--- BLOG IN ALLESTIMENTO ---
Benvenuti in questo spazio in cui sto raccogliendo la mia collezione di libri
▶ Questo blog è facilmente raggiungibile anche da www.lastanzadiantonio.com
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 31 agosto 2023

Mauro Biglino: La Bibbia non è un libro sacro

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 dicembre 2016, su un mio precedente sito web]

Mauro Biglino: La Bibbia non è un libro sacro

Formato: copertina flessibile
Pagine: 150
Editore: Uno Editori (prima edizione del 15 novembre 2013)
ISBN-13: 978-8897623755

Data di acquisto: 4 ottobre 2016
Letto dall'8 al 14 dicembre 2016

Sinossi
La divinità spiritualmente intesa non è presente nell'Antico Testamento. In particolare nella Bibbia non c'è Dio e non c'è culto rivolto a Dio. Ecco perché il titolo afferma che la Bibbia non è un libro Sacro. Chi è intervenuto nei secoli modificando la Bibbia? Siamo vittime di un grande inganno?

La mia recensione
Libro abbastanza interessante che annienta le basi delle religioni ebraica e cattolica e, in un certo senso, cerca di far aprire gli occhi al popolo dei fedeli. Il professor Biglino ci spiega che la Bibbia, soprattutto la parte concernente l'Antico Testamento, è infarcita ben bene di errori (più o meno voluti) e manipolazioni a non finire, e la sua lettura (ma attenta ed accurata), una volta eliminati proprio questi errori e manipolazioni, apre scenari incredibili e fantasiosi… ma non impossibili!
Stando alle tesi di Biglino, in estrema sintesi, nella Bibbia non c'è proprio niente di sacro per il semplice fatto che quel Dio (Yahweh) di cui si parla nella stessa, non sarebbe un Dio inteso come tale ma, udite udite, un semplice mortale incaricato di governare/colonizzare quel pezzo di territorio su cui sarebbe poi sorto, grazie al suo apporto (anche violento e sanguinario), il popolo ebraico. Quindi, Yahweh sarebbe solo ed esclusivamente uno dei tanti Elohim presenti sulla terra in quel determinato momento storico.
Libro spettacolare ma ne sconsiglio la lettura agli integralisti cattolici…!
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Libri (e fumetti) letti nel mese di agosto 2023… e quelli da leggere a settembre

I libri (ed i fumetti) che ho letto e recensito ad agosto 2023:
Julia, albo n. 299 - Un carico speciale
Jacques Serguine - Crudele Zelanda
Julia 2 storie, albo n. 1 - Nella mente del mostro / Bentornata, Myrna!
Zagor Più, albo n. 10 - Ritorno a Paradise Gate
Agenzia Alfa, albo n. 2 - I naufraghi dello spazio
Julia, albo n. 298 Bis - Il caso di Goran Jankovic
Color Zagor, albo n. 17 - Il signore dei cimiteri
Speciale Martin Mystère, albo n. 40 - Uno Speciale davvero speciale per i 40 anni di Martin Mystère Special
Zagor, albo n. 748 (697) - Il capitano Nemo
Martin Mystère Riedizione, albo n. 3 - La casa ai confini del mondo / Delitto nella preistoria
Martin Mystère, albo n. 402 - La sequenza dell'immortalità
Agenzia Alfa, albo n. 1 - La carta della torre / Le maschere della morte / La mente che uccide
Julia Edizione Speciale - Gli occhi dell'abisso / Oggetto d'amore

Ed i libri in lettura per settembre (ma non necessariamente in quest'ordine… e non è neanche detto che siano questi):
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso - Fuori dai confini. La 'ndrangheta nel mondo [già in lettura]
Umberto Galimberti - Le parole di Gesù
Michael McDowell - La casa. Blackwater, vol. 3
Angela Marsons - Vittime innocenti. Kim Stone, vol. 8
Paula Hawkins - A occhi chiusi
Giorgio Faletti - Pochi inutili nascondigli

mercoledì 30 agosto 2023

Enzo Biagi: Storia d'Italia a fumetti. Vol. 2

 

Enzo Biagi: Storia d'Italia a fumetti
Vol. 2: Da Colombo alla Rivoluzione Francese

Formato: copertina rigida
Pagine: 190
Editore: Mondadori (ottobre 1979)

Data di acquisto: regalo di Natale 2019
Letto dal 20 al 29 dicembre 2019

Sinossi
---

La mia (brevissima) recensione
Volume ben fatto (d'altronde Biagi è una garanzia), essenzialmente rivolto ai ragazzi ma che non dispiace neanche agli adulti… ma non tutti i disegnatori sono stati all'altezza.
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Enzo Biagi: Storia d'Italia a fumetti. Vol. 1

 

Enzo Biagi: Storia d'Italia a fumetti.
Vol. 1: Dai barbari ai capitani di ventura

Formato: copertina rigida
Pagine: 192
Editore: Mondadori; seconda edizione (ottobre 1979)

Data di acquisto: regalo di Natale 2019
Letto dal 20 al 29 dicembre 2019

Sinossi
La Storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi racconta con un linguaggio nuovo i grandi fatti del nostro paese, ma se la forma è divertente e animata da continue trovate, la sostanza è rispettoso della verità scientifica. Non c'è soltanto l'avventura, ma anche il perché degli avvenimenti, e oltre alle imprese guerresche si narrano le vicende quotidiane: il lavoro e lo svago, le invenzione e gli amori.
I disegnatori interpretano lo spirito di quest'opera inconsueta, che vorrebbe insegnare qualcosa ai ragazzi senza annoiarli, e rispettano con fedeltà il carattere dei tempi e dei costumi: quella corazza, quel castello, quell'aratro erano proprio così.
In questo volume viene trattato il periodo che va dalla caduto dell'Impero Romano d'Occidente al 1942, anno in cui si chiude il Medioevo.

La mia (brevissima) recensione
Volume ben fatto (d'altronde Biagi è una garanzia), essenzialmente rivolto ai ragazzi ma che non dispiace neanche agli adulti… ma non tutti i disegnatori sono stati all'altezza.
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Paolo Bertrando: Pink Floyd e Syd Barrett, storia e testi dal 1967 al 1994 [due volumi]


Paolo Bertrando: Pink Floyd e Syd Barrett, storia e testi dal 1967 al 1994 [due volumi]

 

Pink Floyd - Syd Barrett. Tutti i testi dal 1967 al 1970 (vol. 1)
a cura di: Paolo Bertrando
Formato: copertina flessibile
Pagine: 198
Editore: Arcana (26 gennaio 2001)
ISBN-13: 978-8879660358

 

Pink Floyd. Tutti i testi dal 1973 al 1994 (vol. 2)
a cura di: Paolo Bertrando
Formato: copertina flessibile
Pagine: 242
Editore: Arcana (26 aprile 2001)
ISBN-13: 978-8879660365

Jacques Serguine: Crudele Zelanda

Jacques Serguine: Crudele Zelanda

Titolo originale: Cruelle Zélande
Formato: copertina flessibile (ma da me convertito in pdf per poterne ingrandire il font)
Pagine: 194
Editore: Sperling & Kupfer (1 dicembre 1994)
ISBN-13: 978-8878244382

Data di acquisto: 16 agosto 2023
Letto dal 27 al 30 agosto 2023

Sinossi
Stella MacLeod, moglie puritana di un ufficiale inglese dell'epoca vittoriana, accompagna il marito in Nuova Zelanda. Appena sbarcati, vengono attaccati da una tribù Maori e la giovane si vede presto iniziata contro la sua volontà ai costumi degli uomini e delle donne della tribù. Ignari di qualsiasi frustrazione sessuale, i selvaggi la trasformeranno in ostaggio dell'amore e le riveleranno la sua natura voluttuosa.
Cruel Zeeland, il racconto della scoperta dei piaceri sessuali e del godimento sfrenato da parte di una giovane donna puritana, è diventato un classico della letteratura erotica.

L'incipit del libro
"La forma più diffusa di felicità consiste nell'ignorare di non essere felici". Io e Frank ci eravamo sposati nell'anno dell'Incoronazione, nel 1837. Durante i pochi anni successivi, siamo rimasti in Inghilterra, a Londra, a Bath, o nella piccola proprietà scozzese dei McLeod, i genitori di Frank, e non mi è mai parso di essere molto infelice. Neppure molto felice, d'altronde. Ma viviamo nella convinzione che per tutti sia così, per tutte le persone che conosciamo, e a maggior ragione per quelle che non conosciamo.
Frank mi è riuscito molto sgradevole solo una volta. Parlo, è ovvio, di come si concluse il giorno del nostro matrimonio. Malgrado tutto, mi avevano sufficientemente informata su ciò che gli uomini fanno alle donne. Ne parlavano certe mie amiche, più o meno allusivamente, a volte con crudezza, quando stavo in collegio, e anche mia madre aveva ritenuto opportuno affrontare l'argomento, nell'imminenza di quella miserabile notte in cui mi sono ritrovata sola con Frank. Per questo motivo la cosa non mi ha particolarmente stupita. Ma non mi è piaciuta affatto. Davvero (Definitely) benché si sia stati informati con ogni cura, non si riesce a immaginare quei gesti, quella sensazione, l'improvviso grugnito di un uomo.

