamo sempre di corsa, viviamo perennemente "attaccati" ai nostri Smartphone e siamo ininterrottamente connessi sui Social ma, a ben pensarci, siamo isolati perché stiamo dimenticando il legame emotivo (la vera "connessione") che ci lega ai nostri simili.
E anche l'incontro con il selvaggio "Venerdì" riflette questa condizione: Robinson torna quasi a vita nuova perché, finalmente, ha la possibilità di dialogare e confrontarsi con un altro essere umano. L'IO ha lasciato il passo al NOI…
Siamo tutti Robinson Crusoe: non siamo fatti per vivere isolati!
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵🔵 (5 su 5)

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