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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 29 ottobre 2023

Alexandre Dumas: La signora delle camelie

Alexandre Dumas: La signora delle camelie

Titolo originale: La dame aux camélias
Formato: Paperback
Pagine: 176
Editore: Rusconi Ed., 1990 (allegato a "Gente")

Data di acquisto: regalo di Natale 2022
Letto dal 29 dicembre 2022 al - (abbandonato)

Sinossi
Occhi neri, capelli d'ebano e pelle di pesca. Lei è Marguerite Gautier, la fanciulla più affascinante e chiacchierata di Parigi. Le donne la invidiano, gli uomini la desiderano, tutti ne parlano. Ma Marguerite è un lusso per pochi e sa come tenere al guinzaglio i suoi spasimanti, siano abbienti signori o irrequieti rampolli di buona famiglia. Eppure per il timido e gentile Armand Duval, appena giunto in città, lei è solo la più bella ragazza mai vista, l'unica capace di far battere il suo cuore e di umiliarlo nello stesso tempo. Deciso a conoscerla nonostante tutto, Armand scoprirà che dietro la vita sfrenata di Marguerite si celano malattia e solitudine, e lotterà per conquistarne non il fragile corpo, bensì ciò che nessuno prima di allora ha mai avuto: il cuore.

L'incipit del libro
Ritengo che non si possano creare dei personaggi senza aver studiato a fondo gli uomini, come non si può parlare una lingua che a condizione di averla imparata seriamente.
Non avendo ancora raggiunto l'età nella quale s'inventa, mi accontento di riferire.
Invito pertanto il lettore a convincersi della realtà di questa storia, di cui tutti i personaggi, tranne la protagonista, sono ancora vivi.
Del resto, a Parigi molti potrebbero testimoniare la maggior parte dei fatti che qui descriverò, e potrebbero confermarli, se la mia sola testimonianza non fosse sufficiente, ma, per una particolare circostanza, io solo posso narrarli, perché solo a me furon confidati gli ultimi particolari, senza i quali sarebbe stato impossibile fornire un racconto interessante e compiuto.

La mia (brevissima) recensione
"Il suo por­ta­men­to eret­to, la sua figu­ra ag­ile, le sue nar­ici rosee e aperte, i suoi gran­di oc­chi lievemente cer­chiati di az­zur­ro, mostra­vano una natu­ra ar­dente che dif­fonde­va in­torno un pro­fu­mo di vo­lut­tà, come quei fla­coni ori­en­tali che per quan­to ben chiusi, las­ciano us­cire il pro­fu­mo del liquore che rac­chi­udono".
Non essendo proprio il mio genere, partivo già consapevole di doverlo abbandonare… e così è stato: mi sono arreso intorno a pag. 100! Interessante la descrizione degli usi e costume della Parigi di metà 1800, ma tutto il resto è di una noia mortale.
▪ Voto: ⭐⭐ (2 su 5)

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