Formato: Kindle (3917 KB)
Pagine: 432
Editore: Longanesi (22 novembre 2012)
ASIN: B00AAF45VK
Data di acquisto: 29 ottobre 2016
Letto dal 2 all'8 novembre 2016
▪ Sinossi
Ci sono avventure straordinarie che sfrecciano lungo la linea del tempo e sembrano inseguire gli uomini da un capo all'altro del pianeta, segnando il loro destino. E poche avventure sono più straordinarie di quella delle Pietre della Luna, statuette d'oro che hanno attraversato i secoli, immutabili nel loro splendore, forti di un potere arcano e inattaccabile.
Ma perché i servizi segreti delle grandi potenze sono così interessati alle vicende delle statuette d'oro? E quali sono i fili nascosti che collegano il passato delle Pietre al loro presente? È ciò che si chiede la giovane scienziata Sara Terracini, decifrando nella quiete del suo laboratorio i documenti che ripercorrono appunto le vicende delle Pietre, dalla Roma del I secolo dopo Cristo sino ai fondali dell'oceano, nel 1600.
Sara tuttavia non può sapere che queste vicende non si sono concluse là : da qualche tempo le Pietre sono tornate tra gli uomini, riemerse da un sottomarino nazista affondato negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale e recuperato da Laura Joanson, romanziera di grande successo e appassionata ricercatrice di relitti storici sommersi. E Laura, a sua volta, non può sapere che l'affascinante colonnello Kevin Dimarzio, suo assistente nell'analisi degli oggetti ritrovati nel sottomarino, è unito da un sottile ma tenacissimo legame all'antico possessore delle Pietre, il soldato romano Giunio…
Un distillato di pura azione, trascinante, imprevedibile, avvincente; un vertiginoso slalom di avventure tra l'antica Roma e i giorni nostri, tra galeoni spagnoli e navicelle spaziali; un fuoco d'artificio di colpi di scena: tutto questo e molto altro è Le Pietre della Luna, romanzo con cui Marco Buticchi si rivela un autore degno di essere annoverato nella ristretta cerchia dei veri scrittori d'avventura.
▪ L'incipit del libro
Prologo
Roma. Maggio 1996
La primavera piena stendeva sulla città il meglio della sua tavolozza cromatica. Gialli dorati, cremisi stemperati, verdi brillanti. Nelle strade il clima era caldissimo. Tra la folla non particolarmente frettolosa si vedeva più di una persona tergersi il sudore dalla fronte e rivolgere uno sguardo al cielo, più perplessa che implorante. Quando finirà questo tormento? sembravano chiedere. Figurarsi, sembravano aggiungere, l'estate è ancora di là da venire. Ma lo spirito filosofico del carattere romano prevaleva immancabilmente. Il caldo sarebbe passato e finito, sarebbe arrivato l'inverno, e le lamentele sarebbero state di altro tenore. Anche quel caldo in fondo, era mandato da Dio, il Dio temporaneamente in carica, uno dei tanti che avevano presieduto il cielo e le sorti di Roma nei suoi ben più che duemila anni di storia.
Comunque, maledizione, faceva un gran caldo.
▪ La mia recensione
"Ritengo sia da accreditare alla giustizia di Roma il merito di saper riconoscere gli errori compiuti e porvi rimedio. Questo accade perché l'errore è insito nella natura degli uomini, ma ciò che conta, non appena lo si sia individuato, è avere il coraggio di ammetterlo e riabilitare la dignità di chi è rimasto ingiustamente offeso".
In passato avevo già letto altri libri di Marco Buticchi con protagonisti Oswald Breil e Sara Terracini, ma senza nessun ordine temporale (compravo e leggevo il primo che trovavo); perciò, visto che mi son piaciuti, ho deciso di colmare la mia personalissima lacuna comprando anche quelli che ancora mancano alla mia "Buticchi Collection"… e questo romanzo, datato 1997, è proprio il primo in assoluto con le avventure dei due eroi. Con Le pietre della luna veniamo catapultati in un bellissimo e spettacolare intreccio tra varie epoche storiche: si parte dall'antica Roma (nei giorni dell'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio, il Colosseo) e si arriva ai giorni nostri… ma passando sia per la Spagna di inizio '600 che per la caduta del Nazismo.
Romanzo che, pagina dopo pagina, ti tiene incollato alla sua lettura, e il merito va tutto alla straordinaria ricostruzione delle ambientazioni storiche e all'incredibile e fantasiosa rielaborazione storica della caduta di Hitler e del Nazismo.
L'unico appunto che mi sento di fare (ma è un mio personalissimo pensiero) è causato da quell'alone di "già visto da qualche altra parte" che aleggia in tutto il libro: ovviamente mi riferisco alle vicende di Giunio che, per sommi capi, mi hanno ricordato il film "Il Gladiatore", e alla parte finale dell'intero romanzo che ricorda un po' troppo "Armageddon", altro film cult. Va comunque detto che entrambi i film sono usciti dopo il libro di Buticchi.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)
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