J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne: Harry Potter e la maledizione dell'erede. Harry Potter, vol. 8
Titolo originale: Harry Potter and the Cursed Child. Parts One and Two
Formato: copertina rigida
Pagine: 368
Editore: Salani (24 settembre 2016)
ISBN-13: 9788869187490
Data di acquisto: prenotazione del 31 luglio 2016)
Letto dal 26 al 28 settembre 2016
▪ Sinossi
È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità : talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati. Basato su una storia originale di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne. Un nuovo spettacolo diviso in due parti. Il volume contiene, in un'unica edizione, entrambe le parti.
▪ La mia recensione
Bel libro che si lascia leggere con estrema semplicità . Le sue peculiarità sono: primo, pur venendo considerato l'ottavo volume della serie di Harry Potter se ne discosta moltissimo (anche perché le vicende narrate in questo volume si svolgono a parecchi anni di distanza dai fatti avvenuti nel settimo ed ultimo libro); secondo, non è un romanzo vero e proprio ma è solo un testo teatrale che ovviamente, come si usa fare in questi casi, contiene soltanto i dialoghi degli attori e i "cambi scena".
Tuttavia, pur partendo con parecchi pregiudizi (soprattutto dopo aver letto alcuni commenti di altri lettori in giro per il web), a me è quasi piaciuto… se non fosse che la trama, non proprio originale, puzza (permettetemi di usare questa parola) di un certo "già visto": mi riferisco ai viaggi nel tempo e al fatto che ad ogni salto nel passato le azioni dei protagonisti si ripercuoto nel nostro presente. Tanti altri libri e vari film hollywoodiani, hanno già sfruttato questa tematica… e, così su due piedi, mi viene in mente il film del 1994 "Timecop. Indagine dal futuro" con Jean-Claude Van Damme.
Altra anomalia di questo volume rispetto ai suoi sette predecessori è che Harry Potter non è più il protagonista principale ma si limita solo ad un ruolo di semplice comparsa. Ora il centro della scena (come detto prima, si tratta di uno spettacolo teatrale) è tutto per Albus Potter (secondogenito di Harry e Ginny) e per Scorpius Malfoy (figlio unico di un Draco ormai redento). Entrambi i ragazzi, sentendo il peso dei loro cognomi famosi, cercano di tornare indietro nel passato e di salvare la vita a Cedric Diggory (lo studente morto durante il "Torneo Tremaghi"). Con questo gesto, che nelle loro intenzioni dovrebbe essere eroico, i due fanciulli vorrebbero sia ribellarsi all'autorità dei loro padri e sia cambiare il corso degli eventi delle rispettive famiglie… ma finiranno solo per combinare pasticci e guai (anche seri) a ripetizione.
Per quanto mi riguarda, confesso che non ho minimamente capito il personaggio di Delphi: chi è realmente? E soprattutto, visto che lei stessa dice di non essere mai stata alla scuola di magia di Hogwarts, dove è stata nascosta in tutti questi anni? Altra cosa strana: TUTTI i bambini (sia figli di maghi che non) dotati di un qualche potere magico vengono mandati ad Hogwarts… perché lei no?
Il finale scontatissimo (con il classico "e vissero felici e contenti") è però azzeccatissimo ma, allo stesso tempo, lascia spazio ad un altro mio grosso dubbio: subito dopo che Voldemort uccide i genitori di Harry Potter (e con lo stesso Signore oscuro che ne viene distrutto), entra in scena (anzi, è già lì sul posto) Hagrid… Come è possibile? Come faceva a sapere cosa stava per succedere nella casa di James Potter? Boh…?
▪ Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
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