Titolo originale: Black-Eyed Susans
Formato: Kindle (2306 KB)
Pagine: 364
Editore: Newton Compton Editori (24 marzo 2016)
ASIN: B01BHEDBCQ
Data di acquisto: 22 aprile 2016
Letto dal 30 aprile al 4 maggio 2016
▪ Sinossi
Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte.
A quasi vent'anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un'artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito.
E se avesse fatto condannare un innocente? L'unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità …
▪ La mia recensione
Libro che mi ha lasciato con l'amaro in bocca! Primo: viene presentato come un giallo e un thriller ma, alla fin fine, non è né uno né l'altro; secondo: non c'è proprio nessuna traccia di azione e/o pathos.
La trama, in parole povere, può essere riassunta così: c'è Tessa, una ragazzina che prima viene rapita e, in seguito, ritrovata viva in una fossa contenente anche altri resti di bambine. Un uomo viene arrestato e, visto che siamo in Texas, processato e condannato a morte. Passano vent'anni e Tessa, ormai una giovane donna e mamma di un'adolescente, trova nel giardino della sua casa dei fiori (delle margherite con gli occhi neri) identici a quelli che c'erano nel fosso dove era stata sepolta e abbandonata dal serial killer. A questo punto, è facile intuirlo, per Tessa cominciano i dubbi: e se l'uomo che è in carcere (ancora in attesa dell'esecuzione capitale) fosse innocente? ma soprattutto… e se il vero assassino è ancora in libertà ed ha ricominciato a tormentarla?
Purtroppo, però, nel libro il racconto non è per niente lineare ma, anzi, parte con Tessa che è già stata ritrovata nella fossa e, dopo un periodo passato in ospedale, ha iniziato una serie di sedute psichiatriche con uno specialista. Noi lettori, in pratica, assistiamo solo ad un continuo sbalzo temporale tra i ricordi della Tessa bambina in cura dallo psichiatra e la Tessa che, a distanza di vent'anni (e dopo aver trovato i fiori in giardino) contatta avvocati e autorità varie per far riaprire il suo caso e, perciò, far bloccare l'esecuzione capitale di colui che, a conti fatti, è completamente innocente perché estraneo ai fatti. Ma la cosa che mi ha davvero sconcertato e deluso è che, tutto sommato, non si capiscono le reali motivazioni che hanno spinto il vero colpevole (non vi svelo la sua identità ) a fare quello che ha fatto.
Libro di quasi 350 pagine ma solo nelle ultime 50, leggendo il diario della migliore amica di Tessa (che poi, subito dopo il ritrovamento della stessa, misteriosamente sparisce con tutta la sua famiglia), si capisce chi è il serial killer e come ha potuto agire indisturbato. Libro, quindi, che ritengo incompleto ma, essendo il primo lavoro di Julia Heaberlin, non mi sento neanche di stroncare del tutto.
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
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