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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 20 ottobre 2023

Thomas Harding: Il comandante di Auschwitz

Thomas Harding: Il comandante di Auschwitz

Titolo originale: Hanns and Rudolf
Formato: Kindle (4107 KB)
Pagine: 319
Editore: Newton Compton Editori (22 agosto 2013)
ASIN: B00E3HNH6U

Data di acquisto: 28 gennaio 2015
Letto dal 5 al 10 luglio 2016

Sinossi
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, viene creato un pool investigativo per scovare e assicurare alla giustizia internazionale i gerarchi nazisti responsabili delle atrocità dell'Olocausto. Uno dei migliori investigatori del gruppo è Hanns Alexander, ebreo tedesco rifugiatosi in Gran Bretagna per sfuggire alle persecuzioni delle SS, e in seguito arruolatosi nell'esercito inglese. Il suo nemico numero uno si chiama Rudolph Höss, il terribile comandante di Auschwitz, responsabile del massacro di oltre un milione di persone e freddo esecutore della "soluzione finale" voluta da Hitler. Ma Höss, che dopo la guerra vive sotto falsa identità, è una preda difficile da stanare, e Hanns dovrà giocare d'astuzia e agire con determinazione per riuscire a catturarlo.
Questo libro (scritto dal pronipote di Alexander, ignaro dell'avventuroso passato del prozio fino al giorno del suo funerale, nel 2006), racconta una sconvolgente pagina di storia: le vite parallele di due tedeschi, un ebreo e un cattolico, divisi dal nazismo, eppure destinati a incrociarsi di nuovo in circostanze incredibili, fino alla resa dei conti finale. Una sconvolgente pagina di storia. Per non dimenticare.

La mia recensione
Libro dall'alto valore storico… ma che, tuttavia, mi ha lasciato parecchio deluso. Nelle intenzioni dell'autore si voleva tracciare un parallelo tra i due personaggi chiave: Rudolph Höss, il comandante del campo di concentramento di Auschwitz, e Hanns Alexander, l'ebreo che riuscì a catturarlo ed a consegnarlo alla giustizia. Purtroppo, però, questo modo di ragionare non mi è piaciuto più di tanto: non riesco proprio a concepire l'idea di mettere vittima e carnefice sullo stesso piano… anche se l'autore del libro, Thomas Harding, è nipote di Hanns Alexander.
Altra cosa che non ho apprezzato è la presenza (ma riconosco che non poteva essere altrimenti) di troppe date storiche e troppi nomi; se, nel corso della lettura del libro, non si prendono appunti si rischia davvero di perdersi nel mare della storia.
In conclusione, è un'opera che ancora una volta getta un po' di luce sugli anni oscuri della storia della Germania, dell'Europa e del mondo intero… ma nulla di più!
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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