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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 10 settembre 2023

Gottfried A. Bürger: Le meravigliose avventure del barone di Münchhausen

Gottfried A. Bürger: Le meravigliose avventure del barone di Münchhausen

Titolo originale: Wunderbare Reisen zu Wasser und Lande, Feldzüge und lustige Abenteuer des Freiherrn von Münchhausen
Formato: copertina flessibile
Pagine: 114
Editore: Dalai Editore (10 aprile 2012)
ISBN-13: 978-8866203315

Data di acquisto: 17 luglio 2017
Letto dal 20 al 22 giugno 2019

▪ Sinossi
La genesi di questo libro non è del tutto lineare. Un nucleo originario di racconti apparve anonimo su un periodico umoristico berlinese nel 1781: un'abbreviazione nel titolo fece supporre che l'autore fosse il barone Hieronymus Karl Friedrich von Munchhausen (1720-1797), ma sembra più probabile che questo curioso personaggio, di "originalissimo umore", sia stato solo l'ispiratore delle storie redatte poi dal pubblicista Rudolf Erich Raspe (1737-1794), che in un'edizione rielaborata in inglese e pubblicata a Oxford nel 1785 esplicitò il nome del barone come narratore di quelle avventure. Quel testo inglese fu tradotto in tedesco e nuovamente rielaborato con stile personalissimo da Bürger, e in questa veste meritò la fama di cui ancora oggi ampiamente gode.

▪ L'incipit del libro
Partii da casa per il mio viaggio in Russia nel cuore dell'inverno, in base al giusto concetto che il gelo e la neve avrebbero certamente migliorato le strade, descritte da ogni viaggiatore come particolarmente cattive, attraverso le regioni settentrionali della Germania, la Polonia, la Curlandia e la Livonia. Viaggiavo a cavallo, il modo più comodo di viaggiare quando cavalcatura e cavaliere sono in buona forma. Vestivo abiti leggeri, della qual cosa non mancai di sentire gli inconvenienti man mano che procedevo verso nord-est. Che cosa non doveva provare con quel tempo e in quel rigido clima il povero vecchio che vidi in Polonia abbandonato in una squallida landa, riverso sul ciglio della strada, percorso da brividi, quasi del tutto privo di che coprire le sue nudità…

▪ La mia recensione
Non dico che mi ha annoiato ma poco ci manca! Un libro che è soltanto un viaggio onirico… perciò pieno di stramberie e paradossi a ripetizione. Ma buttati lì con l'unico intento, secondo me, di "allungare il brodo".
▪ Voto: ⭐ (1 su 5)

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