Titolo originale: Slaughterhouse-Five, or The Children's Crusade. A Duty-Dance with Death
Formato: copertina flessibile
Pagine: 208
Editore: Feltrinelli (10 marzo 2014)
ISBN-13: 9788807885051
Data di acquisto: prestito del 6 giugno 2025
Letto dal 3 al 6 luglio 2025
▪️Sinossi
Mattatoio n. 5 è la storia semiseria di Billy Pilgrim, un americano medio, un uomo qualunque con però l’eccezionale capacità di passare da una dimensione spaziale all'altra. Senza essere in grado di impedire la cosa, può trovarsi ora a Dresda durante la Seconda guerra mondiale, ora nello zoo fantascientifico di Tralfamadore dove è esposto come esemplare della razza umana. Ma Mattatoio n. 5 è anche uno dei più importanti libri contro la guerra che siano mai stati scritti, autentica pietra miliare della letteratura antimilitarista. Kurt Vonnegut trae ispirazione dalla sua personale esperienza bellica quando, fatto prigioniero dai nazisti, ebbe la ventura di assistere alla distruzione di Dresda, la Firenze del Nord, da parte degli Alleati. Fu testimone di uno dei più terribili bombardamenti della storia, sopravvivendo grazie al suo osservatorio molto particolare: una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita a deposito di carni, nelle viscere della città. Quando alla fine uscì all'aperto, al posto di una delle più belle città del mondo c'era un'ondulata distesa di macerie sopra un numero incalcolabile di morti. L'unico modo per narrare questa terribile esperienza, di per sé assolutamente indicibile, pare allora per Vonnegut quello visionario e di una comicità paradossale, che sa affiancare con maestria sorriso e dolore, grottesco e leggerezza della fantasia.
▪️L'incipit del libro
È tutto accaduto, più o meno. Le parti sulla guerra, in ogni caso, sono abbastanza vere. Un tale che conoscevo fu veramente ucciso, a Dresda, per aver preso una teiera che non era sua. Un altro tizio che conoscevo minacciò veramente di far uccidere i suoi nemici personali, dopo la guerra, da killer prezzolati. E così via. Ho cambiato tutti i nomi. lo ci tornai veramente, a Dresda, con i soldi della Fondazione Guggenheim (Dio la benedica), nel 1967. Somigliava molto a Dayton, nell'Ohio, ma c'erano più aree deserte che a Dayton. Nel terreno dovevano esserci tonnellate di ossa umane.
Ci tornai con un vecchio commilitone, Bernard V. O'Hare, e là facemmo amicizia con un tassista che ci portò al mattatoio dove rinchiudevano, di notte, i prigionieri di guerra. Si chiamava Gerhard Müller. Ci disse che per un po' era stato prigioniero degli americani. Gli domandammo com'era vivere sotto i comunisti, e lui disse che in principio era stato terribile, perché tutti dovevano lavorare tanto, e perché non c'erano case e mancava da mangiare e da vestirsi. Ma adesso le cose andavano molto meglio. Lui aveva un bell'appartamentino, e la figlia frequentava una buona scuola. Sua madre era rimasta incenerita nell'incendio di Dresda. Così va la vita.
▪️La mia (brevissima) recensione
"Così va la vita".
Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut è un romanzo (datato 1969) che potremmo benissimo catalogare nel genere "di guerra", se non fosse che Vonnegut, partendo dalla sua stessa esperienza personale (è stato prigioniero dei Nazisti a Dresda ed ha visto la città completamente distrutta durante il bombardamento degli Alleati) ne ha fatto un bellissimo manifesto "antimilitarista".
La trama si può riassumere in queto modo: Billy Pilgrim, il protagonista eroe-antieroe, viene prima rapito dagli alieni di Tralfamadore e, successivamente, trasportato avanti ed indietro nel tempo della sua stessa vita (molto belle ed evocative le scene del bombardamento di Dresda).
Lo stile narrativo usato da Vonnegut è molto ironico (al limite del comico), ma comunque in grado di denunciare gli orrori e le tragedie delle guerre senza renderli banali (la carneficina dei bambini mutati in adulti avviliti). Il racconto non è proprio lineare, ma molto "spezzettato" tra fatti storici realmente accaduti e scene fantastiche e fantascientifiche.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵🔵 (5 su 5)