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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 22 agosto 2023

Stefania Auci: I leoni di Sicilia. La saga dei Florio, vol. 1

[rimetto qui questo post originariamente pubblicato, in data 24 luglio 2020, su un mio precedente sito web]

Stefania Auci: I leoni di Sicilia. La saga dei Florio, vol. 1

Formato: Kindle (1623 KB)
Pagine: 423
Editore: Casa Editrice Nord (6 maggio 2019)
ASIN: B07NQP6YHJ

Data di acquisto: 1° maggio 2020
Letto dal 17 al 24 luglio 2020

▪ Sinossi
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri, il marsala, viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno, sott'olio e in lattina, ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque "stranieri", "facchini" il cui "sangue puzza di sudore". Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e, sebbene non lo possano ammettere, hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto, compreso l'amore, per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Intrecciando il percorso dell'ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana (dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia) Stefania Auci dipana una saga familiare d'incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

▪ L'incipit del libro
Bagnara Calabra, 16 ottobre 1799. Il terremoto è un sibilo che nasce dal mare, s'incunea nella notte. Gonfia, cresce, si trasforma in un rombo che lacera il silenzio.
Nelle case, la gente dorme. Alcuni si svegliano con il tintinnio delle stoviglie; altri quando le porte iniziano a sbattere. Tutti, però, sono in piedi quando le pareti tremano.
Muggiti, abbaiare di cani, preghiere, imprecazioni. Le montagne si scrollano di dosso roccia e fango, il mondo si capovolge.
La scossa arriva a contrada Pietraliscia, afferra le fondamenta di una casa, le scuote con violenza.
Ignazio apre gli occhi, strappato al sonno da quel tremore che squassa le pareti. Sopra di lui, un soffitto basso che sembra cadergli addosso.
Non è un sogno. È la peggiore delle realtà.

▪ La mia recensione
"Hanno cominciato a sparlarci dietro perché… Apri bene le orecchie, Vice: c'invidiano. Gli facciamo rabbia e paura, e la rabbia brucia. E allora sono i soldi che guadagni che gli devi sbattere in faccia, perché sono la misura del loro fallimento. Non i pugni: quelli sì, che sono comportamenti da scaricatore di porto. I fatti devono parlare per te. Ricordatelo".
Lo dico? Lo dico: Stefania Auci entrerà nell'Olimpo dei grandi scrittori italiani. Questo è il suo primo romanzo ma ha già tutte le carte in regola per riuscirci.
I leoni di Sicilia è il primo volume (che spazia dal 1799 al 1868) di una bella saga incentrata sui Florio, una importantissima famiglia palermitana che, partendo dalla miseria più totale, ha saputo raggiungere le vette più alte della società. Tuttavia, quello che emerge dal racconto è come i vari protagonisti abbiano sacrificato i propri sentimenti ed alimentato l'orgoglio solo ed esclusivamente al servizio del loro tornaconto. E mamma mia quanta invidia nei loro confronti…!
Romanzo dalla scrittura scorrevole e molto interessante (a tratti anche doloroso e commovente). Bella anche l'idea di mettere, all'inizio di ogni capitolo, una sorta di "sunto" sulla storia italiana di quel particolare momento… con l'unico scopo di immergere le vicende della famiglia Florio nel contesto storico e locale decisamente particolare: la Palermo alle soglie dell'unità d'Italia.
Menzione speciale, infine, per la location: i luoghi palermitani sono descritti talmente bene che a volte, durante lo scorrere delle pagine, ho avuto davvero l'impressione di sentirne gli odori.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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