La mia (brevissima) recensione
"Capivo che a ogni mio passo, ora avrei avuto la consapevolezza di toccare, o in certo senso di accarezzare, questa completa nudità del mio sesso, assieme a quella delle mie cosce, e sapendo benissimo che questo contatto, questa coscienza, mi avrebbe fatta quasi svenire".
"Crudele Zelanda", datato 1978, è un racconto erotico lungo del francese Jacques Serguine, vero e proprio rito di "iniziazione" alla vita ed all'eros (ma anche, e soprattutto, alla scoperta del proprio corpo) da parte di Stella, una nobildonna inglese dell'epoca vittoriana (infatti, siamo nella prima metà del 1800), moglie di un rude ufficiale dell'esercito di Sua Maestà.
Stella, una volta catturata dai Maori, "appartiene" a tutta la comunità aborigena e tutti (uomini, donne, bambini e bambine) possono disporre di lei e del suo corpo. Ma allo stesso tempo, come lei stessa capirà quasi subito, tutti "appartengono" a lei.
Bel racconto, infarcito di descrizioni nude e crude (letteralmente) sui rapporti sessuali all'interno della comunità Maori e come il sesso venga visto e percepito con i loro occhi: non come atto sessuale vero e proprio (cosa di cui noi occidentali ancora adesso, ritenendolo argomento tabù, ci vergogniamo a parlarne in pubblico) ma, più che altro, come atto di condivisione (di tutto, quindi anche del proprio corpo) e di unità della stessa comunità.
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

martedì 29 agosto 2023

Giovanna Bandini: Il bacio della tarantola

 

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 1 settembre 2016, su un mio precedente sito web]

Giovanna Bandini: Il bacio della tarantola

✍ Autografato dall'autrice il 26 luglio 2012 a Specchia (Lecce)

Formato: copertina flessibile
Pagine: 235
Editore: Newton Compton (27 gennaio 2006)
ISBN-13: 9788854106505

Data di acquisto: 26 agosto 2012
Letto dal 28 all'1 settembre 2016

Sinossi
In una Puglia affascinante e riarsa, arriva da Milano un giornalista in crisi, Carlo, per indagare, con la copertura di un reportage, sull'improvvisa scomparsa di un uomo, ma anche per fuggire da Daria e dal loro legame che ormai si trascina per inerzia. Nel paese di mare in cui si stabilisce conosce Teresa, la tabaccaia, capelli corvini e fianchi generosi, una donna forte, ammaliante e misteriosa come la tarantola. Con lei sperimenta un desiderio brutale, imprudente, che può stravolgere ogni cosa fino a fargli decidere di chiudere definitivamente con il suo passato. Almeno finché Daria, ignara di tutto, non lo raggiungerà…

La mia recensione
È la terza volta in pochi anni che leggo, anzi rileggo, questo bel libro, perché… è una cartolina illustrata dedicata alla mia terra, il Salento. Romanzo che è quasi una sorta di viaggio interiore del protagonista, un milanese doc che, nel bel mezzo dell'estate, è catapultato controvoglia nei paesi del finis terrae per investigare sulla scomparsa di un tabaccaio.
Spettacolare la descrizione dei paesaggi, dei personaggi e, in un certo senso, dei sapori e dei profumi del Salento. E piacevoli anche gli aneddoti salentini che fanno da contorno alla scorrere della trama principale. L'unico neo, se così lo possiamo chiamare, è forse la parte finale e come il protagonista arriva alla soluzione del giallo: abbastanza prevedibile, la si poteva sviluppare meglio e non in maniera quasi quasi sbrigativa.
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Ronald H. Balson: Volevo solo averti accanto

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 24 maggio 2017, su un mio precedente sito web]

Ronald H. Balson: Volevo solo averti accanto

Titolo originale: Once we were brothers
Formato: Kindle (1448 KB)
Pagine: 393
Editore: Garzanti (2 gennaio 2014)
ASIN: B00GP0HBEM

Data di acquisto: 8 giugno 2015
Letto dal 19 al 24 maggio 2017

Sinossi
Anche quello che sembrava un fratello può tramutarsi nel tuo peggior nemico… È la sera della prima al grande teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamość, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia.
Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico. Difendere Ben Solomon sembra un'impresa impossibile, Rosensweig è per tutti un sopravvissuto di Auschwitz, un filantropo potente e rispettato. Catherine però non vuole arrendersi, deve trovare la verità. Perché nessuno, in questa storia, è quello che sembra.
Volevo solo starti accanto è un caso editoriale fulminante. Pubblicato in proprio dall'autore, ha venduto in poche settimane oltre 100.000 copie solo negli Stati Uniti. Le recensioni dei lettori e il traffico crescente in rete hanno suscitato l'interesse delle case editrici che si sono sfidate in un'asta infuocata per acquisirne i diritti. Pubblicato ora da uno degli editori americani più importanti, sta scalando tutte le classifiche di vendita. Un romanzo sconvolgente, che risveglia le coscienze e ci ricorda che, perché l’orrore non si ripeta, non si deve dimenticare. Mai.

La mia recensione
"Oggi ripensiamo al flagello del Terzo Reich e scuotiamo la testa increduli. Come è potuta succedere una cosa simile? Perché gli ebrei furono così remissivi? È incomprensibile. Mio caro avvocato, non chiedermi con questa presunzione di spiegarti perché gli ebrei viennesi non lasciarono le loro case, la loro comunità, tutto ciò che conoscevano e amavano. Trovatela da sola una risposta razionale a un mondo che aveva perso il lume della ragione".
Romanzo spettacolare che affronta una delle pagine più nere della nostra storia contemporanea; una pagina che non si è mai conclusa e, molto probabilmente, mai si chiuderà. L'ottima prosa è davvero notevole, con i personaggi (e, soprattutto, le loro vicissitudini durante la Seconda guerra mondiale) inventati di sana pianta ma perfettamente inseriti nel vero contesto storico… e da qui si capisce (ma lo afferma lui stesso) anche l'imponente studio di ricerca ed approfondimento da parte dell'autore.
Il libro è diviso in tre parti, con la seconda che è la mia preferita… sia per il suo ritmo davvero notevole (quasi da "thriller"), e sia perché è quella in cui Ben racconta il progressivo tradimento di Otto e delle peripezie che lui stesso ha dovuto affrontare  per poter scampare alla persecuzione nazista. Un romanzo, in conclusione, che ci permette di riflettere su ciò che è avvenuto nel periodo in cui Hitler spadroneggiava in Germania e in Europa… e, soprattutto, ci ricorda che tali atrocità sono comunque nuovamente successe (nell'ex Jugoslavia) e stanno ancora accadendo (vedi il conflitto del Darfur tutt'ora in corso).
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

lunedì 28 agosto 2023

Virginia Baily: Una mattina di ottobre

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 20 febbraio 2016, su un mio precedente sito web]

Virginia Baily: Una mattina di ottobre

Titolo originale: Early One Morning
Formato: copertina rigida
Pagine: 407 pagine
Editore: Nord (14 gennaio 2016)
ISBN: 9788842926849

Data di acquisto: 25 gennaio 2016
Letto dal 13 al 20 febbraio 2016

▪ Sinossi
L'alba color acciaio è fredda come la pioggia sottile che si deposita silenziosa tra i suoi capelli e le scivola lungo il collo. Chiara Ravello però ha smesso di farci caso nell'istante in cui si è inoltrata nel quartiere ebraico. Ha come la sensazione che quei vicoli siano stati svuotati di vita e non rimanga che l'eco di una sofferenza muta. Quando sbuca in una piazza, Chiara vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Non si scambiano nemmeno una parola, basta quello sguardo. Chiara capisce e, all'improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Con sua grande sorpresa, i soldati fanno scendere il piccolo e mettono in moto il camion, lasciandoli soli, mano nella mano. Sono passati trent'anni dal rastrellamento del ghetto di Roma e, all'apparenza, Chiara conduce un'esistenza felice. Abita in un bell'appartamento in centro, ha un lavoro che ama, è circondata da amici sinceri. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, per Chiara arriva il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo…

