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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 17 settembre 2023

Marco Buticchi: Il segno dell'aquila

Marco Buticchi: Il segno dell'aquila. Oswald Breil, vol. 10

Formato: Kindle (6337 KB)
Pagine: 422
Editore: Longanesi (27 agosto 2015)
ASIN: B00YARJXKC

Data di acquisto: 2 settembre 2015
Letto dal 2 al 5 settembre 2015



Sinossi
Monsignor Fausto Denagua ha molti anni e molte doti, tranne quelle che dovrebbe possedere un uomo di Chiesa. La sua strada incrocia quella di Oswald Breil dopo la scomparsa di una ricercatrice, e lo scontro si fa subito aspro perché, come Breil ripete spesso, non tutto è come sembra… La lotta è impari: il nemico è potente, ha mezzi sconfinati e soprattutto ha come alleati l'Isis e il suo feroce esercito. Manca giusto un anello della catena perché il Male abbia il sopravvento. Un anello che solo il rinvenimento di un antico sepolcro riuscirebbe a saldare. Ma l'ubicazione di quel sepolcro è avvolta nella leggenda…
E la leggenda corre a ritroso sino ad approdare alla Roma dei re. L'adolescente Vel vive a Tarquinia sotto il regno del Superbo, sovrano corrotto e spietato che lascia mano libera al suo altrettanto crudele figlio, Sesto Tarquinio. Sarà proprio quest'ultimo a sconvolgere la vita di Vel, costringendolo a vagare alla ricerca dei propri cari in un mondo ricco di pericoli e di avventure. Un peregrinare che porterà l'etrusco tra le braccia di un amore tanto indissolubile quanto tormentato e costringerà Vel a ingegnarsi per sopravvivere, sino a diventare un brillante architetto: il progettista preferito da re e imperatori.

L'incipit del libro
Prologo
Città di Tarquinia anno 225 dalla fondazione di Roma (528 a.C.)
Il sole estivo infiammava la campagna e i riflessi dorati del grano maturo si perdevano nella macchia color smeraldo della vegetazione. La brezza spirava dal mare e stemperava l'aria afosa mescolando l'aroma del salmastro all'odore della terra riarsa. Il ragazzo era acquattato tra le spighe che il vento faceva ondeggiare. Non si curava del caldo e restava immobile. Neppure il braccio che impugnava l'arco, muscoloso per la giovane età, tradiva il minimo tremito.
La lepre alzò la testa e si guardò attorno prudente. Annusò l'aria e tornò a rosicchiare una delle piante verdi cresciute nonostante quell'arsura. Il giovane tese la corda. La punta della freccia mirava dritta al collo dell'animale. Stava per scoccare il dardo, quando un battito d'ali lo fece trasalire.
L'aquila piombò dal nulla e emise un grido assordante mentre, agitando le ali, menava fendenti con gli artigli affilati come lame. La lotta con la lepre durò pochi istanti.

La mia recensione
"È inutile essere in prima fila a gridare «Mai più!» nei pochi giorni della celebrazione dell'Olocausto, fingendo poi di non accorgerci dei continui abusi, delle sopraffazioni e dei crimini contro l'umanità perpetrati attorno a noi in nome della religione, del dio denaro, della brama di potere o per semplice gratuita malvagità. Ogni piccolo tassello, ogni minimo sforzo per evidenziare gli errori diventa allora importante perché contribuisce a moralizzare le coscienze e a non far apparire normale prassi ciò che in realtà è mostruoso".
Grandioso libro (dell'autore di Menorah, Profezia, La voce del destino ed altri capolavori divenuti ormai pietre miliari della narrativa italiana) con una trama magistralmente divisa in due racconti ben distinti, ma destinati ad intrecciarsi solo verso la fine. La cosa che mi ha davvero colpito ed affascinato è che le due tracce potrebbero essere lette, un po' come avviene in L'uccello del sole di Wilbur Smith, come un libro a sé stante. In pratica, nella prima storia seguiamo le epiche gesta di Vel, sfortunato ma orgoglio ed ingegnoso etrusco, diseredato in tenera età dal figlio del re di Roma Tarquinio il Superbo che, come un novello Ulisse, si avventura per mare in una doppia ricerca della madre (prigioniera e schiava dei romani) e della sua amata Nabiriye (regina dell'Egitto caduto per mano della Persia, rifugiata in Sardegna e successivamente imprigionata dal re etrusco). Nell'altra storia, invece, ecco raccontata una nuova avventura di Oswald Breil, il protagonista di quasi tutte le avventure dei libri di Marco Buticchi: l'israeliano, questa volta, deve sventare la temibile minaccia di una triplice ed anomala alleanza tra una confraternita cattolica, il capo del Mossad israeliano e, addirittura, l'Isis.
Libro che, come avrete certamente capito, amalgama ben bene storia antica e contemporanea, personaggi realmente esisti con quelli frutto della fantasia dell'autore e fatti purtroppo attuali. E mi riferisco, ovviamente, all'Isis e tutto ciò che questo termine comporta con le tragiche notizie che, ormai quotidianamente, ascoltiamo nei telegiornali. Libro che, perciò, promuovo a pieni voti (ho divorato le sue 420 pagine in tre giorni) e che mi sento di consigliare.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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