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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 7 settembre 2023

Dan Brown: Il simbolo perduto

Dan Brown: Il simbolo perduto. Serie di Robert Langdon, vol. 3

Titolo originale: The lost symbol
Formato: copertina rigida
Pagine: 604
Editore: Mondadori (23 ottobre 2009)
ISBN-13: 978-8804596745

Data di acquisto: 30 ottobre 2009
Letto dal 9 al 14 novembre 2018

Sinossi
Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c'è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto. L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de Il Codice da Vinci, un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi.

L'incipt del libro
House of the Temple 20.33
Il segreto è come si muore.
Fin dal principio dei tempi, il segreto è sempre stato come si muore.
L'iniziato, che aveva trentaquattro anni, guardò il teschio umano che teneva fra le mani come una coppa. Era pieno di vino rosso sangue.
Bevilo, si disse. Non c'è nulla di cui aver paura.
Come richiesto dalla tradizione, aveva cominciato il suo viaggio indossando le vesti rituali dell'eretico medievale condotto al patibolo: la tunica aperta sul petto chiaro, il calzone sinistro arrotolato sopra il ginocchio, la manica destra rimboccata fino al gomito e un grosso cappio intorno al collo. Quella sera, invece, come gli affiliati che assistevano al cerimoniale, era vestito da maestro.
I fratelli intorno a lui avevano grembiuli di pelle d'agnello, fasce e guanti bianchi, e al collo portavano gioielli cerimoniali che brillavano come occhi spettrali nella luce fievole. Molti di loro ricoprivano cariche prestigiose nella vita, ma l'iniziato sapeva che tra quelle mura la posizione sociale non aveva alcuna importanza.
Lì erano tutti uguali, fratelli uniti da un legame mistico, da un giuramento solenne.

La mia recensione
"La ricchezza è di molti, la saggezza di pochi. E la ricchezza, senza saggezza, spesso porta alla rovina".
Avevo letto tutti i libri di Dan Brown ma, per una serie di circostanze, mai Il simbolo perduto… addirittura, la prima edizione (dell'ottobre 2009) che avevo comprato a suo tempo giaceva in un angolino della mia libreria. Dopo quasi dieci anni ho colmato questa lacuna… e me ne sono pentito!
Lo dico senza tanti giri di parole: questo è il romanzo più brutto di Dan Brown! Evidentemente, dopo il successo de Il Codice da Vinci, Brown si è cullato un po' troppo ed ha preso questa colossale cantonata!
Per carità, il libro si legge facilmente e scorre che è un piacere (unica eccezione: la noiosissima parte che riguarda la storia della massoneria) ma l'autore, in questo "mattone" di oltre 600 pagine, ha inserito davvero troppe situazioni e troppe cospirazioni e, dulcis in fundo, la storia non è proprio delle migliori.
Voto: ⭐⭐ (2 su 5)

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