[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 14 aprile 2018, su un mio precedente sito web]
Corrado Augias: I segreti d'Italia. Storie, luoghi, personaggi nel romanzo di una nazione
Formato: copertina rigida
Pagine: 295
Editore: Rizzoli (agosto 2012)
ISBN-13: 9788817060820
Data di acquisto: 14 febbraio 2017
Letto dall'11 al 14 aprile 2018
▪ Sinossi
Leopardi l'ha percorsa a disagio, sballottato in una carrozza, Shelley ci ha lasciato la vita, Garibaldi la salute: è l'Italia, da tempo immemorabile vituperata e ammirata, un Paese che pensiamo di conoscere ma che nasconde in ogni città , in ogni suo angolo un segreto. Compreso il più sconcertante: come mai le cose sono andate come sono andate? Come ha potuto diventare, questa penisola allungata di sbieco nel Mediterraneo tra mondi diversi, allo stesso tempo la patria dei geni e dei lazzaroni, la culla della bellezza e il pozzo del degrado?
Questo libro tenta una spiegazione in forma di racconto, accompagnandoci dalle cupe atmosfere della Palermo di Cagliostro all'elegante corte di Maria Luigia a Parma, dalla nascita del ghetto di Venezia alla eroica fiammata dell'insurrezione napoletana contro i nazisti.
Nel suo racconto dell'antropologia italiana, Augias mette a confronto due libri antitetici come Cuore di De Amicis e Il piacere di D'Annunzio, ricorda le truci storie di briganti che affascinarono Stendhal, celebra la resurrezione postbellica di Milano attraverso le glorie della Scala e del Piccolo Teatro, ma constata anche la decadenza di una classe dirigente… Il risultato è il romanzo di una nazione, i cui protagonisti sono i luoghi, le opere, i monumenti, gli angoli oscuri del nostro Paese, le pagine della sua letteratura ma anche le storie esemplari terribili nascoste nelle pieghe della cronaca. Perché è la memoria della storia, dell'arte e del sangue, che fa degli italiani quello che sono.
▪ L'incipit del libro
Gli italiani visti da fuori
George Gordon Byron giunge a Pisa nel novembre 1821, soggiornando a palazzo Lanfranchi, sul Lungarno e subito si inserisce nella cerchia colta ed eccentrica che ruota intorno ai coniugi Shelley, a cui si uniscono anche Teresa e Pietro Gamba; il tempo trascorre sereno tra l'attività letteraria, le lunghe cavalcate, il tiro a segno in una proprietà fuori Pisa; scrive a J. Murray, nel dicembre 1821:
Mi sono insediato in un famoso vecchio palazzo feudale sull'Arno - abbastanza grande per una guarnigione - con segrete sotto - e celle nei muri - e così pieno di fantasmi che il dottor Fletcher (il mio valletto) ha chiesto di poter cambiare la sua stanza - e poi si è rifiutato di occupare quella nuova - perché c'erano più fantasmi che nell'altra. - È verissimo; - che ci sono i rumori più straordinari (come in tutti gli edifici vecchi) che hanno terrorizzato i servi a tal punto - da essermi di grave disturbo.
Un fantasma s'è aggirato a lungo, e continua ad aggirarsi, nelle coscienze degli italiani: il modo in cui possono, come popolo, essere giudicati dall'esterno, come gli stranieri possano considerarli, e descriverli. Gli italiani abitavano la lunga Penisola da tempo, ben prima che il Regno d'Italia fosse proclamato. A voler essere rigorosi e un po' provocatori, la profezia di Massimo d'Azeglio potrebbe essere rovesciata: erano gli italiani, non l'Italia, ad essere già fatti - dunque ciò che restava da mettere insieme non erano loro, gli italiani, ma per l'appunto l'Italia.
▪ La mia recensione
"Una diffusa nomea indica gli italiani come popolo accomodante anche quando non dovrebbe esserlo, incline più al compromesso che al gesto di coraggiosa rottura, pronto più a dimenticare la parola data che a rispettarla, che abita un territorio dove, non a caso, non è mai stata fatta, come abbiamo già visto, una rivoluzione. Sommosse, ribellioni, tumulti sì, rivoluzioni mai. Questo è il suo carattere e così è andata la sua storia".
Non mi stancherò mai di elogiare Corrado Augias, bravissimo scrittore, giornalista ed autore televisivo… nonché "Signore" con la S maiuscola. E questo suo libro, datato 2012, lo dimostra perfettamente.
Il titolo I segreti d'Italia lascerebbe pensare che qui dovremmo trovare misteri e segreti sul nostro Belpaese… invece il sottotitolo ("Storie, luoghi, personaggi nel romanzo di una nazione") svela subito l'arcano: non c'è nessun enigma da risolvere, ma assisteremo solo ad un elenco di piccole curiosità su luoghi e personaggi, appunto, ed eventi (a volte sconosciuti a molti di noi) che hanno segnato la storia dell'Italia.
Piacevole lettura che lascia trasparire tutte le nostre contraddizioni (tra nord e sud, tra ricchi e poveri e, soprattutto, tra rivoluzionari ed indifferenti/accomodanti/approfittatori delle varie situazioni). E cosa ancor più importante, ci mostra (qualora ce ne fosse ancora bisogno) che in questa terra così martoriata e ricca di contrasti gli esempi da seguire per "ritornare sulla retta via" per fortuna non mancano ma, anzi, abbondano: i magistrati, i giornalisti e le forze dell'ordine che hanno dato la loro vita per la giustizia e la verità , i sacerdoti che non si sono piegati ai diktat del malaffare e della criminalità ed i politici "illuminati" che non si sono fatti attrarre dal potere e dal denaro facile.
Assolutamente consigliato a chi ha sempre fame di sapere.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)
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