Titolo originale: The Drawing of the Three
Formato: copertina flessibile
Pagine: 364
Editore: Sperling & Kupfer (14 gennaio 2014)
ISBN-13: 978-8868361730
Data di acquisto: 30 luglio 2014
Letto dal 23 al 30 dicembre 2015
▪ Sinossi
La chiamata dei tre riprende la narrazione delle gesta di Roland, l'eroe solitario deciso a raggiungere la misteriosa Torre. Nel loro definitivo confronto-scontro l'uomo in nero aveva predetto la sorte a Roland con uno strano mazzo di tarocchi. Ora il pistolero si ritrova seduto su una spiaggia del Mare Occidentale, dopo un sonno che forse è durato anni. Sa che dovrà trovare le tre porte spazio-temporali per introdursi nel nostro mondo e raggiungere così i tre predestinati. Ma come individuarle? Mentre medita sul da farsi, mostruose creature emergono dalle acque e tentano di divorarlo, mutilandolo orrendamente…
▪ La mia recensione
Secondo capitolo della saga della Torre nera e… seconda delusione! Il primo volume mi aveva talmente deluso che avevo addirittura rifiutato di farne la recensione; ma quest'altro è stato anche peggio! Tutta la trama de La chiamata dei tre può essere tranquillamente sintetizzata, si fa per dire, così: Roland di Gilead, ultimo pistolero di un mondo collocato in un universo parallelo al nostro (ma entrambi i mondi, come abbiamo visto nel primo libro, sono collegati), nella sua disperata ricerca dell'enigmatica e misteriosa Torre trova, mediante tre porte che si affacciano nel nostro mondo, tre personaggi davvero singolari e li recluta come suoi aiutanti: la prima conduce ad Eddie Dean, un ragazzo drogato e corriere della droga di un mafioso newyorkese; la seconda conduce a Odetta Holmes, ricca attivista dei diritti civili delle donne di colore e inchiodata su una sedia a rotelle dopo che un tram gli ha tranciato le gambe, e Detta Walker, alter ego (e parte malata) di Odetta, che ogni tanto si sostituisce a lei dopo che questa, da bambina, venne colpita in testa da un mattone. Alla fine Roland convince Odetta e Detta a convivere insieme nella stessa mente: la nuova personalità prende il nome di Susannah. La terza porta non conduce a nessun reclutamento ma permette a Roland di incontrare ed uccidere Jack Mort, colui che ha causato gli incidenti di Odetta e Detta (nonché colpevole dell'omicidio di Jake, il bambino incontrato nel primo volume).
Insomma, come avrete certamente capito, qui non c'è una trama vera e propria ma tre/quattro sottotrame che ruotano attorno alla ricerca effettuata da Roland. Peraltro, di tutta la parte riguardante Jack Mort io ne avrei fatto tranquillamente a meno. Il ritmo del racconto, inoltre, è davvero piatto e a volte, troppe volte, addirittura di una noia mortale. Per quanto mi riguarda, leggere questo libro è stato davvero una pallosa odissea: mi ha annoiato già dalla prima pagina ma ho cercato di andare avanti nella sua lettura sperando in una svolta… che non si è proprio fatta vedere!
▪ Voto: ⭐ (1 su 5)
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