Formato: copertina flessibile
Pagine: 444
Editore: SuperPocket (giugno 2001, su Licenza Longanesi)
ISBN: 8846201779
Data di acquisto: luglio 2001
Letto dall'8 al 12 maggio 2015
▪ Sinossi
13 ottobre 1307: in Francia, un feroce rastrellamento conduce in carcere, alla
tortura e al rogo migliaia di uomini: sono i Templari, una casta di
potentissimi monaci guerrieri. Quello stesso giorno, diciassette navi templari
lasciano il porto di La Rochelle, sulla costa atlantica francese, e di esse
non si saprà più nulla. Di quali segreti erano a conoscenza i Cavalieri del
Tempio? Da dove avevano tratto la loro immensa ricchezza?
16 luglio 1918: a Ekaterinburg, in Russia, mentre le fiamme della rivoluzione
bolscevica dilaniano il Paese, lo zar Nicola II, la zarina Alessandra, i loro
cinque figli e altre persone del seguito vengono trucidati. Ma davvero la
famiglia imperiale se n'è andata senza lasciare nulla?
13 maggio 1981: in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II viene gravemente
ferito da alcuni colpi di pistola sparati da un terrorista turco il cui ruolo
non è mai stato del tutto chiarito. Quale oscuro legame unisce questi eventi
storici, così diversi e lontani nel tempo?
Estate 1999: la Queen of Atlantis, la più grande nave da crociera esistente,
parte per un viaggio che la condurrà nei porti più celebri del mondo. A
Venezia vi si imbarcano quattro amici americani; a essi si aggiungono Gerardo
di Valnure, uno studioso di storia medievale che vanta illustri antenati fra i
Templari, e Josif Drostin, il più potente mercante d'armi russo. Quali segreti
nasconde la nave?
Per dare una risposta a questa inquietante domanda interviene Oswald Breil,
già capo del Mossad e ora vice ministro della Difesa israeliano, con l'aiuto
della geniale scienziata Sara Terracini. Ma persino il potente Servizio di Tel
Aviv ignora l'esistenza di una setta occulta i cui membri sono disposti
all'estremo sacrificio pur di non tradire la loro causa: ricostruire un mondo
nuovo sulle ceneri di quello che intendono distruggere. Proprio come avevano
giurato di fare i Templari sopravvissuti al massacro…
▪ L'incipit del libro
Ekaterinburg. Russia, 16 luglio 1918
Il giovane sergente delle Guardie Rosse Igor Drostin si svegliò di soprassalto
al rumore di una vettura entrata nel cortile. Si avviò verso la grande sala e
osservò la pendola a parete: mancavano dodici minuti a mezzanotte. Poco dopo
sarebbe cominciato il suo turno di guardia.
Dalla stanza attigua, usata come dormitorio, Igor sentiva distintamente
arrivare i rumori dei suoi soldati che si stavano vestendo. E dall'esterno,
attraverso le finestre socchiuse, gli arrivava a tratti anche la voce del
comandante. Era un'estate molto calda, ma a Casa Ipat'ev, per motivi di
sicurezza, negli appartamenti riservati alla famiglia imperiale era
severamente proibito aprirle completamente.
I nuovi venuti dovevano essere personaggi importanti, almeno a giudicare dal
tono deferente e al tempo stesso marziale con cui si rivolgeva loro il
comandante. Igor Drostin sbirciò nell'oscurità del cortile, e la sua
supposizione fu confermata dalle bandierine rosse: la vettura appena arrivata
aveva portato lì un potente del Soviet degli Urali.
Quando entrò nella dimora, il comandante Jurovskij aveva un'espressione cupa,
la stessa a cui era atteggiato il suo viso dal tardo pomeriggio, quando aveva
chiesto a Igor e a Medvedev di ritirare tutte le rivoltelle d'ordinanza Nagant
in dotazione alle guardie. «Sergente Drostin», ordinò, «svegliate la famiglia
di Nikolaj Romanov e radunatela in una stanza».
▪ La mia recensione
È il terzo libro che leggo di Marco Buticchi (i precedenti sono stati
Menorah
e La voce del destino) e, mi spiace dirlo, questo è il peggiore dei tre. Anche
se la trama è appassionante e splendidamente ben sviluppata (abbraccia un arco
di tempo che va dalla fondazione e distruzione dei Templari, alle vicende
della famiglia dello zar Nicola II di Russia, sino ad arrivare agli ultimi
anni del XX secolo) e il racconto mischia fatti reali e storicamente accertati
con altri frutto della fantasia dello scrittore, quello che a mio avviso stona
parecchio è che i due protagonisti (Oswald Breil e Sara Terracini) entrano in
scena relativamente tardi e per giunta quasi sempre lontano dai luoghi in cui
si svolge l'azione vera e propria, lasciando fare il lavoro sporco solo ai
tanti personaggi secondari.
Comunque, bisogna dare ampio merito a Buticchi per il lavoro svolto in fase di
stesura del racconto, visto che si denota un'imponente lavoro di ricerca ed
approfondimento di argomenti storici, geografici e navali.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)
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