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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

mercoledì 4 ottobre 2023

Andrea Camilleri: La voce del violino

Andrea Camilleri: La voce del violino. Montalbano, vol. 4

Formato: copertina flessibile
Pagine: 222
Editore: Sellerio Editore Palermo (12 dicembre 1997)
ISBN-13: 978-883891405

Data di acquisto: 1 aprile 2021
Letto dal 23 luglio al 3 agosto 2023

Sinossi
"Il commissario invece era di Catania, di nome faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire una cosa, la capiva". Quarta inchiesta per Salvo Montalbano, il Maigret siciliano di stanza a Vigàta, "il centro più inventato della Sicilia più tipica". Questa volta Montalbano deve trovare il colpevole dell'omicidio di una bella signora vigatese, assassinata nella sua villa. Ma i problemi di vita privata non sono meno spinosi per il commissario: c'è la questione del figlio adottivo e quella dell'eterna fidanzata Livia, che punta decisa al matrimonio…

L'incipit del libro
Che la giornata non sarebbe stata assolutamente cosa il commissario Salvo Montalbano se ne fece subito persuaso non appena raprì le persiane della càmmara da letto. Faceva ancora notte, per l'alba mancava perlomeno un'ora, però lo scuro era già meno fitto, bastevole a lasciar vedere il cielo coperto da dense nuvole d'acqua e, oltre la striscia chiara della spiaggia, il mare che pareva un cane pechinese. Dal giorno in cui un minuscolo cane di quella razza, tutto infiocchettato, dopo un furioso scaracchìo spacciato per abbaiare, gli aveva dolorosamente addentato un polpaccio, Montalbano chiamava così il mare quan'era agitato da folate brevi e fredde che provocavano miriadi di piccole onde sormontate da ridicoli pennacchi di schiuma. Il suo umore s'aggravò, visto e considerato che quello che doveva fare in mattinata non era piacevole: partire per andare a un funerale.

La mia (brevissima) recensione
"Gli parse che a un tratto il suono del violino diventasse una voce, una voce di fimmina, che domandava d'essere ascoltata e capita. Lentamente ma sicuramente le note si stracangiavano in sillabe, anzi no, in fonemi, e tuttavia esprimevano una specie di lamento, un canto di pena amica che a tratti toccava punte di un'ardente e misteriosa tragicità".
Quarto volume sulle inchieste del commissario Salvo Montalbano. Volume che (forse) chiude alcuni degli interrogativi lasciati in sospeso nel precedente capitolo.
Come sapete già, sto leggendo tutti i libri (romanzi e saggi) del maestro Camilleri in ordine cronologico: mi sto appassionando al "percorso umano e lavorativo" di Salvo Montalbano, e mi sto innamorando sia delle location che del modo di scrivere dell'autore siciliano. Questo, senza portarla per le lunghe, è uno dei suoi libri più belli… molti miei conoscenti, nonché lettori di Camilleri, ritengono che qui si chiuda il "primo ciclo" del commissario (solo un mio amico vi ha incluso anche L'odore della notte), ritenendo che, dal prossimo in poi, Camilleri semplicemente ripeta se stesso.
Non lo so ancora se sia davvero così. Per quanto mi riguarda, La voce del violino è una storia stupenda ed affascinante ma, allo stesso tempo, molto tragica. Può sembrare una storia leggera e apparentemente banale, ma al suo interno nasconde tantissimi spunti di riflessione.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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