▪ La mia recensione
Sarò breve e, quindi, vado subito al dunque: questo libro mi ha molto deluso ma, allo stesso tempo, riconosco che Virginia Baily ha tutte le carte in regola per una brillante carriera visto che le potenzialità ci sono tutte!
Ma come sempre, prima della mia recensione vera e propria, partiamo dalla trama.
Siamo a Roma, la mattina del 16 ottobre del 1943, e Chiara Ravello, mentre si trova a passare dalla piazza principale del ghetto ebraico, vede alcuni camion che stanno caricando gli abitanti dello stesso ghetto. Mentre è intenta ad osservare la scena, il suo sguardo è attratto da una giovane donna che, insieme alla sua famiglia, è caricata a forza su uno dei camion. Chiara, che già si prende cura di una sorella con problemi psichici dopo una tremenda malattia, non ci pensa due volte e inizia ad urlare verso i soldati nazisti che il bambino tenuto in braccio dalla donna sul camion è suo nipote. Nello stupore generale dei presenti, ed anche della stessa Chiara, i soldati le credono e fanno scendere il bambino che subito viene affidato alla falsa zia. Trent'anni dopo, però, ritroviamo Chiara divorata dai sensi di colpa per non aver saputo aiutare ed ascoltare l'ormai adulto Daniele Levi (questo il nome del bambino adottato) che, traumatizzato e sopraffatto dai debiti e dalla droga, ha fatto perdere le proprie tracce. Una mattina a casa di Chiara si presenta Maria: viene dal Galles e dice di essere la figlia di Daniele (e in effetti padre e figlia si somigliano moltissimo). È questa l'occasione che Chiara stava aspettando per poter affrontare il proprio passato e fare, una volta per tutte, il bilancio della propria vita…?
Ora veniamo a noi. Il romanzo mi è parso sì scorrevole ma molto misero (con la parte del rastrellamento del ghetto che poteva essere sviluppata meglio), e la sua trama davvero troppo monotona e piatta… anche in presenza delle poche scene con i soldati nazisti. Assolutamente deludente la parte finale: mi ha dato l'impressione di essere stata scritta in maniera abbastanza frettolosa (come se l'autrice avesse necessità di chiudere il libro quanto prima). Una mattina di ottobre si salva, insomma, solo grazie al suo linguaggio non particolarmente pesante (ecco perché l'ho definito scorrevole) e, soprattutto, per l'amore della scrittrice per l'Italia e per Roma in particolare.
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

Davide Bacchilega: La più odiata dagli italiani

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 novembre 2017, su un mio precedente sito web]

Davide Bacchilega: La più odiata dagli italiani

Formato: copertina flessibile
Pagine: 361 pagine
Editore: Las Vegas (21 settembre 2017)
ISBN-13: 978-8895744407

Data di acquisto: 2 ottobre 2017
Letto dall'8 al 14 novembre 2017

▪ Sinossi
Più spregiudicato di Zeman, più grintoso di Conte, più polemico di Mourinho: Vincenzo Sarti è l'allenatore che ha guidato il Bologna ai vertici della classifica. Per confermarsi il migliore dovrà allontanare i sospetti che macchiano il suo passato e nascondere il segreto che può stroncargli la carriera. Oltre a questo, la sua missione è combattere quel nemico innominabile ritenuto l'incarnazione di ogni male: il club più titolato e potente della Serie A. Quando però è la "Fottuta Signora" a tentarlo, Vincenzo mette in discussione tutti i suoi principi per diventare il tecnico della squadra più odiata dagli italiani. Sbarcato a Torino, Sarti incrocia il suo destino con quelli di Alex Rambaldi, centravanti in declino schiacciato dalle aspettative, e Maicol Cammarata, giornalista sportivo che di Vincenzo sa fin troppo, perfino le inconfessabili verità in grado di rovinarlo. Tra utopia e compromesso, libertà individuale e controllo sociale, identità privata e immagine pubblica, Sarti gioca un campionato in cui non si decidono solo vincitori e vinti, ma anche il proprio posto nel mondo. Perché, alla fine, la partita più dura che affrontiamo è quella per diventare noi stessi…

▪ La mia recensione
"Finché questa società dominerà politicamente la Lega, la Federazione e il sistema arbitrale, il nostro calcio non sarà mai un calcio pulito [...]. Ciò in cui crediamo è la bellezza di questo gioco, ciò che detestiamo è la Fottuta Signora Football Club".
Romanzo che mostra il volto nascosto dello sport più amato dagli italiani… Davide Bacchilega, per farla breve, ci fa "vedere" quello che noi non vediamo (e non sappiamo) quando i nostri idoli non sono sotto i riflettori di tv e giornali.
Libro diviso in 90 capitoli… come 90 sono i minuti di una partita (ma c'è anche un ultimo capitoletto chiamato "Tempo di recupero"). Tuttavia, c'è da dire che di alcuni di questi capitoli io ne avrei fatto tranquillamente a meno perché spezzano (e parecchio) il flusso narrativo dell'intera storia. Anzi, qui ci troviamo davanti ben due storie parallele: quella di Vincenzo Sarti, protagonista di tutto il romanzo e allenatore della "Fottuta Signora FC"; e quella di Alex Rambaldi, centravanti in declino (ma idolo incontrastato dei tifosi) della stessa squadra.
A mio giudizio, il lavoro (davvero notevole) di Bacchilega merita il massimo dei voti… se non fosse per la presenza di intere frasi, e interi periodi, ripetuti troppo spesso e con un ritmo davvero snervante. Consigliato agli amanti del genere sportivo.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Giuseppe Ayala: Troppe coincidenze

 

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 luglio 2012, su un mio precedente sito web]

Giuseppe Ayala: Troppe coincidenze. Mafia, politica, apparati deviati, giustizia: relazioni pericolose e occasioni perdute

✍ Autografato dall'autore il 9 luglio 2012 a Poggiardo (Lecce)

Formato: copertina flessibile
Pagine: 169
Editore: Mondadori (7 febbraio 2012)
ISBN-13: 978-8804613633

Data di acquisto: 9 luglio 2012
Letto dal 10 al 14 luglio 2012

▪ Sinossi
"Ho vissuto negli ultimi trent'anni una striscia di tempo che mi sembra ancora appartenere alla cronaca. Alludo ai giorni in cui gli eventi della politica si intrecciarono con quelli criminali, sino al punto da marchiare la gran parte dei percorsi che hanno segnato il destino del paese". Le stragi di Capaci e via d'Amelio del 1992, oltre a strappare a Giuseppe Ayala due colleghi e amici, apparvero a molti come un punto di svolta non solo nella storia della mafia, ma anche in quella dell'Italia intera. Sul fronte della giustizia lo Stato reagì con l'introduzione del 41 bis, il regime carcerario speciale per i mafiosi. Contemporaneamente il sistema politico, sotto i colpi di Tangentopoli, fu investito da una forte spinta popolare che determinò la fine della Prima Repubblica. La grande occasione di un rinnovamento politico e istituzionale era a portata di mano. Nel 1993 esplosero le bombe di Roma, Firenze e Milano, lasciando sul campo morti, misteri e nuove inquietanti domande. Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all'attacco allo Stato?
Per rispondere a questi interrogativi, Giuseppe Ayala ripercorre i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruisce le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, "poteri occulti" e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato.

▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

domenica 27 agosto 2023

Denis Avey (con Rob Broomby): Auschwitz. Ero il numero 220543

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 13 agosto 2016, su un mio precedente sito web]

Denis Avey (con Rob Broomby): Auschwitz. Ero il numero 220543

Titolo originale: The Man Who Broke Into Auschwitz
Formato: Kindle (683 KB)
Editore: Newton Compton Editori (10 novembre 2011)
ASIN: B006G97GEW

Data di acquisto: 27 ottobre 2012
Letto dal - al 13 agosto 2016

Sinossi
Una storia vera. "Era il 1944. Sono entrato ad Auschwitz di mia volontà". È possibile immaginare che qualcuno si sia introdotto volontariamente ad Auschwitz? Eppure, nel 1944, un uomo è stato capace di farlo. Denis Avey è un prigioniero di guerra inglese, che durante il giorno è costretto ai lavori forzati insieme ai detenuti ebrei. Gli basta poco per capire quale sia l'orrore che attende quegli uomini, consunti e stravolti, quando la sera fanno rientro al loro campo… Quello che intuisce è atroce, ma Denis sente di voler vedere con i propri occhi: in un gesto che pare folle, decide di scambiare la sua divisa da militare con gli stracci a righe di un ebreo di nome Hans, ed entrare nell'inferno di Auschwitz. Da quel momento ha inizio la sua lotta per salvare la propria vita e quella di tanti altri prigionieri ebrei. Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale, Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare. Per testimoniare, ancora una volta, l'orrore dell'Olocausto.
Denis Avey è nato nell'Essex nel 1919, si è arruolato nel 1939 nell'esercito britannico e ha combattuto nel deserto durante la seconda guerra mondiale. Dopo essere stato catturato, viene trasferito prima in Italia e poi nel campo di prigionia vicino ad Auschwitz III. Alla fine del conflitto, riesce tra mille peripezie a tornare nel Regno Unito, dove vive tutt'ora. È stato insignito dall'ex Primo Ministro inglese, Gordon Brown, della medaglia d'onore come eroe dell'Olocausto. Grazie a Rob Broomby, giornalista della BBC, la storia di Avey è finalmente diventata di pubblico dominio, prima con un documentario e poi con un libro tradotto in tutto il mondo.

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Jane Austen: Orgoglio e pregiudizio

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 19 aprile 2018, su un mio precedente sito web]

Jane Austen: Orgoglio e pregiudizio

Titolo originale: Pride and Prejudice
Formato: Kindle (1051 KB)
Pagine: 387
Editore: Newton Compton Editori (8 luglio 2010)
ASIN: B0062ZLKII

Data di acquisto: 28 gennaio 2013
Letto dal 17 al 18 aprile 2018 [abbandonato]

Sinossi
Pride and Prejudice è certamente l'opera più popolare e più famosa di Jane Austen, vero e proprio long-seller, ineccepibile per l'equilibrio della struttura narrativa e lo stile terso e smagliante, ed emblematica della "cristallina precisione" austeniana. Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice, sorretto da un'ironia spietata e sottile, annota e analizza con suprema grazia fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da struggenti personaggi femminili, sospesi tra l'ipocrisia della società inglese dell'epoca e la voglia di un amore romantico e senza compromessi.

