Titolo originale: The Secret History
Formato: copertina flessibile
Pagine: 622
Editore: BUR Rizzoli (settembre 2014)
ISBN-13: 978-8817106825
Data di acquisto: 1° luglio 2017
Letto dal 5 al 13 luglio 2017
▪ Sinossi
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro ancora più spietato…
▪ La mia recensione
"Ci piace pensare che abbia un certo valore, la vecchia banalità amor vincit omnia. Ma se ho imparato una cosa, nella mia breve triste vita, è che quella banalità è una bugia: l'amore non vince nulla, e chi lo pensa è uno sciocco".
È il secondo libro che leggo di Donna Tartt e… seconda bocciatura! Praticamente devo (quasi) ripetere la mia recensione già fatta per Il cardellino: romanzo molto descrittivo e dispersivo; è scritto in prima persona da uno dei protagonisti della storia e, perciò, risulta parecchio (se non tutto) introspettivo ed intimista.
Il libro, per dirla tutta, non è proprio da buttare, ma è proprio per come è costruito e strutturato che non mi è piaciuto e non mi ha emozionato per niente… oltretutto, in alcuni passaggi (soprattutto nella prima parte) sembra una scopiazzatura di L'attimo fuggente. Per la critica e per molti lettori questo libro è stato un capolavoro. Boh?
▪ Voto: ⭐⭐ (2 su 5)
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