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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 17 settembre 2023

Marco Buticchi: La luce dell'impero

Marco Buticchi: La luce dell'impero. Oswald Breil, vol. 11

Formato: Kindle (3657 KB)
Pagine: 443
Editore: Longanesi (28 settembre 2017)
ASIN: B072Q2591P

Data di acquisto: prenotazione dell'11 settembre 2017
Letto dal 14 al 18 maggio 2018

Sinossi
XIX secolo. Austria e Francia sono acerrime nemiche sui campi di battaglia. Perché allora Massimiliano d'Asburgo, per volere dell'avversario di sempre Napoleone III, viene nominato imperatore del Messico, un paese oggetto da tempo di violentissime rivolte? Massimiliano è un sovrano illuminato, amante delle meraviglie della natura e desideroso d'apprendere. Perché, nei suoi diari di viaggio, non parla dell'acquisto di due diamanti considerati ancor oggi i più grandi e preziosi mai estratti nel nostro emisfero?
Ai giorni nostri. Una banale avaria costringe Oswald Breil e Sara Terracini, in crociera a bordo del loro yacht Williamsburg, a riparare in un porto appena a sud di Tijuana, in Messico. A pochi metri di distanza dall'approdo, viene ucciso un giudice che aveva fatto parte del pool antinarcos messicano. Il giudice, scopriranno Oswald e Sara, stava cercando di comunicare proprio con loro prima di cadere vittima della criminalità organizzata. Ma i cartelli della droga, si sa, non perdonano e Oswald Breil è una pedina scomoda…
L'inestricabile matassa della storia spesso gioca incomprensibili scherzi, collegando fatti lontani nel tempo e nello spazio con un impercettibile filo. I diamanti di Massimiliano sono stati, secoli prima, le basi sulle quali costruire un impero all'apparenza legittimo, ma grondante di sangue innocente. L'unica luce che brilla sull'oscurità di uomini senza scrupoli è quella che un enorme diamante giallo di 33 carati (il Maximilian II) è capace di riflettere. Una pietra sulla quale grava un'antica maledizione e che emana bagliori sinistri, capaci di offuscare persino la luce dell'impero.

L'incipit del libro
Antefatto
Tijuana, Messico, luglio 2017
«Questi sono gli effetti personali di suo marito, signora», disse il responsabile dell'obitorio consegnandole una busta sigillata. «Le chiederei di verificare il contenuto e firmare la ricevuta».
La donna teneva gli occhi bassi, il volto trasfigurato dalla sofferenza. Prese la busta e la infilò in una borsa. Firmò in silenzio, disorientata. Per un istante pensò a quante volte quel medico messicano si fosse trovato a riconsegnare ciò che restava di una vita: così tante da non provare quasi più alcuna emozione. «Accade a tutti, prima o poi, di morire», sembrava dire la sua espressione professionalmente accorata.
Lei, invece, pareva covare un dolore dirompente, pronto a esplodere non appena fosse tornata alla realtà. Era come se il suo corpo fosse gravato dal peso di un male che guadagnava sempre più spazio e invadeva quel limbo irrazionale che, in presenza di un lutto, prende possesso di chi sopravvive.
«Se la sente, signora»?
La donna annuì, senza alzare lo sguardo.

La mia recensione
"Inquirenti e assassini paiono condividere un sentimento: non sono capaci di dimenticare".
Ennesima incredibile avventura della coppia Oswald Breil-Sara Terracini… ed ennesimo coinvolgente capolavoro di Marco Buticchi! Libro, per dirla tutta, talmente avvincente che è davvero impossibile non riuscire a sprofondare nella sua lettura. Per me è uno dei migliori di tutta la saga.
Colpi di scena a ripetizione, inseguimenti, amore e tradimenti: questi gli ingredienti de La luce dell'impero che, come per quasi tutti i romanzi che lo hanno preceduto, è ambientato in due distinte epoche storiche che, strada facendo, si intrecciano in un vortice di alta tensione: questa volta "visiteremo" il Messico di Massimiliano d'Asburgo-Lorena del periodo 1864/67 ed il Messico attuale, con i suoi paesaggi mozzafiato ma martoriato dalla guerra tra i cartelli del narcotraffico.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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