L'incipit del libro
È una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo provvisto di un ingente patrimonio debba essere in cerca di moglie. Per quanto al suo primo apparire nel vicinato si sappia ben poco dei sentimenti e delle opinioni di quest'uomo, tale verità è così radicata nella mente delle famiglie dei dintorni, da considerarlo legittima proprietà dell'una o dell'altra delle loro figlie.

La mia recensione
Iniziando a leggere questo libro partivo già consapevole che, quasi certamente, lo avrei abbandonato strada facendo… e così è stato! Non è il mio genere (io sono per i gialli ed i thriller, non certamente per i libri "mielosi") ed appena ho capito che stava diventando di una noia mortale ho preferito mollarlo; era inutile andare avanti!
Non fa per me. Punto.
Voto: ⭐ (1 su 5)

Corrado Augias e Giovanni Filoramo: Il grande romanzo dei Vangeli

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 3 novembre 2019, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias e Giovanni Filoramo: Il grande romanzo dei Vangeli

Formato: copertina rigida
Pagine: 260
Editore: Einaudi (3 settembre 2019)
ISBN-13: 978-8806232801

Data di acquisto: 25 settembre 2019
Letto dal 19 ottobre al 3 novembre 2019

Sinossi
Se un viaggiatore venuto da molto lontano cominciasse a sfogliare le pagine dei Vangeli totalmente ignaro della loro origine e di ogni possibile implicazione teologica, che cosa leggerebbe? In buona sostanza quattro versioni in parte (ma non del tutto) simili della tragica vicenda di un predicatore che, avendo sfidato il potere della Chiesa e dello Stato, viene processato e condannato a morte. Ma c'è un altro elemento che colpirebbe il nostro ipotetico lettore: la folla di personaggi in cui il protagonista s'imbatte, o da cui è accompagnato, nel corso della sua breve esistenza. Il nostro ipotetico lettore sarebbe colpito dalla diversità delle reazioni, dall'odio implacabile allo smisurato amore. Noterebbe le turbe, il popolo, una folla indistinta, poveramente vestita, rassegnata o crudele, fatta di pescatori, operai dei campi e delle vigne, pastori, in genere illetterati, alcuni gravemente malati, tutti fiduciosi nella storia del loro popolo e nell'aiuto costante del loro Dio.
Dallo stupore per questa umanità, dalla meraviglia per queste straordinarie presenze umane, è partito Corrado Augias a colloquio con uno dei maggiori storici del cristianesimo, Giovanni Filoramo. Augias "stringe l'inquadratura" sugli uomini e le donne che appaiono nei Vangeli. Ne esamina le vite narrate dagli evangelisti ma anche i segreti taciuti, le origini o i destini. A cominciare dalla madre del giustiziato, ad esempio, figura che dovrebbe avere carattere centrale e che - stranamente - risulta, invece, appena abbozzata, presenza sfuggente caratterizzata da rapporti spesso aspri con suo figlio. O il padre (adottivo?), piccolo imprenditore edile, più che semplice falegname, perennemente muto di fronte alle straordinarie vicende che il destino gli ha riservato. O le figure enigmatiche e sfaccettate di Giuda e della Maddalena. Con questo libro, Augias e Filoramo riescono in un'impresa difficile: narrarci in maniera sorprendentemente nuova una storia che pensavamo di conoscere.

L'incipit del libro
Jorge Luis Borges ha lasciato, tra le tante, questa sorprendente osservazione: i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica. Parole che alla luce della teologia possono sembrare riduttive se non blasfeme. Invece, in quel richiamo alla letteratura potrebbe esserci un'intuizione che si può tentare di cogliere aggiungendovi un celebre aforisma di Umberto Eco: su ciò di cui non si può teorizzare, si deve narrare.
I personaggi delle Scritture ci vengono incontro irrigiditi dalla loro funzione, non uomini e donne ma simboli, figure piene di fascino che però si presentano con la fissità delle statue. Viene da chiedersi se non sia possibile raccontarli come se fossero protagonisti d'un dramma o d'un romanzo, fatti come ciascuno di noi di carne e di sangue, ma completati, come ogni personaggio della letteratura, da un plausibile rivestimento fantastico.

La mia brevissima recensione
"Le teologie sono geniali costruzioni umane, meccanismi che si reggono spesso su prodigiosi equilibri; ma in ogni teoria filosofica o elaborazione teologica è sempre possibile, scrutandole in ogni loro passaggio, individuare una lacuna logica o una giuntura debole".
Corrado Augias è uno dei miei autori preferiti; divoro (letteralmente) tutti i suoi libri, i suoi articoli sui giornali e le sue trasmissioni TV… ma questo libro, lo confesso, ho fatto una immane faticaccia per poterlo finire! Per carità, il libro è interessantissimo e l'argomento mi ha sempre appassionato; ma è la sua impostazione di base che non mi ha proprio "catturato": non mi sono mai piaciuti i saggi scritti sotto forma domande e risposte come se si stesse leggendo il testo di un discorso tra due persone. Guarda caso, ho avuto la stessa impressione anche con Disputa su Dio e dintorni, altro saggio di Corrado Augias e Vito Mancuso, anche questo scritto come se si trattasse di un dibattito (Augias chiedeva e Mancuso forniva le delucidazioni).
Voto: ⭐⭐ (2 su 5)

Alla presentazione del libro "Le parole di Gesù" di Umberto Galimberti


Alcune foto, di ieri sera a Specchia (Le), scattate durante la presentazione del libro Le parole di Gesù di Umberto Galimberti:

  
 

sabato 26 agosto 2023

Ruth Ware: The It Girl. Una ragazza speciale

Ruth Ware: The It Girl. Una ragazza speciale

Titolo originale: The It Girl
Formato: Kindle (1504 KB)
Pagine: 487
Editore: Newton Compton Editori (7 marzo 2023)
ASIN: B0BVDNVNQ2

Data di acquisto: prenotazione del 28 febbraio 2023
Letto dal 9 al 26 agosto 2023

Sinossi
«Ruth Ware è una maestra». The Washington Post
April Clarke-Cliveden è stata la prima persona che Hannah Jones ha incontrato una volta arrivata a Oxford. Vivace, brillante, a volte volubile ma incredibilmente popolare, ha rapidamente trascinato Hannah nella sua orbita magnetica. Insieme, durante il primo semestre, hanno fatto conoscenze che ben presto si sono trasformate in solide amicizie: April, Hannah, Will, Hugh, Ryan ed Emily sono diventati inseparabili. Ma, alla fine dell'anno, April è morta.
Sono passati dieci anni da allora. Hannah e Will aspettano il loro primo figlio e l'uomo condannato per l'omicidio di April, John Neville - ex custode di Oxford -, è morto in prigione. Hannah comincia a sperare di essersi finalmente lasciata il doloroso passato alle spalle, ma un giovane giornalista si presenta alla sua porta con nuove prove che sembrano riaprire il caso, facendola ripiombare nell'incubo. Decisa a scoprire cosa è successo davvero ad April tanti anni prima, Hannah si rimette in contatto con i suoi vecchi amici. La verità che la attende va oltre ogni possibile imma­ginazione.
Il romanzo record di vendite dalla maestra del thriller inglese. Oltre 6 milioni di copie vendute e tradotta in 44 lingue.

L'incipit del libro
Era la porta che avrebbe ricordato in seguito. «Era aperta», continuava a ripetere alla polizia. «Avrei dovuto capire che qualcosa non andava.
Sarebbe stata in grado di ripercorrere ogni singolo passo del suo tragitto di ritorno dalla Sala Grande: la ghiaia che scricchiolava sotto i suoi passi mentre tagliava per il Cortile Vecchio, il passaggio sotto il Cherwell Arch, la scorciatoia vietata attraverso l'oscurità del Giardino degli Accademici, a passo leggero sul prato proibito bagnato di rugiada. Oxford non aveva bisogno di cartelli con la scritta "Non calpestare l'erba": quel prato era la riserva naturale di docenti e allievi da oltre duecento anni, e non era necessario ricordarlo agli studenti.
Poi aveva oltrepassato gli Alloggi del Rettore e percorso il sentiero che costeggiava il Cortile Nuovo (ormai prossimo ai quattrocento anni di età, ma comunque un secolo circa più recente del Cortile Vecchio).
Quindi aveva preso la scalinata VII, quattro rampe di gradini di pietra usurati, su fino in cima, dove lei e April dormivano, sulla sinistra del pianerottolo, di fronte alle stanze del dottor Myers.

