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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 6 ottobre 2023

Javier Zanetti (e Gianni Riotta): Giocare da uomo

Javier Zanetti (e Gianni Riotta): Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta

Formato: copertina flessibile
Pagine: 292 pagine
Editore: Mondadori (15 ottobre 2013)
ISBN13: 9788804633518

Regalo di Natale 2013
Letto dal - al 10 gennaio 2014

Sinossi
La notte del 22 maggio 2010, quando l'Inter di Mourinho sale sul tetto d'Europa e conquista la sua terza Champions League, a sollevare per primo quel trofeo così a lungo inseguito non può che essere il capitano di tante battaglie, Javier Zanetti. Arrivato da giovane sconosciuto alla corte del presidente Moratti, nel lontano 1995, Zanetti ha legato in modo indissolubile la propria carriera alla maglia nerazzurra, ultima bandiera in un calcio dove i grandi campioni sono spesso fuoriclasse senza radici.
Tutti, compagni e allenatori, tifosi e avversari, insieme alle qualità tecniche ammirano la tenacia e la costanza che mette in partita: oggi come vent'anni fa, per lui l'entusiasmo è sempre lo stesso, corsa e cuore, salire palla al piede a centrocampo e puntare l'uomo, macinare chilometri su chilometri sulla fascia. Del resto il suo soprannome è El Tractor, il trattore. Un campione in campo e fuori dal campo, Zanetti ha creato la Fondazione Pupi per aiutare bambini e ragazzi disagiati di quei barrios di Buenos Aires dove è cresciuto e dove, per aiutare la famiglia, lavorava come muratore insieme al padre o consegnava il latte alzandosi alle tre del mattino.
Nella notte del trionfo al Santiago Bernabeu di Madrid, qualcuno fatica a riconoscere in quel volto pazzo di gioia, con la coppa appena conquistata a mo' di cappello, l'autorevole capitano capace in campo di parlare con l'esempio più che con le urla, il campione tranquillo che tutti considerano erede di Giacinto Facchetti.

La mia recensione
Questo è uno di quei libri che, come si dice in questi casi, andrebbe letto nelle scuole. Si parla di tutto: di uomini coraggiosi, di sport, di valori, di sofferenza, di sacrifici, di amore (verso la propria squadra, i propri tifosi e la propria donna), di grandi vittorie e grandi sconfitte. Javier Zanetti, approfittando dell'infortunio del 2013 che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per un bel po' di tempo, insieme all'amico nerazzurro e giornalista Gianni Riotta, ha aperto il suo cuore ed ha splendidamente parlato della sua storia calcistica e personale: quindi, eccolo bambino tirare i primi calci ad un pallone, eccolo giovanissimo aiutare il padre muratore, eccolo con le prime maglie e le prime squadre argentine e, infine, eccolo con gli amori della sua vita: Paula (da fidanzatina a madre dei suoi figli) e l'Inter, la squadra con cui ha collezionato 858 presenze.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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