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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

mercoledì 18 ottobre 2023

Christopher Paolini: Inheritance

Christopher Paolini: Inheritance. Il ciclo dell'Eredità, vol. 4

Titolo originale: Inheritance
Formato: Kindle (2423 KB)
Pagine: 834
Editore: Rizzoli (9 novembre 2011)
ASIN: B0067BIJIG

Data di acquisto: 29 giugno 2014
Letto dal 19 al 30 aprile 2016

Sinossi
Tutto è iniziato con Eragon… Tutto finisce con Inheritance. Sembrano appartenere a un'altra vita i giorni in cui Eragon era solo un ragazzo nella fattoria dello zio, e Saphira una pietra azzurra in una radura della foresta. Da allora, Cavaliere e dragonessa hanno festeggiato insperate vittorie nel Farthen Dûr, assistito ad antiche cerimonie a Ellesméra, pianto terribili perdite a Feinster. Una sola cosa è rimasta identica: il legame indissolubile che li unisce, e la speranza di deporre Galbatorix.
Non sono gli unici a essere cambiati, però: Roran ha perso il villaggio in cui è cresciuto, ma in battaglia si è guadagnato rispetto e un soprannome, Fortemartello; Nasuada ha assunto il ruolo di un padre morto troppo presto, e porta sulle braccia i segni dell'autorità che ha saputo conquistare; il destino ha donato a Murtagh un drago, ma gli ha strappato la libertà. E ora, per la prima volta nella storia, umani, elfi, nani e Urgali marciano uniti verso Urû'baen, la fortezza del traditore Galbatorix. 
Nell'ultima, terribile battaglia che li attende rischiano di perdere ciò che hanno di più caro, ma poco importa: in gioco c'è una nuova Alagaësia, e l'occasione di lasciare in eredità al suo popolo un futuro in cui la tirannia del re nero sembrerà soltanto un orribile sogno.

La mia recensione
Finalmente ho archiviato anche l'ultimo volume di questa saga che non mi entusiasmato per niente e, a tratti, anche annoiato! Certo, c'è da dire che questo quarto libro (di quella che doveva essere una trilogia…!) è leggermente migliore dei precedenti visto che qui c'è un po' più di azione ma, purtroppo, è infarcito di troppi passaggi per nulla attinenti con lo svolgimento del racconto principale; tanto per capirci, se togliamo le pagine che parlano della travagliata nascita della bambina con il labbro leporino, delle fasi della conquista di Arughia, del primo volo di Eragon e Saphira sino all'isola di Vroengard e, infine, del duello tra Eragon e Murtagh, tutto il libro verrebbe alleggerito di almeno duecento pagine e la sua lettura, a mio avviso, ne risulterebbe molto più fluida e lineare.
Per il resto, della trama c'è poco o nulla da dire: Eragon, il suo drago Saphira e tutte le razze di Alagaësia che abbiamo già incontrato nei precedenti libri della saga (umani, elfi, nani, urgali, gatti mannari, ecc.), sferrano l'attacco definitivo al malvagio Galbatorix e alle forze dell'Impero, lo sconfiggono e riportano la pace tra i confini del regno. Alla fine del libro, con un'apposita postilla, Paolini ci informa che in futuro potrebbe riprendere a scrivere qualcos'altro sul ciclo dell'Eredità anche, e soprattutto, per chiarire ciò che sin qui è rimasto irrisolto… ed io, presumo, che si riferisca ad Angela l'erborista. Chi è davvero questo personaggio? Di lei si sa solo che si trova sempre nei luoghi e nelle situazioni più importanti, è dotata di grandi poteri magici e che, nonostante dimostri al massimo una trentina d'anni, è molto ma molto più vecchia. Io ho una mia teoria: Angela potrebbe essere una potente strega buona che vive da qualche migliaio di anni e che, addirittura, era già presente all'epoca in cui venne fondato l'ordine dei Cavalieri dei draghi…
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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