La mia recensione
"Era l'amica perfetta, finché all'improvviso smetteva di esserlo. Divertente, generosa, a volte assolutamente ispirata. Quando era dell'umore giusto, non c'era nessuno con cui Hannah avrebbe preferito trascorrere il proprio tempo. Ma poi, come se premesse un interruttore, cambiava e diventava perfida".
The It Girl è un ottimo thriller, a carattere psicologico, prevalentemente ambientato all'interno di un'università inglese e scritto in prima persona da Hanna Jones, la protagonista principale.
Hanna, in sintesi, dieci anni dopo l'assassinio della sua compagna di stanza del college, sta ancora facendo i conti con i traumi che questo tragico evento le ha lasciato. Ma, quando tutto sembra andare per il meglio, sia la morte in carcere dell'omicida che la comparsa di un giovane giornalista, la fanno precipitare nel caos delle sue stesse certezze, rimettendo tutto in discussione… anche i rapporti con il suo gruppo di amici.
Romanzo molto coinvolgente e scritto benissimo. Ruth Ware ormai è una garanzia e sinonimo di successo; e questo lo si intuisce dal semplice fatto che riesce a tenerti incollato alle sue pagine. La trama, all'insegna di bugie e verità taciute, è infarcita di colpi di scena a ripetizione; i protagonisti son tutti ottimamente caratterizzati, a partire da Hanna: donna dal carattere certamente non facile (ma frutto di tutto ciò che ha passato dieci anni prima) e, a tratti, pure un po' antipatica (lo ammetto). Tuttavia, nel corso della lettura, assisteremo sia al suo lento ma deciso "viaggio" verso la verità, che alla sua "trasformazione" in donna forte e decisa.
Mi fermo qui. The It Girl merita assolutamente di esser letto, gli appassionati del genere non resteranno certamente delusi.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

venerdì 25 agosto 2023

Corrado Augias: Le ultime diciotto ore di Gesù

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 5 gennaio 2016, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias: Le ultime diciotto ore di Gesù

Formato: copertina rigida
Pagine: 246
Editore: Einaudi (8 settembre 2015)
ISBN-13: 978-8806223656

Data di acquisto: 27 dicembre 2015
Letto dal 30 dicembre 2015 al 5 gennaio 2016

Sinossi
Tutto si è svolto in un pugno d'ore, diciotto o venti al massimo. Dall'imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo più nottetempo o alle prime luci dell'alba. Il processo che ha cambiato il destino dell'uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l'arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesù di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra era. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani.
È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s'incontrano: c'è la precisione storica e c'è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo. Molti sono i protagonisti della storia e appaiono più tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli…

L'incipit del libro
Nei giorni che precedono la festività, Gerusalemme e il Tempio sono gremiti di pellegrini venuti da ogni parte. Considerato che l'affollamento può facilitare il gesto inconsulto di qualche fanatico, che non ci vuole molto a mobilitare le folle mediterranee, il procuratore ha ritenuto opportuno lasciare l'abituale, piacevole residenza di Cesarea sulle rive del Mediterraneo per salire in città. Ha preso alloggio nel palazzo di Erode il Grande, passa una buona parte della giornata nel quartier generale della fortezza Antonia, dove sono acquartierate le truppe. La massiccia torre si erge a ridosso del Tempio, in pratica dominandone il lato nord-occidentale.
Come accade sempre quando grandi masse di persone si concentrano in un luogo, si nota in giro eccitamento e nervosismo, un ininterrotto viavai da e verso i vasti cortili che circondano l'edificio centrale dedicato alla divinità. Due file ininterrotte di pellegrini si accalcano e si urtano, nel caldo intenso, nella polvere sollevata da centinaia di piedi in movimento. I venditori di animali per sacrifici, più numerosi del solito, hanno aperto i loro banchetti, disteso strati di paglia dove le bestie attendono legate o impastoiate che qualcuno le acquisti per immolarle. Colombe, tortore, agnelli emettono ciascuno il suo verso in una caotica implorazione pietosa. I loro lamenti si mescolano all'alto vociare della folla. Un rombo continuo, un brontolio sopra il quale si levavano gridi o gemiti improvvisi.

La mia recensione
"Quid est veritas?". Libro a metà strada tra un documentario ed una fiction che cerca di ricostruire cosa accadde davvero durante l'ultimo giorno di vita del carpentiere Yeshua ben Joseph Ha-Nozri (Gesù di Nazareth, figlio di Giuseppe) e come, e perché, sia nata la religione cattolica… nonostante lo stesso Gesù si sia sempre dichiarato contrario alla sua fondazione!
La ricostruzione storica che ne fa Corrado Augias è davvero ben riuscita, sprizza spiritualità da tutti i pori e contemporaneamente (e per come la vedo io è proprio quello che conta maggiormente), ci restituisce tutta l'essenza umana del Messia. Altra particolarità di questo libro è che ci fa conoscere, e quasi vivere e respirare, l'atmosfera (dal punto di vista storico) che si viveva nella Palestina e nei palazzi del potere dell'epoca.
Libro che, assolutamente, mi sento di promuovere a pieni voti… anche se ho notato un madornale errore da parte dell'autore: prima ci mostra Gesù ai piedi del letto di un Giuseppe ormai vecchio e morente… e, dopo qualche pagina appena, ci dice che lo stesso Giuseppe ha assistito, camuffato tra la folla (ma riconosciuto da Pietro), alla famosa scena del "Chi volete che lasci libero, Barabba o Gesù?".
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Corrado Augias e Marco Vannini: Inchiesta su Maria

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 2 maggio 2017, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias e Marco Vannini: Inchiesta su Maria

Formato: copertina rigida
Pagine: 357
Editore: Rizzoli (4 settembre 2013)
ISBN-13: 978-8817065894

Data di acquisto: 21 aprile 2017
Letto dal 27 aprile al 2 maggio 2017

Sinossi
Tra le varie figure celesti, divine, semidivine, santificate delle religioni mondiali, Maria è certamente la più complessa, tenera e commovente. Ragazza ebrea visitata dall'angelo, fidanzata e poi sposa di un uomo che non era il padre di suo figlio, vergine e madre di Dio, simbolo della grazia e Mater dolorosa che subisce il destino terribile di veder premorire la creatura da lei generata, poco citata nei vangeli e quasi assente negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo, oggetto di un culto senza pari, concepita senza peccato originale e assunta in cielo: capire Maria significa penetrare nel cuore della fede cattolica. In questo libro, Corrado Augias dialoga con un grande studioso di mistica e di storia della religioni, Marco Vannini, per scavare in profondità nella storia e nel mito della Madonna, toccando tutti gli aspetti che mettono Maria al centro dell'esperienza culturale e religiosa della nostra civiltà: le fonti (dai vangeli canonici agli apocrifi), le ipotesi sulla biografia, il rapporto con la condizione femminile nella Palestina di duemila anni fa, con le altre donne della Bibbia e con la mitologia della Grande Madre, la nascita dei dogmi e lo sviluppo del culto, i miracoli e le apparizioni, la presenza costante della Madonna nella cultura e nell'arte.

L'incipit del libro
La conversazione che stiamo per affrontare è difficile e molto delicata. La figura di Maria è una delle più complesse mai contemplate in una religione, carica d'immense valenze affettive anche perché concentra in sé tutti gli attributi della femminilità. Essendo creatura terrena può essere considerata, come ogni altra, figlia di Dio; appena adolescente diventa però anche sposa di Dio e madre di Dio pur conservando la sua condizione verginale.

La mia recensione
"Maria è stata anche una creatura normale, è vissuta realmente in terra d'Israele in un certo periodo della storia, ha conosciuto avversità e momenti di gioia, moti dell'animo, affetti e cambi d'umore, le stesse fasi ed emozioni di cui qualunque essere umano ha esperienza. A poco a poco, nei secoli, le circostanze terrene però sono in pratica state cancellate, la venerazione d'una figura idealizzata ha prevalso oscurando il resto".
Bel libro ma che, paradossalmente, mi ha lasciato un po' perplesso: in Inchiesta su Maria, di inchiesta c'è poco o niente; tutto il libro è riconducibile solo ed esclusivamente ad un "colloquio" tra Augias e Vannini, sistematicamente ancorati (ma in modo educato) sulle loro rispettive posizioni ideologiche. Maria, comunque, è vista dai due eminenti studiosi e scrittori come una figura "aura" ammantata di misticismo.
Tutto sommato, quindi, la parte più interessante del libro è quella in cui si parla della condizione femminile al tempo di Maria stessa. Il resto, invece, può essere visto separando attentamente la fede dei semplici (misticismo, miracoli o presunti tali, tradizioni religiose, credenze popolari, ecc.) dalla fede dei sapienti e degli storici.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

Corrado Augias: I segreti d'Italia

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 aprile 2018, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias: I segreti d'Italia. Storie, luoghi, personaggi nel romanzo di una nazione

Formato: copertina rigida
Pagine: 295
Editore: Rizzoli (agosto 2012)
ISBN-13: 9788817060820

Data di acquisto: 14 febbraio 2017
Letto dall'11 al 14 aprile 2018

Sinossi
Leopardi l'ha percorsa a disagio, sballottato in una carrozza, Shelley ci ha lasciato la vita, Garibaldi la salute: è l'Italia, da tempo immemorabile vituperata e ammirata, un Paese che pensiamo di conoscere ma che nasconde in ogni città, in ogni suo angolo un segreto. Compreso il più sconcertante: come mai le cose sono andate come sono andate? Come ha potuto diventare, questa penisola allungata di sbieco nel Mediterraneo tra mondi diversi, allo stesso tempo la patria dei geni e dei lazzaroni, la culla della bellezza e il pozzo del degrado?
Questo libro tenta una spiegazione in forma di racconto, accompagnandoci dalle cupe atmosfere della Palermo di Cagliostro all'elegante corte di Maria Luigia a Parma, dalla nascita del ghetto di Venezia alla eroica fiammata dell'insurrezione napoletana contro i nazisti.
Nel suo racconto dell'antropologia italiana, Augias mette a confronto due libri antitetici come Cuore di De Amicis e Il piacere di D'Annunzio, ricorda le truci storie di briganti che affascinarono Stendhal, celebra la resurrezione postbellica di Milano attraverso le glorie della Scala e del Piccolo Teatro, ma constata anche la decadenza di una classe dirigente… Il risultato è il romanzo di una nazione, i cui protagonisti sono i luoghi, le opere, i monumenti, gli angoli oscuri del nostro Paese, le pagine della sua letteratura ma anche le storie esemplari terribili nascoste nelle pieghe della cronaca. Perché è la memoria della storia, dell'arte e del sangue, che fa degli italiani quello che sono.

