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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 5 agosto 2025

Mirko Zilahy: La stanza delle ombre

Mirko Zilahy: La stanza delle ombre

Formato: copertina rigida
Pagine: 372
Editore: Mondadori (17 giugno 2025)
ISBN-13: 9788804793106

Data di acquisto: 28 maggio 2025
Letto dal 30 luglio al 5 agosto 2025

▪️Sinossi
Tra le torbide acque del Tevere, ai piedi della basilica di San Paolo, viene ritrovato il cadavere di una donna, in posa come se fosse vittima di un misterioso rito. È allora che il commissario Zuliani convoca Nemo Sperati, giovane docente all'Accademia delle Belle Arti. Quando posa lo sguardo sulla scena del crimine, Nemo sprofonda nella "Stanza delle Ombre", il teatro mentale dove è in grado di vedere l'invisibile, riconoscere la firma dell'autore e attribuire l'opera. Perché lui possiede un talento arcano per il tenebrismo, la tecnica di chiaroscuri con cui a partire da dipinti e da scene del crimine evoca particolari nascosti, anomalie impercettibili anche alle più sofisticate tecnologie di indagine. Nel corpo della "Dama delle acque", il professore riconosce subito la celebre Ophelia di John Everett Millais (esattamente come due settimane prima aveva fatto con il cadavere del direttore di Palazzo Barberini, che riproduceva Giaele e Sisara di Artemisia Gentileschi, da poco rubato). Il caso si complica quando il quadro viene rinvenuto e Nemo scopre che non è autentico, ma opera di Rufo Speranza, il più grande falsario del Novecento morto suicida molti anni prima. E soprattutto… suo padre. È così che Miriam Tiberi, sanguigna ispettrice di polizia che affianca Zuliani, si ritrova sulla pista che conduce direttamente a lui. Per scagionarsi, Nemo dovrà scendere negli abissi del proprio passato, separare il vero dal falso e far luce sul mistero che ammanta la vita e la morte di Rufo Speranza. Ambientato in una Roma notturna e decadente, popolato da personaggi ambigui e pieni di segreti, La Stanza delle Ombre è una corsa attraverso un labirinto di menzogne e verità nel mondo dell'arte e dei falsari. Un romanzo sulle maschere che scegliamo di indossare per proteggerci, per ingannare il mondo, o per gridare la nostra verità.

▪️L'incipit del libro
Roma, 1° settembre
Sopra un vasto cielo cobalto volteggiavano i gabbiani come corvi. In basso, sulla sponda destra del Tevere, sorvegliati dalla mole ferrosa del Grande Gazometro e dai pallidi marmi della basilica di San Paolo, si agitavano gli uomini.
«Identità?»
«Ignota.»
«Generali?»
«Femmina. Sui cinquanta.»
«Fonte?»
«Segnalata dal custode.»
«Tempo?»
«Un'ora fa, all'apertura dei cancelli del parco.»
Zuliani si guardò attorno. «Già avvertite le larve?»
«Aspettavo lei.»
«Sbrigati.»
Miriam Tiberi si allontanò per allertare la Scientifica mentre il commissario posava i piedi su un masso per non inquinare la scena del crimine.
Fiume. Pozza. Alberi. E il corpo.
Ne aveva visti di morti ammazzati da far vomitare una capra, in trentacinque anni di carriera, ma quella era un'altra cosa. Non era una scena del crimine. Non c'era brutalità, non c'era sangue, né c'erano arti rotti o scomposti. Il volto non presentava segni di violenza e al posto di migliaia di smorfie che il commissario aveva catalogato nella sua personale galleria mentale, quella era una splendida messa in posa: la bocca socchiusa, gli occhi che sbirciavano qualcosa tra le foglie. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Dio mio, pensò ancora Zuliani, no, non era proprio una scena del crimine. La donna era ferma ed elegante come un rametto di corallo nel suo acquario. Come in un dipinto.


▪️La mia (brevissima) recensione
"Tutta l'arte è un gesto paradossale che consente di leggere la realtà nell'unico modo possibile, Nemo. Rovesciandola".
Mirko Zilahy è tornato. Ed è tornato in grande spolvero…
La stanza delle ombre è un thriller elegante. Non a caso è ambientato nel mondo dell'arte (in questo caso della pittura d'autore). Ad essa, tuttavia, fa da contrappunto, una Roma sempre più oscura e in declino, palcoscenico ideale per una catena di delitti.
La storia è corale: abbiamo Nemo Sperati, giovanissimo docente che, sulle scene del crimine, riesce a cogliere i dettagli che sfuggono alle forze dell'ordine ma, allo stesso tempo, frenato dalla brutta "eredità artistica" del padre (era un falsario molto in gamba); Giordano Zuliani, esperto ed abile commissario che, sebbene fiaccato da una brutta malattia degenerativa, cerca in ogni modo di proteggere Nemo Sperati; Miriam Tiberi, coraggiosa poliziotta ma alle prese con problemi familiari. Senza dimenticare che anche le varie location della Capitale hanno un ruolo chiave nello scorrere degli eventi.
L'atmosfera di tutto il romanzo è affascinante (del resto Roma è sempre Roma); i tre coprotagonisti sono abbastanza complessi, nonché tormentati da un passato che, prepotentemente, tornerà a stravolgere le loro vite. La trama è molto originale e piena zeppe di colpi di scena: omicidi che riproducono quadri famosi e falsari che, in un certo senso, hanno agito indisturbati per tanti anni.
Infine, un plauso all'autore: Mirko Zilahy, con questo noir, riesce a farci riflettere ben bene sull'effimero confine tra verità e falsità (sia come arte che come identità personale).
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵🔵 (5 su 5)

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