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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 27 ottobre 2023

Stephen King: Il gioco di Gerald

Stephen King: Il gioco di Gerald

Tutolo originale: Gerald's Game
Formato: Kindle (1163 KB)
Pagine: 221
Editore: Sperling & Kupfer (24 febbraio 2014)
ASIN: B00IJLRHNU

Data di acquisto: 7 agosto 2014
Letto dal 2 al 6 maggio 2017

Sinossi
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima fantasia sessuale del marito Gerald, che l'ammanetta al massiccio letto in legno. Ma quando lei lo allontana umiliata con un calcio, l'uomo si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e Jessie, immobilizzata e dolorante, sembra destinata a una morte lenta, resa ancora più atroce dalla comparsa di un affamato cane randagio e da un'ombra misteriosa e irreale che fa capolino nella stanza…

La mia recensione
"Quasi sempre alla luce del giorno la gente è al sicuro da spettri e mostri e morti viventi e ne è normalmente al sicuro di notte, quando si è in compagnia di altre persone, ma quando si è soli nel buio, non c'è più niente da fare. Uomini e donne soli nel buio sono come porte aperte, Jessie, e se gridano o invocano aiuto, chi sa quali orribili creature risponderanno? Chi sa che cosa hanno visto certi uomini e certe donne nell'ora della loro morte solitaria? Ãˆ così difficile credere che alcuni di loro siano morti di paura, quali che siano le parole scritte sui loro certificati di decesso?".
Raramente boccio del tutto i libri che leggo… e questo, purtroppo, è uno di quelli! Noioso e stancante sino all'inverosimile, vede protagonista soltanto una donna ammanettata per due lunghi giorni alla spalliera del letto (il marito giace a terra, morto per "infarto copulatorio"), con un cane randagio ed una non meglio identificata "oscura" presenza come unici personaggi secondari.
Oltretutto, non ho ancora capito sotto quale "genere letterario" poterlo classificare: non è un thriller perché non ci sono serial killer, non è un horror perché non ci sono mostri, fantasmi o spettri vari (e non penso che vi spaventiate per un cane randagio che si "ciba" di un uomo morto!!!) e non è un giallo perché qui nessuno muore ammazzato.
Boh? Troppo poco per poter amare questo libro di 370 pagine che, per dirla proprio tutta, ne sarebbero bastate anche meno di un centinaio: le "divagazioni oniriche" della donna ammanettata sono state, ed è inutile nasconderlo, soltanto un espediente per poter allungare il libro.
Voto: ⭐ (1 su 5)

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