L'incipit del libro
Gli italiani visti da fuori
George Gordon Byron giunge a Pisa nel novembre 1821, soggiornando a palazzo Lanfranchi, sul Lungarno e subito si inserisce nella cerchia colta ed eccentrica che ruota intorno ai coniugi Shelley, a cui si uniscono anche Teresa e Pietro Gamba; il tempo trascorre sereno tra l'attività letteraria, le lunghe cavalcate, il tiro a segno in una proprietà fuori Pisa; scrive a J. Murray, nel dicembre 1821:
Mi sono insediato in un famoso vecchio palazzo feudale sull'Arno - abbastanza grande per una guarnigione - con segrete sotto - e celle nei muri - e così pieno di fantasmi che il dottor Fletcher (il mio valletto) ha chiesto di poter cambiare la sua stanza - e poi si è rifiutato di occupare quella nuova - perché c'erano più fantasmi che nell'altra. - È verissimo; - che ci sono i rumori più straordinari (come in tutti gli edifici vecchi) che hanno terrorizzato i servi a tal punto - da essermi di grave disturbo.
Un fantasma s'è aggirato a lungo, e continua ad aggirarsi, nelle coscienze degli italiani: il modo in cui possono, come popolo, essere giudicati dall'esterno, come gli stranieri possano considerarli, e descriverli. Gli italiani abitavano la lunga Penisola da tempo, ben prima che il Regno d'Italia fosse proclamato. A voler essere rigorosi e un po' provocatori, la profezia di Massimo d'Azeglio potrebbe essere rovesciata: erano gli italiani, non l'Italia, ad essere già fatti - dunque ciò che restava da mettere insieme non erano loro, gli italiani, ma per l'appunto l'Italia.

La mia recensione
"Una diffusa nomea indica gli italiani come popolo accomodante anche quando non dovrebbe esserlo, incline più al compromesso che al gesto di coraggiosa rottura, pronto più a dimenticare la parola data che a rispettarla, che abita un territorio dove, non a caso, non è mai stata fatta, come abbiamo già visto, una rivoluzione. Sommosse, ribellioni, tumulti sì, rivoluzioni mai. Questo è il suo carattere e così è andata la sua storia"
.
Non mi stancherò mai di elogiare Corrado Augias, bravissimo scrittore, giornalista ed autore televisivo… nonché "Signore" con la S maiuscola. E questo suo libro, datato 2012, lo dimostra perfettamente.
Il titolo I segreti d'Italia lascerebbe pensare che qui dovremmo trovare misteri e segreti sul nostro Belpaese… invece il sottotitolo ("Storie, luoghi, personaggi nel romanzo di una nazione") svela subito l'arcano: non c'è nessun enigma da risolvere, ma assisteremo solo ad un elenco di piccole curiosità su luoghi e personaggi, appunto, ed eventi (a volte sconosciuti a molti di noi) che hanno segnato la storia dell'Italia.
Piacevole lettura che lascia trasparire tutte le nostre contraddizioni (tra nord e sud, tra ricchi e poveri e, soprattutto, tra rivoluzionari ed indifferenti/accomodanti/approfittatori delle varie situazioni). E cosa ancor più importante, ci mostra (qualora ce ne fosse ancora bisogno) che in questa terra così martoriata e ricca di contrasti gli esempi da seguire per "ritornare sulla retta via" per fortuna non mancano ma, anzi, abbondano: i magistrati, i giornalisti e le forze dell'ordine che hanno dato la loro vita per la giustizia e la verità, i sacerdoti che non si sono piegati ai diktat del malaffare e della criminalità ed i politici "illuminati" che non si sono fatti attrarre dal potere e dal denaro facile.
Assolutamente consigliato a chi ha sempre fame di sapere.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

giovedì 24 agosto 2023

Corrado Augias: Il disagio della libertà. Perché agli italiani piace avere un padrone

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 13 agosto 2018, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias: Il disagio della libertà. Perché agli italiani piace avere un padrone

Formato: copertina rigida
Pagine: 200
Editore: Rizzoli (8 febbraio 2012)
ISBN-13: 978-8817055079

Data di acquisto: 21 aprile 2017
Letto dall'8 al 13 agosto 2018

Sinossi
In novant'anni di storia, dal 1922 al 2011, abbiamo avuto il Ventennio fascista e il quasi-ventennio berlusconiano: per poco meno di metà della nostra vicenda nazionale abbiamo scelto di farci governare da uomini con una evidente, e dichiarata, vocazione autoritaria. Perché? Una risposta possibile è che siamo un popolo incline all'arbitrio, ma nemico della libertà. Vantiamo record di evasione fiscale, abusi edilizi, scempi ambientali. Ma anche di compravendita di voti, qualunquismo: in poche parole una tendenza ad abdicare alle libertà civili su cui molti si sono interrogati. Da Leopardi a Carducci che dichiarava "A questa nazione, giovine di ieri e vecchia di trenta secoli, manca del tutto l'idealità", fino a Gramsci che lamentava un individualismo pronto a confluire nelle "cricche, le camorre, le mafie, sia popolari sia legate alle classi alte". Per tacere di Dante con la sua invettiva "Ahi serva Italia, di dolore ostello!" e di Guicciardini con la denuncia del nostro amore per il "particulare". Con la libertà vera, faticosa, fatta di coscienza e impegno sembriamo trovarci a disagio, pronti a spogliarcene in favore di un qualunque Uomo della Provvidenza. Questo libro, un'indagine colta e curiosa su una pericolosa debolezza del nostro carattere, è anche un appello a ritrovare il senso alto della politica e della condivisione di un destino. La libertà, intesa come il rispetto e la cura dei diritti di tutti, non è un'utopia da sognare ma un traguardo verso cui tendere.

L'incipit del libro
Una domanda che ho sentito ripetutamente porre nelle conversazioni con amici stranieri è come mai gli italiani tengano così poco alla libertà da avervi più volte rinunciato nel corso della loro storia senza eccessive preoccupazioni. A prima vista la questione potrebbe sembrare fuori luogo. Proprio agli occhi di molti visitatori stranieri, il nostro appare come uno dei Paesi dove la libertà abbonda, in certi casi straripa. Molti costruiscono una casa dove sarebbe (sarebbe, condizionale) proibito, molti saltano i semafori perché si annoiano ad aspettare che la luce diventi verde, molti non pagano le tasse perché quei soldi meglio tenerseli, molti parcheggiano dove viene più comodo perché tanto è questione di un minuto, molti piantano enormi cartelloni pubblicitari anche dove rappresentano un pericolo per la circolazione, molti gettano i rifiuti sulla strada, sulla spiaggia, nei boschi, insomma dove capita. Non sono queste altrettante manifestazioni di libertà? Una libertà addirittura sconfinata, come tale sconosciuta ad altri europei? La verità è che il concetto di libertà, anzi la stessa parola "libertà", può avere molteplici accezioni, coinvolge questioni complesse e talora ambigue. Infatti si è cercato infinite volte nel corso dei secoli di dargli una definizione valida una volta per tutte.

La mia recensione
"L'eterna Italia dove si diventa servi per necessità perché sono i furbi e gli arroganti a fare politica piegando le leggi ai propri interessi".
Questo libro è un pugno in piena faccia per tutti gli italiani. Avete presente quando da bambini le nostre madri, per insegnarci la retta via (ossia, la buona educazione), ci prendevano a ciabattate? Ecco, è quello che tenta di fare il dottor Augias con questo libro… solo che, invece che tirarci dietro una ciabatta, lui si limita a rinfacciarci direttamente tutti i nostri limiti di popolo italiano. Inoltre, tutto il testo può essere visto come una sorta di prosecuzione naturale di I segreti d'Italia (dello stesso autore e pubblicato nello stesso anno del presente libro).
Detto in parole povere, Corrado Augias ci ricorda, anche con brillanti esempi ad hoc o con salti indietro nella storia, che l'italico popolo ha sempre preferito delegare il potere (a volte anche nelle mani di una sola persona, come dimostrano gli sciagurati ventenni mussoliniani e berlusconiani) e, addirittura, anche la propria libertà pur di non farsi carico della responsabilità della cosa pubblica… per poi approfittarne alla prima occasione!
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Corrado Augias: I segreti del Vaticano

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 novembre 2015, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias: I segreti del Vaticano

Formato: copertina flessibile
Pagine: 385
Editore: Mondadori (31 agosto 2010)
ISBN-13: 978-8804603245

