Titolo originale: The Testaments
Formato: Kindle (744 KB)
Pagine: 414
Editore: Ponte alle Grazie (10 settembre 2019)
ASIN: B07QWXQFRN
Data di acquisto: 5 agosto 2025
Letto dal 5 al 9 agosto 2025
▪️Sinossi
Il racconto dell'ancella si chiude con la porta del furgone che sbatte sul futuro di Difred. Milioni di lettori si sono chiesti che ne sarà di lei… Libertà, prigione, morte?
L'attesa è finita.
Il nuovo romanzo, I testamenti, riprende la storia quindici anni dopo, con gli esplosivi testamenti di tre narratrici di Galaad.
«Questo libro nasce da tutte quelle domande che mi avete fatto su Gilead e i suoi meccanismi interni. Beh, non solo da questo. L'altra fonte d'ispirazione è il mondo in cui viviamo oggi». Margaret Atwood.
▪️L'incipit del libro
Solo chi è morto ha diritto a una statua; a me, invece, ne è stata dedicata una in vita. Sono già di pietra. La statua era un piccolo segno di stima per i miei tanti contributi, diceva la motivazione letta da Zia Vidala. L'incarico le era stato dato dai nostri superiori e le risultava tutt'altro che gradito. La ringraziai facendo appello a tutta la mia umiltà, poi tirai bruscamente la fune e sciolsi il drappeggio che mi avvolgeva; svolazzò fino a terra, ed eccomi lì. Non siamo facili all'entusiasmo, qui ad Ardua Hall, tuttavia si levò un applauso discreto. Feci un cenno col capo.
▪️La mia (brevissima) recensione
"La conoscenza è potere, specialmente se è disonorevole. Non sono la prima ad averlo capito, o ad averne approfittato quando possibile: i servizi segreti di tutto il mondo lo hanno sempre saputo".
I testamenti, sequel naturale de Il racconto dell'ancella, è ambientato una quindicina d'anni dopo i fatti di quel primo volume e vede coprotagoniste tre donne: la veterana ed ambigua Zia Lydia e le giovani Hannah (la primogenita di June) e Daisy-Baby Nicole (figlia di June-Difred e Nick). Ricostruiremo le loro storie, e quella dello stesso regime teocratico di Gilead, tramite il ritrovamento delle trascrizioni dei loro diari segreti.
Il primo non mi era piaciuto molto, questo secondo volume… nì!
L'escamotage di raccontare la stessa versione dei fatti ma da tre punti vista diversi, impreziosisce la storia e la rende più esplicita e leggermente più movimentata. Però, il finale si è rivelato essere completamente "di comodo", monotono e "consuetudinario": tanto per intenderci… zero colpi di scena. Oltretutto, manca tutta quella critica sociale che era presente ne Il racconto dell'ancella.
Un romanzo, quindi, che certamente colma le lacune e fornisce tutte le domande rimaste senza risposta nel primo volume, ma nulla di più.
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)
Nessun commento:
Posta un commento