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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 19 ottobre 2023

Alessia Gazzola: Non è la fine del mondo

Alessia Gazzola: Non è la fine del mondo

Formato: Kindle (987 KB)
Pagine: 186
Editore: Feltrinelli Editore (26 maggio 2016)
ASIN: B01FDFNF08

Data di acquisto: prenotazione del 18 maggio 2016
Letto dal 2 al 5 maggio 2016

Sinossi
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Residenza: Roma. Per il momento (ma solo per il momento) insieme alla madre, rea di aver chiamato le figlie (Emma e Arabella) come le protagoniste di un romanzo Regency nella convinzione che avere nomi romantici sarebbe stato un punto di forza per loro (per essere sfottute, senz'altro). Cosa non le piace: il chiasso. Le diete. La mondanità. Il rumore dell'aspirapolvere. La maleducazione. La sua idea di felicità: bufera con folate di vento ululanti. Una candela, un divano e un plaid. Un romanzo rosa un po' spinto, rigorosamente ambientato in epoca Regency. Un pacco di biscotti, vanno tutti bene, purché basti guardarli per dichiarare guerra alle coronarie. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia sempre quando si sente giù. Un uomo che non può (non deve!) avere. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo stereotipo della zitella, solo l'allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo molti colloqui fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove finisce per essere presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov'è, in quel piccolo paradiso di tulle e colori pastello? E perché il famoso scrittore che aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica per il suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell'affascinante produttore che per qualche ragione continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?

La mia recensione
Per Alessia Gazzola Non è la fine del mondo è il primo libro senza Alice Allevi, la protagonista di tutti i suoi precedenti lavori, ed è anche il primo a staccarsi dal genere giallo investigativo per abbracciare una colorazione che prende i toni del rosa (ma non è un libro sdolcinato, anzi), dell'azzurro e del lilla che (usando le stesse parole del libro) non è lilla ma è malva…!
La protagonista del libro è la trentenne Emma De Tessent che, a dispetto del cognome nobiliare e altisonante, deve invece districarsi tra problemi di lavoro (è una stagista con il contratto in scadenza) e di cuore… un cuore che ha molto sofferto e sanguinato ed ora è libero da ogni impegno. E qui faccio un plauso ad Alessia Gazzola per averci dato una protagonista assolutamente normale che, proprio come ognuno di noi, deve lottare per i propri diritti e per ritagliarsi un posto nel mondo.
Che dire del libro? Mi sono avvicinato a questo romanzo un po' titubante perché ero convinto che si trattasse, né più né meno, di un romanzetto rosa e… perciò (lo ammetto), l'ho comprato solo perché avevo già tutti gli altri libri della Gazzola e non mi andava di interromperne la collezione. Ho cominciato la lettura e… quasi subito mi son dovuto ricredere: sì c'è del rosa, ma senza quelle atmosfere caramellose tipiche di una lettura propriamente femminile.
Chiudo con quel che, per il sottoscritto, è l'unico appunto negativo di tutto il libro: il personaggio di Giorgio Sinibaldi, trait d'union tra altri personaggi del romanzo (compresa la stessa protagonista) è solo una figura marginale e neanche ben caratterizzata. Io avrei cercato di approfondire il personaggio… oppure dobbiamo attenderci un nuovo libro?
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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