Formato: copertina flessibile
Pagine: 104
Editore: Sellerio Editore (6 ottobre 1997)
ISBN-13: 9788838913877
Data di acquisto: 2 ottobre 2020
Letto dal 4 al 7 giugno 2021
▪ Sinossi
Si tratta di microstorie, ciascuna delle quali è all'origine di un modo di
dire, di una "frase celebre" facente parte di una vera e propria mitologia
familiare e cittadina, risalente agli anni dell'infanzia dell'autore, quando
Porto Empedocle si chiamava ancora Molo di Girgenti. "Non posso in coscienza
affermare che le cose qui scritte appartengano esclusivamente alla mia
fantasia… quasi tutte mi vennero raccontate da coloro che sono i veri autori
di queste pagine, cioè i membri della mia famiglia, paterni e materni".
▪ L'incipit del libro
A beddruzza o' papà . La pallina al papà . A commentare un'azione che può
apparire disinteressata, altruista, ma che in realtà è assai redditizia per
chi la compie. Gnazio Spidicato faceva il contabile nello scagno di mio nonno
che si occupava di commercio di zolfi. Aveva uno stipendio minimo, a casa
l'aspettavano moglie e cinque figli piccoli, di cui tre gemelli. Certamente
doveva fare salti mortali per nutrire la numerosa famiglia e lui pubblicamente
si vantava di farli, a destra e a manca raccontando come alla lettera si
levasse il pane di bocca per darlo ai suoi, come il suo unico nutrimento
fossero i suoi famigliari che mangiavano.
▪ La mia brevissima recensione
Il gioco della mosca è una sorta di dizionario siciliano-italiano dei
detti e dei proverbi del "variegato" mondo di
Andrea Camilleri. Ma è anche, e soprattutto, una descrizione di piccole gag e piccoli
avvenimenti della giovinezza del maestro stesso. Lettura piacevole e a tratti
anche divertente ma, alla lunga, monotona e spossante.
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
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