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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 19 giugno 2025

Nikos Kazantzakis: L'ultima tentazione

Nikos Kazantzakis - L'ultima tentazione

Titolo originale: Ο Τελευταίος Πειρασμός
Formato: copertina flessibile
Pagine: 498
Editore: Frassinelli (1 luglio 1987)
ISBN-10: 887684080X

Data di acquisto: 27 dicembre 2025
Letto dal 31 maggio al 19 giugno 2025

Sinossi
In questo romanzo, Kazantzakis rivisita il Vangelo secondo una visione laica di Cristo. Kazantzakis racconta l'amore e la passione di un uomo: Gesù di Nazaret. Figlio di un falegname, l'uomo Gesù vorrebbe amare una donna e avere una famiglia, ma la voce di Dio risuona dirompente nel suo animo, lo arma di una forza superiore a quella di mille eserciti, gli impone rinunce e sofferenze. Il conflitto interiore dell'uomo, la lotta fra carne e spirito, l'istinto di ribellarsi e il desiderio insopprimibile di unirsi a Dio vengono evocati in un affresco narrativo che celebra il supremo sacrificio di Cristo. Sulla croce, ormai moribondo, Gesù ha una visione di come sarebbe stata la sua vita se non avesse seguito il richiamo di Dio. È l'ultima tentazione, quella che Cristo respinge morendo per l'intero genere umano.

L'incipit del libro
Si alzò un leggero soffio divino; era fresco e fluido e se lo portò via.
Sopra la sua testa le stelle intrecciavano le loro orbite, facendo fiorire il cielo; a terra le pietre fumavano, ancora infuocate dall'ardore del giorno. Sulla terra e in cielo il silenzio era profondo, fatto delle voci eterne della notte, ancor più misteriose del silenzio. Dappertutto la pace e la dolcezza: Dio aveva chiuso gli occhi, la luna e il sole, e si era addormentato. Era molto buio, doveva essere mezzanotte e mentre sognava in estasi - che Paradiso quello, che solitudine! - all'improvviso l'aria si alterò, si appesantì; non era più un leggero soffio divino, ma un alito greve e maleodorante, che sembrava agitarsi senza trovare pace. L'aria era diventata densa, carica d'angoscia; si coglievano zaffate tiepide che sapevano d'animali, d'uomini e di fantasmi villosi e insieme un odore pungente di pane appena sfornato, di acre sudore umano e d'olio di alloro con il quale le donne si spalmavano i capelli.

La mia recensione
"Da quanto tempo l'aveva desiderato, fin dai suoi dodici anni, abbandonare la casa e i genitori, farla finita con i consigli della madre, i borbottii del padre e le piccole preoccupazioni quotidiane che rosicchiano l'anima! Scuotersi dai piedi la polvere degli uomini e andarsene, rifugiarsi nel deserto. E finalmente si era scosso, lasciando tutto dietro di sé, abbandonando il cammino degli uomini e lasciandosi trascinare in quello di Dio. Era finalmente libero!".
Nikos Kazantzakis in L'ultima tentazione, libro datato 1951, offre una rilettura romanzata del cammino spirituale di Gesù di Nazareth, intrecciandolo con il suo cammino "umano". Perciò, ecco le sue lotte interiori ed i forti dubbi circa la sua stessa missione ed il sacrifico da affrontare per la salvezza del genere umano. Nonché, la tentazione di abbandonare tutto per costruirsi una famiglia tutta sua.
Sia chiaro: è un romanzo e non una rilettura teologica su Gesù. Kazantzakis, infatti, reinterpreta la sua figura che, pur consapevole di quanto deve affrontare affinché si compiano le Scritture, lo vede anche alle prese con la quotidianità di un qualunque essere umano: famiglia, amore, sesso, lavoro, depressione, dubbi ed incertezze. La scena finale, come si dice in questi casi, vale da sola il prezzo del biglietto: ecco allora un Gesù morente sulla croce che, "vittima" di un'ultima disperata tentazione da parte di Satana, ha una visione di una sua vita solo ed esclusivamente umana (è sposato con Maria Maddalena ed insieme hanno una famiglia numerosa); ma, alla fine, riconosce che non accettare il suo destino priverebbe di effetto, quasi vanificandolo, il suo stesso messaggio salvifico e di fede in Dio.
La prosa di Kazantzakis è intensa e molto descrittiva e simbolica. Invita, e non poco, a riflettere sul Gesù umano più che sul Gesù divino. Tuttavia, alcune parti le ho trovate particolarmente ripetitive e prolisse, al limite della noia.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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