Data di acquisto: settembre 2010
Letto dal - al 1 febbraio 2011

Sinossi
Il termine "Vaticano" evoca immediatamente l'immagine dell'immensa piazza antistante la basilica di San Pietro e il monumentale colonnato che l'abbraccia. Tra i fedeli cattolici evoca anche la finestra da cui il papa benedice la folla festante. Ma il Vaticano è molto di più. Stato di diritto tra i più piccoli al mondo, minuscola città dentro la vasta città di Roma, di cui ha condiviso le vicissitudini e di cui costituisce "l'altra faccia", ha una lunghissima storia, ricca di chiaroscuri e di personaggi più o meno limpidi. E insieme a incredibili tesori artistici, custodisce nei suoi palazzi molti segreti legati a vicende antiche, recenti e contemporanee. Si inizia con Nerone e i primi cristiani sullo sfondo della Roma imperiale per passare poi a Costantino: la sua famosa e apocrifa donazione al papa ha per secoli rappresentato l'atto di nascita del potere temporale della Chiesa.
La galleria dei personaggi è ricchissima. Oltre a templari, gesuiti, inquisitori e membri della potente Opus Dei, ci sono, naturalmente, i papi. E con loro gli artisti, ingaggiati per testimoniare, più che la gloria del Creatore, quella del committente. Un tratto sembra legare, agli occhi dell'autore, tutte queste vicende, le più antiche e le più recenti: la commistione fra cielo e terra, fra spiritualità e potere temporale, e il prezzo altissimo che la Chiesa cattolica, unica religione fattasi Stato, ha pagato e paga nel tentativo di conciliare due realtà difficilmente compatibili.

La mia recensione
Gran bel libro che, nonostante il tema trattato, si legge con estrema facilità quasi come fosse una sorta di romanzo. Con il termine "Vaticano" siamo soliti indicare la basilica di San Pietro e, al massimo, le mura e gli edifici che la circondano. Eppure, dietro quel termine, si cela tutto un altro mondo… a volte fatto anche (o soprattutto?) di ombre ed interessi superiori.
Ecco allora che Corrado Augias ci prende per mano e ci guida in un ipotetico viaggio all'interno dei suoi misteri e segreti: si parte dagli albori della Chiesa, si passa per i templari, i gesuiti, l'Opus Dei e altri ordini, si affronta il periodo dell'inquisizione e si arriva al periodo contemporaneo… con gli eventi, mai chiariti, della sparizione di Emanuela Orlandi e dell'omicidio del colonnello Alois Estermann. Ampio spazio viene dato anche agli artisti che durante la loro vita hanno avuto a che fare con la Santa Sede (Bernini, Borromini e Michelangelo) e, ovviamente, alle figure dei papi più importanti (su tutte quelle di Celestino V, Bonifacio VIII, Pio XII e Giovanni Paolo I e II). Non mancano gli scandali dello Ior e, tanto per dare un tocco di colore, anche le curiosità legate alla papessa Giovanna, a Olimpia Pamphili e alla regina luterana Cristina. Insomma, la vita della chiesa vera e propria non è stata e mai sarà tranquilla; il prezzo da pagare per essere il tramite tra Dio e l'uomo è davvero troppo alto per qualunque Papa…
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Corrado Augias e Vito Mancuso: Disputa su Dio e dintorni

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 5 febbraio 2016, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias e Vito Mancuso: Disputa su Dio e dintorni

Formato: copertina rigida
Pagine: 263
Editore: Gruppo Editoriale L'Espresso (2010)

Acquistato nel 2010
Letto dal 2 al 5 febbraio 2016

Sinossi
In queste pagine il non credente Corrado Augias e il credente Vito Mancuso si sfidano in una sorta di disputa d'altri tempi. Si parla di Dio, ma anche della vita; più precisamente della vita di ogni giorno, con gli interrogativi etici ed esistenziali ai quali tutti siamo chiamati a rispondere. Si parla delle forme di potere connesse all'attività spirituale, che dovrebbe invece esserne scevra. Dell'amore, cioè di quanto nel cristianesimo sia rimasto di un amore inteso come relazione armoniosa nella sua assolutezza, succo del messaggio di Gesù. E della morte: gli esseri umani hanno il diritto di sentirsi padroni della propria morte e decidere, se afflitti da un intollerabile dolore senza rimedio, di porre fine ai propri giorni?
Un dialogo in cui, partendo dal problema di tutti i problemi, Dio, la sua esistenza, la sua importanza per la vita, si affrontano i temi più disparati: l'evoluzione, il rapporto fede-scienza, l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, lo scandalo del male, l'illuminismo, il Gesù storico, la Madonna e i suoi dogmi, la Trinità, le ingerenze politiche della Chiesa…
Norberto Bobbio, diceva che "la vera differenza non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa". Questo libro si rivolge a tutti coloro che vogliono pensare. Pensare, o forse meglio ripensare al senso complessivo del trovarsi al mondo: se cioè esista un senso (un Dio), oppure no, solo una variopinta e mutevole sfilata di sensi, ognuno diverso dall'altro.

La mia recensione
Nonostante mi sia messo d'impegno… non sono proprio riuscito a finire di leggere il libro! Noioso in modo incredibile: è solo un "botta e risposta" tra i due autori (quindi, tra l'ateo Corrado Augias ed il cattolico Vito Mancuso)… e, cosa davvero incredibile, non c'è nessuna Disputa su Dio (che è il titolo del libro), visto che entrambi si ritrovano d'accordo praticamente su tutto.
Voto: ⭐ (1 su 5)

mercoledì 23 agosto 2023

Corrado Augias e Remo Cacitti: Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 2 agosto 2016, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias e Remo Cacitti: Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione

Formato: copertina rigida
Pagine: 280
Editore: Gruppo Editoriale L'Espresso SpA (14 aprile 2010)
ISBN: -

Acquistato nel 2011
Letto dal 31 luglio al 2 agosto 2016

Sinossi
Che cosa è accaduto dopo la morte di Gesù detto il Cristo e com'è nata la religione che da lui ha preso il nome? Fino a che punto gli storici, esaminando fatti e testi e prescindendo da ogni considerazione di fede, possono ricostruire gli avvenimenti che hanno trasformato quel profeta umiliato, ucciso su un patibolo romano, nel fondatore di una delle più grandi religioni?
Gesù non ha mai detto di voler fondare una Chiesa che portasse il suo nome, né di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva, ristabilendo l'alleanza tra Dio e gli uomini. Non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva concepito per intervento di un dio, né di essere unica e indistinta sostanza con suo padre, Dio in persona, e con una vaga entità immateriale denominata Spirito. Infine, non ha istituito alcuna gerarchia ecclesiastica né mai ha confuso la spiritualità, la ricerca di Dio, con l'esercizio del potere temporale e politico.
Se le cose, dal punto di vista storico, stanno così, da dove viene allora tutto il complesso apparato di norme, cariche, vestimenti, liturgie, formule, che caratterizza la Chiesa che a lui si richiama?
Dopo il successo di Inchiesta su Gesù, Corrado Augias si confronta e dialoga sulla storia del cristianesimo delle origini con lo studioso Remo Cacitti. Dal loro colloquio emerge una storia ricca di drammi, di contrasti, di correnti d'opinione che si sono scontrate sui piani più diversi: la dialettica, l'invenzione ingegnosa, la ricostruzione ipotetica di eventi sconosciuti a costo di sfidare i più arditi paradossi. Una complessa avventura umana che ha il suo punto di svolta nella figura possente e ambigua dell'imperatore Costantino, il primo a trasformare il Cristianesimo in uno strumento di potere, opera che sarà poi completata, al termine del IV secolo, da un altro imperatore, Teodosio, che lo renderà religione imperiale. Un'avventura in cui spiccano figure di straordinario rilievo come Paolo, Agostino, Ambrogio.
Grazie a questa accurata e documentata ricostruzione si giunge a comprendere perché la fede cristiana, che inizialmente era soltanto una corrente minoritaria del giudaismo, sia riuscita a sopravvivere per oltre venti secoli e a imporsi come una delle religioni più diffuse sull'intero pianeta.

