Titolo originale: Inheritance
Formato: Kindle (2423 KB)
Pagine: 834
Editore: Rizzoli (9 novembre 2011)
ASIN: B0067BIJIG
Data di acquisto: 29 giugno 2014
Letto dal 19 al 30 aprile 2016
▪ Sinossi
Tutto è iniziato con Eragon… Tutto finisce con Inheritance. Sembrano appartenere a un'altra vita i giorni in cui Eragon era solo un ragazzo nella fattoria dello zio, e Saphira una pietra azzurra in una radura della foresta. Da allora, Cavaliere e dragonessa hanno festeggiato insperate vittorie nel Farthen Dûr, assistito ad antiche cerimonie a Ellesméra, pianto terribili perdite a Feinster. Una sola cosa è rimasta identica: il legame indissolubile che li unisce, e la speranza di deporre Galbatorix.
Non sono gli unici a essere cambiati, però: Roran ha perso il villaggio in cui è cresciuto, ma in battaglia si è guadagnato rispetto e un soprannome, Fortemartello; Nasuada ha assunto il ruolo di un padre morto troppo presto, e porta sulle braccia i segni dell'autorità che ha saputo conquistare; il destino ha donato a Murtagh un drago, ma gli ha strappato la libertà . E ora, per la prima volta nella storia, umani, elfi, nani e Urgali marciano uniti verso Urû'baen, la fortezza del traditore Galbatorix.
Nell'ultima, terribile battaglia che li attende rischiano di perdere ciò che hanno di più caro, ma poco importa: in gioco c'è una nuova Alagaësia, e l'occasione di lasciare in eredità al suo popolo un futuro in cui la tirannia del re nero sembrerà soltanto un orribile sogno.
▪ La mia recensione
Finalmente ho archiviato anche l'ultimo volume di questa saga che non mi entusiasmato per niente e, a tratti, anche annoiato! Certo, c'è da dire che questo quarto libro (di quella che doveva essere una trilogia…!) è leggermente migliore dei precedenti visto che qui c'è un po' più di azione ma, purtroppo, è infarcito di troppi passaggi per nulla attinenti con lo svolgimento del racconto principale; tanto per capirci, se togliamo le pagine che parlano della travagliata nascita della bambina con il labbro leporino, delle fasi della conquista di Arughia, del primo volo di Eragon e Saphira sino all'isola di Vroengard e, infine, del duello tra Eragon e Murtagh, tutto il libro verrebbe alleggerito di almeno duecento pagine e la sua lettura, a mio avviso, ne risulterebbe molto più fluida e lineare.
Per il resto, della trama c'è poco o nulla da dire: Eragon, il suo drago Saphira e tutte le razze di Alagaësia che abbiamo già incontrato nei precedenti libri della saga (umani, elfi, nani, urgali, gatti mannari, ecc.), sferrano l'attacco definitivo al malvagio Galbatorix e alle forze dell'Impero, lo sconfiggono e riportano la pace tra i confini del regno. Alla fine del libro, con un'apposita postilla, Paolini ci informa che in futuro potrebbe riprendere a scrivere qualcos'altro sul ciclo dell'Eredità anche, e soprattutto, per chiarire ciò che sin qui è rimasto irrisolto… ed io, presumo, che si riferisca ad Angela l'erborista. Chi è davvero questo personaggio? Di lei si sa solo che si trova sempre nei luoghi e nelle situazioni più importanti, è dotata di grandi poteri magici e che, nonostante dimostri al massimo una trentina d'anni, è molto ma molto più vecchia. Io ho una mia teoria: Angela potrebbe essere una potente strega buona che vive da qualche migliaio di anni e che, addirittura, era già presente all'epoca in cui venne fondato l'ordine dei Cavalieri dei draghi…
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
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