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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

mercoledì 13 settembre 2023

Marco Buticchi: Menorah

Marco Buticchi: Menorah. Oswald Breil, vol. 2

Formato: copertina rigida
Pagine: 345
Editore: Euroclub (1998)
ISBN-13: -

Data di acquisto: -
Letto dal - al 1 settembre 1998

Sinossi
È antichissimo. D'oro massiccio. Pesa almeno settanta chilogrammi.
E nessuno sa dove sia.
Basterebbe questo a farne uno degli oggetti più preziosi del mondo. Tuttavia la Menorah, il sacro candelabro ebraico a sette bracci razziato dal Tempio di Gerusalemme nel 70 dC, è molto di più: è il simbolo stesso d'Israele, l'emblema della sua travagliata storia plurimillenaria. Ritrovarlo significa conquistarsi la gratitudine eterna di un intero popolo. O avere un potente mezzo di ricatto contro quel popolo. E infatti, non appena riemerge dall'oblio il diario di Antonio Fedeli, un pittore vissuto a Parigi durante la Rivoluzione Francese, diario nel quale sembrano esserci alcuni indizi per ritrovare la Menorah, le speranze si riaccendono. Ma si scatena anche la bramosia di chi vuole impossessarsi di quell'oggetto per arricchirsi o per conquistare potenti appoggi politici.
Una situazione esplosiva, che vede contrapposti il capo del Mossad, Oswald Breil, affiancato dalla famosa romanziera Laura Joanson e dalla geniale scienziata Sara Terracini, e Hytham Fasatne, un uomo d'affari libanese i cui scrupoli sono inversamente proporzionali alle sue sconfinate ricchezze.
La caccia al tesoro può dunque avere inizio e dispiegare il suo percorso tra le catacombe di Parigi e gli altopiani del Tibet, Portofino e il deserto iracheno, antichi manoscritti e sofisticati computer, pugnali e armi chimiche… Un percorso a ostacoli, lungo il quale si stringeranno pericolose alleanze, ci saranno scontri violenti e certezze troppo presto ritenute tali si trasformeranno in brucianti sconfitte.
E soltanto allora chi dimostrerà di aver compreso il sottile legame che unisce la storia alla leggenda e di sapersi muovere con destrezza lungo le tortuose anse del tempo riuscirà a scoprire dove si trova la Menorah. Dando così avvio a una nuova, e ancor più emozionante, avventura…

L'incipit del libro
Prologo. Iraq meridionale. Bassora, 1991
Il generale al-Gudhaf, comandante la 7a brigata meccanizzata dell'esercito iracheno, scuoteva la testa con espressione rassegnata. Sembrava quasi che i Marines agissero con circospezione, nonostante la loro straripante superiorità. Come se indugiassero prima di avanzare, e volessero accertarsi di aver ridotto all'impotenza il nemico con il lancio di razzi guidati e gli attacchi aerei. Mentre all'inizio, in quel torrido mattino d'agosto, tutto era sembrato così facile. In poche ore avevano preso Kuwait City e le sue enormi ricchezze.
Al-Gudhaf chiuse il suo tesoro in un sacco militare. Razziati cinque milioni di sterline in Buoni del Tesoro britannici e una quantità ancora imprecisata di azioni al portatore della Kuwait Petroleum Corporation, mentre, nei sotterranei della Bank of Emirates, l'acciaio della cassetta di sicurezza scottava ancora per lo scasso con la lancia termica.
Dopo un attimo di esitazione ripose nel sacco anche il libro antico. Sapeva che le azioni al portatore e i loan britannici assommavano a dieci milioni di dollari. Non gli era invece per nulla chiaro quale uso avrebbe potuto fare di quel libriccino rilegato in pelle e scritto a mano. Ma tra la copertina e la prima pagina aveva visto il certificato di autenticità della famosa casa d'aste Christie's. E il fatto di averlo trovato chiuso in una cassetta di sicurezza doveva pur significare qualcosa.

Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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