Corrado Augias e Giovanni Filoramo: Il grande romanzo dei Vangeli
Formato: copertina rigida
Pagine: 260
Editore: Einaudi (3 settembre 2019)
ISBN-13: 978-8806232801
Data di acquisto: 25 settembre 2019
Letto dal 19 ottobre al 3 novembre 2019
▪ Sinossi
Se un viaggiatore venuto da molto lontano cominciasse a sfogliare le pagine dei Vangeli totalmente ignaro della loro origine e di ogni possibile implicazione teologica, che cosa leggerebbe? In buona sostanza quattro versioni in parte (ma non del tutto) simili della tragica vicenda di un predicatore che, avendo sfidato il potere della Chiesa e dello Stato, viene processato e condannato a morte. Ma c'è un altro elemento che colpirebbe il nostro ipotetico lettore: la folla di personaggi in cui il protagonista s'imbatte, o da cui è accompagnato, nel corso della sua breve esistenza. Il nostro ipotetico lettore sarebbe colpito dalla diversità delle reazioni, dall'odio implacabile allo smisurato amore. Noterebbe le turbe, il popolo, una folla indistinta, poveramente vestita, rassegnata o crudele, fatta di pescatori, operai dei campi e delle vigne, pastori, in genere illetterati, alcuni gravemente malati, tutti fiduciosi nella storia del loro popolo e nell'aiuto costante del loro Dio.
Dallo stupore per questa umanità , dalla meraviglia per queste straordinarie presenze umane, è partito Corrado Augias a colloquio con uno dei maggiori storici del cristianesimo, Giovanni Filoramo. Augias "stringe l'inquadratura" sugli uomini e le donne che appaiono nei Vangeli. Ne esamina le vite narrate dagli evangelisti ma anche i segreti taciuti, le origini o i destini. A cominciare dalla madre del giustiziato, ad esempio, figura che dovrebbe avere carattere centrale e che - stranamente - risulta, invece, appena abbozzata, presenza sfuggente caratterizzata da rapporti spesso aspri con suo figlio. O il padre (adottivo?), piccolo imprenditore edile, più che semplice falegname, perennemente muto di fronte alle straordinarie vicende che il destino gli ha riservato. O le figure enigmatiche e sfaccettate di Giuda e della Maddalena. Con questo libro, Augias e Filoramo riescono in un'impresa difficile: narrarci in maniera sorprendentemente nuova una storia che pensavamo di conoscere.
▪ L'incipit del libro
Jorge Luis Borges ha lasciato, tra le tante, questa sorprendente osservazione: i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica. Parole che alla luce della teologia possono sembrare riduttive se non blasfeme. Invece, in quel richiamo alla letteratura potrebbe esserci un'intuizione che si può tentare di cogliere aggiungendovi un celebre aforisma di Umberto Eco: su ciò di cui non si può teorizzare, si deve narrare.
I personaggi delle Scritture ci vengono incontro irrigiditi dalla loro funzione, non uomini e donne ma simboli, figure piene di fascino che però si presentano con la fissità delle statue. Viene da chiedersi se non sia possibile raccontarli come se fossero protagonisti d'un dramma o d'un romanzo, fatti come ciascuno di noi di carne e di sangue, ma completati, come ogni personaggio della letteratura, da un plausibile rivestimento fantastico.
▪ La mia brevissima recensione
"Le teologie sono geniali costruzioni umane, meccanismi che si reggono spesso su prodigiosi equilibri; ma in ogni teoria filosofica o elaborazione teologica è sempre possibile, scrutandole in ogni loro passaggio, individuare una lacuna logica o una giuntura debole".
Corrado Augias è uno dei miei autori preferiti; divoro (letteralmente) tutti i suoi libri, i suoi articoli sui giornali e le sue trasmissioni TV… ma questo libro, lo confesso, ho fatto una immane faticaccia per poterlo finire! Per carità , il libro è interessantissimo e l'argomento mi ha sempre appassionato; ma è la sua impostazione di base che non mi ha proprio "catturato": non mi sono mai piaciuti i saggi scritti sotto forma domande e risposte come se si stesse leggendo il testo di un discorso tra due persone. Guarda caso, ho avuto la stessa impressione anche con Disputa su Dio e dintorni, altro saggio di Corrado Augias e Vito Mancuso, anche questo scritto come se si trattasse di un dibattito (Augias chiedeva e Mancuso forniva le delucidazioni).
▪ Voto: ⭐⭐ (2 su 5)
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