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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 26 ottobre 2023

Zecharia Sitchin: Il pianeta degli dei

Zecharia Sitchin: Il pianeta degli dei. Le cronache terrestri, vol. 1

Titolo originale: The 12th Planet
Formato: copertina flessibile
Pagine: 413 pagine
Editore: Piemme (2006)
ISBN-10: 8838479410

Data di acquisto: prestato
Letto dal 24 gennaio al 3 febbraio 2017

Sinossi
Se gli antichi Egizi ereditarono il loro sapere dai Sumeri, questi ultimi da chi avevano appreso quelle scienze? La tesi del professor Sitchin è che ciò che chiamiamo mitologia non è creazione fantastica, ma confusa memoria di fatti realmente avvenuti. Come confermano recentissime scoperte, c'è un altro pianeta nel sistema solare, un pianeta con un'orbita ellittica che transita tra Marte e Giove ogni 3.600 anni. I suoi abitanti, che i Sumeri chiamavano Anunnaki e la Bibbia Nefihim, iniziarono a visitare la Terra mezzo milione di anni or sono e le loro gesta possono essere lette nell'Antico Testamento come nel libro di Gilgamesh.

La mia recensione
"Possiamo ancora avere dei dubbi sul fatto che quando i popoli antichi parlavano dei loro dèi del cielo e della Terra intendevano riferirsi letteralmente a individui in carne ed ossa, che erano scesi sulla Terra dal cielo? Persino gli antichi compilatori dell'Antico Testamento, che dedicarono la Bibbia a un unico Dio, ritennero necessario ammettere la presenza sulla Terra, in tempi antichissimi, di entità divine".
Dopo aver letto La Bibbia non è un libro sacro di Mauro Biglino, su consiglio di un amico ho provato anche con Il pianeta degli dei che, in un certo senso, ne è una sorta di naturale anticipazione. Ma, mentre nel libro del prof. Biglino si parla moltissimo del Dio della Bibbia, in questo di Sitchin la Bibbia viene trattata solo marginalmente, giusto giusto il tempo di tracciare le similitudini tra le teorie dello stesso autore e l'Antico Testamento.
E da qui si capisce che questo lavoro va preso per quello che è: la teoria di Zecharia Sitchin riguardo alla comparsa dell'uomo sulla terra ed il suo rapportarsi con Dio (ma sarebbe meglio dire Dèi, al plurale) e le tante analogie tra le religioni dei primi grandi popoli del passato: greci, ariani, ittiti, hurriti, cananei, egiziani e anorriti; tutti, comunque, riconducibili ad un'unica grande sorgente: il popolo dei Sumeri.
Lungi da me il voler contestare le affermazioni/teorie di Sitchin (ognuno, dopo aver letto il libro, si può fare le sue idee in materia di religione); tuttavia, l'attenta lettura (e scusate la modestia) di questo lavoro mi hanno portato ad una sola conclusione: per come la vedo io, gli antichi dèi che nel libro si dice siano venuti dal cielo, potevano essere (e molto probabilmente lo erano) solo degli uomini provvisti di macchine volanti e/o astronavi. E forse, dico forse, gli uomini che nell'Antico Testamento si dice siano "saliti al cielo", lo hanno fatto perché gli antichi dèi li hanno accolti (o permesso di salire) a bordo delle loro astronavi? Giusto per curiosità, tra questi uomini "saliti al cielo" citati nella Bibbia, troviamo Enoch (il primo, nonché il preferito degli Dèi), Elia ed un non meglio precisato re di Tiro.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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