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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 16 settembre 2023

Marco Buticchi: Il vento dei demoni

Marco Buticchi: Il vento dei demoni. Oswald Breil, vol. 6

Formato: Kindle (3892 KB)
Pagine: 589
Editore: Longanesi (22 novembre 2012)
ASIN: B00AAF33VS

Data di acquisto: 27 luglio 2018
Letto dall'11 al 20 maggio 2019

Sinossi
Un fantasma si aggira per la Storia, una pietra scagliata da Dio nella notte dei tempi, portatrice di morte per chiunque vi si avvicini. Una pietra maledetta, cardine di una travolgente avventura che si snoda lungo misteri lontani secoli.
Tutto ha inizio in un villaggio dell'Età dei Metalli, dove due tribù dalle consuetudini diversissime entrano in conflitto per il controllo della Pietra Sacra, nascosta in una grotta nota solo al re-sacerdote di uno dei clan. Molto tempo dopo, nella Linguadoca del Duecento, una mappa segreta che porta a una caverna nei pressi di un antico castello sarà il motivo delle avventure di un giovane musico, sullo sfondo delle guerre pontificie contro l'eresia catara. E in quello stesso posto, agli inizi degli anni '30 del Novecento, arriva un personaggio ambiguo, il tedesco Otto Rahn, che in virtù delle sue ricerche occulte entrerà in contatto con lo stato maggiore nazista.
Ma la pietra rimbalza nelle brame degli uomini di potere fino ai giorni nostri, dove è oggetto di desiderio nei luoghi in cui spira il "vento dei demoni". Ed è proprio sullo scenario odierno che riappaiono due personaggi cari al lettore di Buticchi: Oswald Breil e Sara Terracini, la cui solida amicizia potrebbe subire un'inaspettata svolta.
Una storia in cui idealismo e ideologia, passioni assolute e sensuali, alchimia e fondamentalismo s'intrecciano nel ritmo incalzante di un romanzo capace ancora una volta di regalare grandi emozioni.

L'incipit del libro
Denver, 2005. La notizia della scomparsa del "Cacciatore" Simon Wiesenthal aveva sconvolto la tranquilla quotidianità di casa Habar.
Oswald Breil stava osservando i propri genitori adottivi come non aveva mai fatto prima. Il volto del padre, Ezer, era molto segnato: solo una decina d'anni lo separavano dal Cacciatore, quel Simon Wiesenthal che era morto da poche ore alla ragguardevole età di novantasei anni.
Lilith Mame-loshen - Oswald la chiamava da sempre con il soprannome che in yiddish significa "madrelingua" - sembrava reggere meglio all'incedere del tempo, ma Oswald sapeva che la vitalità della donna dipendeva da quella di Ezer.
Oswald si trovò per la prima volta a pensare a quanto gli sarebbero mancati, un giorno.

La mia recensione
"La guerra altera ogni rapporto e lealtà, amicizia, gratitudine diventano concetti astratti e senza valore".
Il vento dei demoni è, per quanto mi riguarda, uno dei migliori (o forse proprio il migliore) della serie di Oswald Breil e Sara Terracini… anche se, a dire il vero, questa volta la bella ricercatrice avrà un ruolo molto marginale.
In questo romanzo, con molta più azione rispetto ai precedenti capitoli della saga, affronteremo alcuni temi purtroppo sempre attuali: la conquista e la salvaguardia del potere a qualunque costo, la caccia alle materie prime per realizzare armi di distruzione di massa (in questo caso si parla di plutonio per fabbricare un ordigno nucleare) e, dulcis in fundo, il Nazismo che cerca sempre di rialzare la testa. Molto interessante il solito (si fa per dire) intreccio di eventi ed epoche storiche lontane e diverse tra loro, ma indissolubilmente legate da una scia di sangue. Questa volta abbiamo l'età dei metalli nel II Millennio a.C., il 1200 e l'età dei catari in Linguadoca, il Nazismo ed i giorni nostri… tutti accomunati da una potente forza distruttrice (per non fare spoiler evito di entrare nei dettagli). E se vi state spaventando di fronte a tutto questo miscuglio di epoche storiche differenti, vi consiglio di leggere il libro andando proprio per epoche storiche: quindi, leggete prima tutti i passaggi che riguardano l'età dei metalli, poi passate al periodo dei catari e così via. In entrambi i casi (o leggendo il libro così come è stato scritto dall'autore o procedendo per epoche storiche) il romanzo è scorrevolissimo e si lascia leggere tranquillamente.
Come sempre, Marco Buticchi riesce a realizzare un'ottima descrizione dei personaggi principali e secondari; e per ognuno di loro, addirittura, ne mette in risalto anche le due facce della stessa medaglia: la forza e, paradossalmente, la fragilità. Ed ovviamente non mancano i colpi di scena… ed un piacevole evento nella storia tra Oswald e Sara.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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