Pino Aprile: Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l'Italia
Formato: Kindle (654 KB)
Pagine: 473
Editore: Edizioni Piemme (25 ottobre 2011)
ASIN: B0060HU1BK
Data di acquisto: 29 dicembre 2011
Letto dal - al 31 maggio 2015
▪ Sinossi
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto non ne so e di quanto si possa percepire, di intenso, profondo, senza riuscire a cogliere appieno il senso dell'insieme. Ho pensato che fosse più corretto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica.
Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore".
Cosa succede dove sembra che non stia succedendo nulla? Nelle regioni più dimenticate, come la Calabria che pare esistere soltanto per la criminalità e la 'ndrangheta? Invece, forse, è proprio lì che si prepara il futuro.
Un viaggio a tappe nel Sud, dove ogni esperienza parla per sé e di sé ma, tutte insieme, riescono a disegnare un paesaggio narrativo intenso e unico.
▪ L'incipit del libro
1. Se anche il sole
Mi dice: «Come può essere buono il Sud, se persino i meridionali, appena possono, se ne vanno?». Non sa che sta parafrasando i bellissimi versi di un poeta afro-americano.
È la finta logica dei frettolosi, che giudicano sugli effetti, per non studiarne le cause (è fatica!). E io non posso fargli il riassunto di tutto.
Così, parafrasando quel poeta in modo ancora più spinto (ma lui non lo sa), rispondo con un'altra sciocchezza, figlia della stessa finta logica di ferro: «Come può essere buono il Nord, se persino il sole, dovendo andare ogni giorno da Est a Ovest, gli gira alla larga?».
E ci sono cascato, ho violato la prima regola: non discutere mai con un cretino, per il rischio che non si veda la differenza… Ma lui non è cretino; e io, se lo sono, non amo dirmelo da solo. E nemmeno l'argomento è cretino: impegna grandi teste (altrui) da un secolo e mezzo.
Beh, allora, se non il chi e manco il cosa, cretino dev'essere il come: le analisi per giudicare il Sud sono svelte, perché il giudizio le precede.
E quel giudizio è per sempre.
▪ La mia recensione
Giù al Sud è, in un certo senso, la continuazione di Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali», il precedente lavoro di Pino Aprile… ma, francamente (e mi dispiace dirlo), questo lavoro mi ha lasciato molto ma molto insoddisfatto e deluso. In pratica (lo dico tanto non c'è nessun rischio di fare spoiler), il libro racconta solo ed esclusivamente del tour promozionale di Terroni da parte del suo autore. Perciò, qui troviamo soprattutto un racconto dei suoi incontri con i lettori, la descrizione dei luoghi visitati e, ogni tanto, qualche aneddoto degli stessi posti. Nulla di più, nulla di meno.
▪ Voto: ⭐⭐ (2 su 5)
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