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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

lunedì 25 settembre 2023

Andrea Camilleri: La bolla di componenda

Andrea Camilleri: La bolla di componenda

Formato: copertina flessibile
Pagine: 124
Editore: Sellerio Editore Palermo (20 giugno 2018)
ISBN-13: 978-8838913686

Data di acquisto: 30 giugno 2020
Letto dall'11 al 13 luglio 2020

Sinossi
"Componenda" significa accordo, compromesso, transazione intesa a sanare un contenzioso tra parti. Fa pensare all'accordo tra due privati o, quando non privati, a pattuizioni di poteri occulti, torbidi, segreti. Tutto il contrario della posizione di uno stato di diritto che non compone, ma garantisce imparzialmente contro i torti. E invece, in Sicilia almeno, non si è dato nella storia potere che non si ritenesse parte di una componenda, di fronte ad altri poteri, a danno di chi, per modestia, per debolezza, per isolamento, non riusciva a garantirsi con nessun potere. E lo Stato italiano si aggiusterà a questa pratica tradizionale, nei confronti del brigantaggio, della mafia e dei tanti prepotenti.

L'incipit del libro
"Travagliari" - o meglio "travagghiari" - in siciliano significa semplicemente lavorare, senza fare differenza tra lavoro pesante, spaccareni, e lavoro leggero o di sola testa e magari di piacimento. In italiano invece le cose cangiano di radica: sempre e comunque travagliare implica grave pondo di fatica, sforzo, doloranza, si usa dire infatti del travaglio del parto oppure, in discorsi superni ci si compiace del travaglio dell'anima.

La mia (brevissima) recensione
"In Sicilia, parliamo solo di cose concrete, di fatti, non lasciamoci coinvolgere nel gioco delle supposizioni, delle insinuazioni, delle allusioni, delle mezze frasi, del detto e non detto. I siciliani in questo campo ambiguo sono maestri".
Andrea Camilleri è un affabulatore come pochi. Ed in questo libretto (datato 1993) ce ne dà ampia prova. Il maestro, usando come suo solito, un linguaggio semplice, colorito e tagliante, ci spiega il "metodo Sicilia" applicato al resto d'Italia; ossia, le cose dette e non dette in chiave "malandrinaggio". Tutto qui!
Libro divertente ed istruttivo ma che, in alcuni punti, è molto "soporifero" e ripetitivo.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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