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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 10 ottobre 2023

Markus Zusak: Storia di una ladra di libri (La bambina che salvava i libri)

Markus Zusak: Storia di una ladra di libri (La bambina che salvava i libri)

Titolo originale: The Book Thief
Formato: copertina rigida
Pagine: 563
Editore: Frassinelli (25 febbraio 2014)
ISBN-13: 9788820055905

Data di acquisto: 15 settembre 2015
Letto dal 15 al 19 settembre 2015

Sinossi
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libretto abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte (curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona), Storia di una ladra di libri è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.

La mia recensione
"Le loro anime si alzavano in piedi quando i loro corpi cessavano di cercare fessure nella porta. Le loro unghie avevano graffiato il legno, e in qualche caso vi si erano piantate dentro con la pura forza delle disperazione, e i loro spiriti venivano verso di me, tra le mie braccia, e ci arrampicavamo fuori di quelle docce, sul tetto e più su ancora, nel respiro sicuro dell'eternità. Non cessavano di rifornirmi: un minuto dopo l'altro, una doccia dopo l'altra. Non dimenticherò mai il primo giorno ad Auschwitz, la prima volta a Mauthausen".
Cominciamo con il dire che questo libro, all'inizio, mi ha davvero fatto passare le pene dell'inferno: volevo comprare un libro di Markus Zusak ed ero indeciso tra Storia di una ladra di libri e La bambina che salvava i libri… e solo dopo un'abbondante mezz'oretta di indecisioni, ho capito che si trattava dello stesso libro! Tutta colpa della scellerata scelta dell'editore che ha deciso che in Italia, dopo l'uscita dell'omonimo film, il libro si sarebbe dovuto chiamare Storia di una ladra di libri e non con il nome originale con cui è conosciuto in tutto il mondo: La bambina che salvava i libri.
Eppure, una volta letto il libro e capito la trama, Storia di una ladra di libri risulta essere il titolo più azzeccato. Infatti, nell'opera si narra di una dodicenne, Liesel Meminger, che (figlia di comunisti e in piena Seconda guerra mondiale) viene salvata, accolta ed adottata da una famiglia abitante in un paesino a pochi chilometri dal famigerato campo di concentramento di Dachau. Durante il viaggio in treno verso la sua nuova casa, Liesel vede morire il suo fratellino ma commette il primo innocente furtarello: si impossessa di un libricino caduto ad uno dei becchini. Arrivata a destinazione, conosce la nuova famiglia ed un gran numero di personaggi di contorno. Il secondo furto, questa volta deliberatamente volontario, si consuma durante una parata nazista con Liesel che salva, letteralmente, un libro da sotto un rogo di pubblicazioni proibite dal nazismo.
Seguono, a questo punto, tanti altri furti di libri in casa del sindaco… con la moglie di quest'ultimo che, per agevolare il compito della fanciulla, lascia sempre aperta la finestra.
Nel corso del racconto, tra un furto e l'altro, assistiamo anche all'arrivo di un pugile ebreo in casa di Liesel: il padre adottivo, per pagare un vecchio debito di riconoscenza verso un suo amico fraterno, decide di nascondere il figlio (il pugile, appunto) in casa propria e di salvarlo a qualunque costo! Mi sono dilungato con la trama, quindi evito di dirvi come finisce tutta la storia.
Torniamo a noi. Devo dire che, all'inizio, il libro non mi stava piacendo per nulla: primo perché parte quasi in sordina; secondo perché non si capiva bene a chi apparteneva la voce narrante. Poi si scopre che si tratta della morte che, mentre è intenta a raccogliere le tante anime dei caduti in guerra, sta raccontando la storia dell'unica anima che si augurava di non dover mai prendere…
Libro, quindi, che ci fa conoscere la crudeltà e la sofferenza della guerra (alcuni passaggi del libro sono davvero struggenti) e che ci permette di riflettere (come si dice in questi casi, "per non dimenticare"). Se amate la lettura e se volete conoscere la potenza della parola scritta, questo è il libro che non dovete perdere: rubatelo, salvatelo… e lui salverà voi!
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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