Formato: copertina rigida
Pagine: 600
Editore: Longanesi (prima edizione del 15 febbraio 1993)
ISBN: 88-30411299
Acquistato a luglio 1993
Letto dal - al 12 dicembre 1993
▪ Sinossi
Solenne e grandiosa come il fiume Nilo, la civiltà egizia è una gemma splendente, incastonata per volere degli dei in una terra ostile, dominata da aridi deserti. Secoli di pace laboriosa, in armonia con il respiro del fiume, hanno reso l'Egitto nobile e magnifico: ora però lo splendore della gemma si sta accendendo di cupi bagliori e un nuovo fiume prende a scorrere nel Paese.
È un fiume di sangue e di morte, le cui sorgenti sono sia nel falso Faraone, il Pretendente Rosso, che minaccia l'unità del regno e la maestà del vero sovrano, Mamose VIII, sia in un'orda di popoli selvaggi che, con l'ausilio di misteriose creature veloci come il vento, saccheggia ed è ormai prossima a impadronirsi della superba Tebe.
Cinto d'assedio da nemici spietati e minato all'interno da oscuri intrighi, l'Egitto dovrà affidare il suo destino a quanti si sentono figli del Dio del fiume, del grande Nilo: Tanus, il guerriero dai capelli di rame e dal braccio potente; Lostris, affascinante e saggia ma costretta ad accettare lo scettro di un regno cui volentieri rinuncerebbe per amore di Tanus; Taita, umile schiavo dotato di curiosità e di ingegno multiforme. Sarà proprio il Dio del fiume a segnare la strada per il viaggio verso la pace, un viaggio in cui tutti, uomini e donne, servi e nobili, saranno chiamati a provare con lacrime e sangue la loro devozione per l'Egitto.
▪ La mia recensione
Ho riletto questo bellissimo romanzo dopo oltre vent'anni dalla sua uscita (era il 1993 e io comprai la prima edizione). Primo capitolo di un'avvincente serie "egizia" incentrata sulla figura di Taita, uno schiavo eunuco che grazie alle sue abilità in fatto di medicina, pittura, ingegneria, tattica militare e tante altre arti, riesce ad emanciparsi e ad ottenere la libertà per mano della sua stessa adorata padrona, nel frattempo diventata moglie (a malincuore) del Faraone Mamose, ma da sempre innamorata di Tanus, il più forte guerriero d'Egitto.
Tutta la storia è raccontata dal punto di vista di Taita, un po' come se il libro stesso fosse una sorta di diario personale in cui (come in quasi tutti i libri di Wilbur Smith) troviamo inganni, guerre e tradimenti ma anche, e soprattutto, Amore con la A maiuscola… quello bellissimo ma struggente (non ci sarà il lieto fine) tra la regina Lostris ed il suo amato Tanus.
Infine, c'è da apprezzare l'ottima descrizione dei luoghi, delle situazioni (spettacolare la narrazione in presa diretta della guerra contro gli Hyksos) e dei personaggi; ma, allo stesso tempo, come non criticare (ed è l'unico elemento negativo di tutto il volume) la troppa dovizia di particolari nelle scene di sesso o violenza?
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)
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