La mia recensione
Certo, lo ammetto: visti i tempi bui che stiamo vivendo, leggere un libro che tratta la storia del Cristianesimo non è certo cosa facile; ma, per quanto mi riguarda, ho affrontato la sua lettura con un occhio critico… non proprio verso il Cristianesimo e la sua religione ma verso le (tante) manipolazioni a cui è stato sottoposto nel corso della storia.
Il compito intrapreso dai due autori (Corrado Augias, il mio giornalista preferito, e Remo Cacitti) è stato davvero arduo ma splendidamente riuscito: mostrarci un Cristianesimo più umano (spogliato, quindi, di tutta la sua aurea di sacralità, mistero e divinità) usando un linguaggio chiaro ed alla portata di tutti. Ecco allora, in un lento scorrere del tempo, le tappe fondamentali di questa fede: si parte con Gesù uomo e profeta che non ha nessuna intenzione di fondare una nuova religione; si affrontano i contrasti (alla faccia dello loro acclamata santità!) tra Pietro e Paolo e si affrontano i primi dissidi tra gli ebrei seguaci dei nuovi insegnamenti (i primi Cristiani) e coloro che restano fedeli all'ortodossia ebraica… per poi arrivare al definitivo distacco tra le due parti. La tappa successiva (ma fondamentale per questa nuova religione) è, ovviamente, il momento in cui Costantino ne fa una religione di stato… ma ad uso prettamente politico!
Non viene trascurata, e non poteva essere diversamente, la parte che riguarda come è stata costruita, e in certe occasioni anche "plasmata", la nuova religione; un esempio su tutti: viene affrontata la questione che riguarda i quattro Vangeli canonici… e ci viene spiegato come e perché essi siano stati scelti a svantaggio di tanti altri.
Lettura non certo facile (che in alcuni punti è leggermente noiosetta, lo ammetto) ma assolutamente necessaria anche per capire il momento storico che stiamo attraversando.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Corrado Augias e Mauro Pesce: Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 7 dicembre 2015, su un mio precedente sito web]

Corrado Augias e Mauro Pesce: Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo

Formato: copertina rigida
Pagine: 263
Editore: Gruppi Editoriale L'Espresso SpA (2010)
ISBN: -

Data di acquisto: -
Letto dal - al 7 dicembre 2015

Sinossi
Chi era davvero, nella sua fisicità di carne, sangue, muscoli, l'uomo che circa duemila anni fa percorse la terra d'Israele, parlò alle folle, guarì gli ammalati, lanciò uno straordinario messaggio di speranza e finì straziato su un patibolo infame? Corrado Augias ha dialogato su questo tema con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale Gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano, sulla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare. Ne è uscito un libro straordinario che ha suscitato un aspro quanto vivace dibattito e che soprattutto mette in luce alcuni degli aspetti meno conosciuti e più umani del profeta ebreo Yehoshua: una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce.

La mia recensione
A distanza di qualche anno ho voluto rileggere questo bellissimo libro di Corrado Augias e Mauro Pesce (ebreo non praticante il primo, cattolico il secondo), incentrato sulla figura di Gesù dal punto di vista umano e storico… e su come egli, successivamente, sia divenuto il Cristo!
Libro che, innegabilmente, insinua nel lettore (e a chi, come il sottoscritto, ormai non entra più in chiesa già da diversi anni) più di qualche dubbio: uno su tutti è il classico "perché si ritiene Gesù figlio unico se poi, negli stessi Vangeli, si parla di suoi fratelli e sorelle?". Opera, come detto in partenza, davvero ben fatta che, sotto forma di dialogo tra i due autori, cerca di fare chiarezza tra i dogmi della chiesa cattolica ricorrendo anche, e soprattutto, ai vangeli dimenticati o, addirittura, messi da parte (o fatti sparire del tutto!) dagli esponenti del cristianesimo primordiale.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

Stefania Auci: L'inverno dei Leoni. La saga dei Florio, vol. 2

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 17 gennaio 2022, su un mio precedente sito web]

Stefania Auci: L'inverno dei Leoni. La saga dei Florio, vol. 2

Formato: Kindle (1983 KB)
Pagine: 756
Editore: Casa Editrice Nord (24 maggio 2021)
ASIN: B093BWVNFB

Data di acquisto: 24 maggio 2021
Letto dal 28 dicembre 2021 al 17 gennaio 2022

Sinossi
La saga dei Florio continua.
«Un caso letterario nazionale, e non solo». Il Venerdì di Repubblica
«Ambizioni, splendori, molti rimpianti. Dietro, Palermo che cresce con i Florio, suoi amanti e padroni. La storia meravigliosa e terribile è quella che ha stregato (e continua a stregare) i lettori dei Leoni di Sicilia». Sette - Corriere della Sera
«Stefania Auci torna a intrecciare la storia alle storie, la forza alle fragilità, la magnificenza al decadimento. Nel fluire magico di queste pagine c'è tutto: chi siamo, chi siamo stati, chi saremo». Nadia Terranova
Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme.
E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l'Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l'acquisto dell'intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all'amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l'ombra di quell'amore non lo lascia mai, fino all'ultimo…
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent'anni riceve in eredità tutto ciò suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull'altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos'altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato?
Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione ma affamata d'amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d'Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele.
Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola - esaltante e terribile, gloriosa e tragica - di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un'isola e di una città. Unici e indimenticabili.

L'incipit del libro
Mare, settembre 1868 - giugno 1874
"U' mari unn'avi né chiese né taverne", dicono i pescatori anziani. Non ha luoghi in cui ci si può rifugiare, il mare, perché di tutto il creato è l'elemento più maestoso e sfuggente. L'essere umano non può che inchinarsi al suo volere.
Da sempre, i siciliani hanno capito una cosa: il mare porta rispetto solo a chi lo rispetta. È generoso: dà il pesce e il sale per il nutrimento, dà il vento per le vele delle barche, dà il corallo per i gioielli di santi e di re. Ma è anche imprevedibile e, in ogni istante, può riappropriarsi con violenza di quei doni.
Per questo i siciliani lo rispettano, per questo lasciano che definisca la loro stessa essenza: che forgi il loro carattere, che segni la loro pelle, che li sostenga, che li sfami, che li protegga.

La mia recensione
"Il potere crea nemici. E certi nemici sono come vermi. Basta una crepa, un cedimento, e le larve attecchiscono, e trasformano un corpo sano in carne marcia".
L'inverno dei leoni è la prosecuzione naturale de I leoni di Sicilia; entrambi parlano di una famiglia (i Florio) e di una storia poco nota.
Ho apprezzato molto di più il primo libro. Questo qui invece, comunque meraviglioso e struggente allo stesso tempo, mi ha stancato parecchio… soprattutto nelle parti (spesso ripetitive) riguardanti Franca Florio. Riconosco però all'autrice, Stefania Auci, l'imponente lavoro di ricerca storica e la bravura nel saper ricostruire l'intera epopea dei Florio… non a caso, durante lo scorrere delle pagine, sembra davvero di vedere un film.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

martedì 22 agosto 2023

Stefania Auci: I leoni di Sicilia. La saga dei Florio, vol. 1

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 24 luglio 2020, su un mio precedente sito web]

Stefania Auci: I leoni di Sicilia. La saga dei Florio, vol. 1

Formato: Kindle (1623 KB)
Pagine: 423
Editore: Casa Editrice Nord (6 maggio 2019)
ASIN: B07NQP6YHJ

Data di acquisto: 1° maggio 2020
Letto dal 17 al 24 luglio 2020

▪ Sinossi
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri, il marsala, viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno, sott'olio e in lattina, ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque "stranieri", "facchini" il cui "sangue puzza di sudore". Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e, sebbene non lo possano ammettere, hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto, compreso l'amore, per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Intrecciando il percorso dell'ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana (dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia) Stefania Auci dipana una saga familiare d'incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

▪ L'incipit del libro
Bagnara Calabra, 16 ottobre 1799. Il terremoto è un sibilo che nasce dal mare, s'incunea nella notte. Gonfia, cresce, si trasforma in un rombo che lacera il silenzio.
Nelle case, la gente dorme. Alcuni si svegliano con il tintinnio delle stoviglie; altri quando le porte iniziano a sbattere. Tutti, però, sono in piedi quando le pareti tremano.
Muggiti, abbaiare di cani, preghiere, imprecazioni. Le montagne si scrollano di dosso roccia e fango, il mondo si capovolge.
La scossa arriva a contrada Pietraliscia, afferra le fondamenta di una casa, le scuote con violenza.
Ignazio apre gli occhi, strappato al sonno da quel tremore che squassa le pareti. Sopra di lui, un soffitto basso che sembra cadergli addosso.
Non è un sogno. È la peggiore delle realtà.

▪ La mia recensione
"Hanno cominciato a sparlarci dietro perché… Apri bene le orecchie, Vice: c'invidiano. Gli facciamo rabbia e paura, e la rabbia brucia. E allora sono i soldi che guadagni che gli devi sbattere in faccia, perché sono la misura del loro fallimento. Non i pugni: quelli sì, che sono comportamenti da scaricatore di porto. I fatti devono parlare per te. Ricordatelo".
Lo dico? Lo dico: Stefania Auci entrerà nell'Olimpo dei grandi scrittori italiani. Questo è il suo primo romanzo ma ha già tutte le carte in regola per riuscirci.
I leoni di Sicilia è il primo volume (che spazia dal 1799 al 1868) di una bella saga incentrata sui Florio, una importantissima famiglia palermitana che, partendo dalla miseria più totale, ha saputo raggiungere le vette più alte della società. Tuttavia, quello che emerge dal racconto è come i vari protagonisti abbiano sacrificato i propri sentimenti ed alimentato l'orgoglio solo ed esclusivamente al servizio del loro tornaconto. E mamma mia quanta invidia nei loro confronti…!
Romanzo dalla scrittura scorrevole e molto interessante (a tratti anche doloroso e commovente). Bella anche l'idea di mettere, all'inizio di ogni capitolo, una sorta di "sunto" sulla storia italiana di quel particolare momento… con l'unico scopo di immergere le vicende della famiglia Florio nel contesto storico e locale decisamente particolare: la Palermo alle soglie dell'unità d'Italia.
Menzione speciale, infine, per la location: i luoghi palermitani sono descritti talmente bene che a volte, durante lo scorrere delle pagine, ho avuto davvero l'impressione di sentirne gli odori.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)