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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

lunedì 23 ottobre 2023

Antonello D'Ajello: Come le rose a maggio

Antonello D'Ajello: Come le rose a maggio. Una storia vera

Formato: copertina morbida
Pagine: 356
Editore: ArgoMENTI Edizioni (agosto 2016 )
ISBN-13: 9788894173239

Data di acquisto: 26 ottobre 2016
Letto dal 28 ottobre al 2 novembre 2016

Sinossi
Il libro d'esordio di Antonello D'Ajello nato a Gallipoli (Lecce) poco più di 50 anni fa, già calciatore ai tempi del Gallipoli in Serie D, un uomo dalle mille risorse che svolge un gran numero di attività lavorative, riuscendo sempre a trovare in se stesso la forza per reagire alle avversità che incontra. Come le rose a maggio è il racconto di una terribile esperienza che ha cambiato la vita in primo luogo al figlio Matteo, 15enne all'epoca dei fatti, e poi all'intera famiglia. Tutto ebbe inizio il 26 dicembre del 2012 in un clima natalizio che aveva visto riunita la famiglia e l'arrivo dei parenti. Matteo, torna a casa e improvvisamente sta male, è entrato nella sua vita il Mostro, una rara forma di encefalite sviluppatasi dal virus della mononucleosi. Da qui l'inizio di un percorso terribile: 16 giorni di coma profondo, poi il risveglio, 55 giorni in Rianimazione a Lecce, sette mesi a Roma, poi il ritorno a Gallipoli e l'inizio di una terapia riabilitativa con la speranza, ora sempre più di una speranza, che Matteo possa presto tornare a reggersi sulle proprie gambe.

La mia recensione
Sarò breve: è un libro che parla di sofferenza (tanta sofferenza) ma anche, e soprattutto, di speranza. Il finale è completamente aperto (nel momento in cui il libro è stato scritto, il figlio dell'autore non aveva ancora completato il suo ciclo riabilitativo) ed io, perciò, aspetto di poter leggere l'ultimo capitolo, quello ancora tutto da scrivere, sperando di poter trovare soltanto buone notizie. Forza Matteo…!
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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