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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 20 ottobre 2023

John Grisham: La giuria

John Grisham: La giuria

Titolo originale: The Runaway Jury
Formato: Kindle (1244 KB)
Pagine: 343
Editore: Mondadori (7 ottobre 2010)
ASIN: B005SZ54QC

Data di acquisto: 28 ottobre 2012
Letto dal 5 al 9 giugno 2016

Sinossi
La famiglia di un uomo morto di tumore a causa del fumo sfida in giudizio una potente multinazionale del tabacco, che ricorre a tutti i mezzi a sua disposizione per vincere la causa. L'esito del processo rimane però incerto, e l'ultima parola spetterà al dodicesimo membro della giuria, un giovane ex studente di legge dal passato misterioso. Un capolavoro dello scrittore di legal thriller più letto al mondo.

La mia recensione
Visto che al sottoscritto piacciono i libri thriller e fantapolitici, questo qui poteva rivelarsi di una pesantezza unica. Invece mi ha stupito e (quasi) conquistato! Ad essere sinceri, quello che non mi ha proprio entusiasmato è stata la parte prettamente dedicata al funzionamento del sistema giudiziario di inizio libro e, nelle ultimissime pagine, quella relativa alle transazioni bancarie ed ai titoli di borsa. Per non parlare della storia in sé, che si sapeva già come sarebbe andata a finire: c'è una vedova di un fumatore incallito, morto di cancro ai polmoni, che intenta una causa contro le multinazionali del tabacco. Mentre si apre il processo, assistiamo alle segrete macchinazioni di Rankin Fitch, un oscuro avvocato che non ha mai perso una causa, ora ingaggiato dalla difesa per allestire una giuria di comodo (ossia, che raggiunga un verdetto favorevole alle stesse aziende produttrici di sigarette)… ma, paradossalmente, e senza che lo stesso Fitch all'inizio se ne accorga, uno dei giurati lavora per ottenere lo stesso scopo per l'accusa! È inutile dire che vinceranno i buoni e Rankin Fitch resterà con un pugno di mosche in mano!
Tutto il libro, come certamente potete intuire, è incentrato su una sorta di caccia all'uomo virtuale: dal momento in cui Rankin Fitch capirà che nella sua giuria c'è un elemento destabilizzante, farà di tutto per scoprirne la reale identità e, soprattutto, dovrà mandare i suoi scagnozzi in giro per l'America in cerca di notizie sulla misteriosa ragazza che, dall'esterno, sta aiutando il giurato misterioso. Chi sono Nicholas Easter e Marlee (questi i nomi del giurato e della ragazza)? Come hanno fatto ad infiltrarsi nella giuria? Per chi lavorano? Cosa nascondono il loro passato e le loro reali identità? A queste domande sarà chiamato a rispondere Rankin Fitch prima che la giuria emetta il suo verdetto…
Come detto prima, un commento alla storia descritta nel libro è davvero superfluo visto che già in partenza si capisce chi sono i buoni, i cattivi e come lo stesso romanzo si concluderà. Quello che a noi interessa ora è capire se è giusto o meno che le multinazionali del tabacco debbano essere condannate perché i fumatori muoiono di cancro ai polmoni, considerando anche che chi fuma (e, soprattutto, chi inizia a fumare) è consapevole del rischio che corre.
Mentre ci riflettete su, io vi lascio alla mia sentenza: sì, queste aziende devono essere condannate! E per due semplici motivi che, di seguito, vi illustrerò:
- 1. Le sigarette sono progettate per creare dipendenza (alterando la quantità e la qualità della nicotina e delle altre sostante in esse contenute), in modo tale che il fumatore continui a fumare e, quindi, ad acquistare sigarette per il resto della sua vita;
- 2. Stesso discorso per le pubblicità palesi od occulte (come nei film): in ogni spot (anche se qui in Italia sono proibiti) si cerca di far passare il messaggio che chi fuma abbia un fisico atletico e gagliardo e che sia alla moda. Inoltre, alcune pubblicità sono prettamente mirate per la fascia giovanile e, addirittura, adolescenziale. In pratica loro contano sul fatto che quanto prima inizi a fumare, tanto più semplice sarà farti accalappiare dal vizio del fumo… e non potrai più farne a meno!
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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