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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 6 ottobre 2023

Stephen King: Scheletri

Stephen King: Scheletri

Titolo originale: Skeleton Crew
Formato: Kindle
Dimensioni file: 1574 KB
Pagine: 430
Editore: Sperling & Kupfer (17 giugno 2014)
ASIN: B00L1S6G0I

Data di acquisto: 20 luglio 2014
Letto dal 2 all'8 luglio 2015

Sinossi
Una raccolta di racconti siglata dal mago Stephen King che, con il suo stile inimitabile, ha fuso immagini di orrore antiche come il mondo con l'iconografia della vita quotidiana dell'America contemporanea. Nelle varie storie compaiono una macchina che realizza i sogni, ma anche gli incubi; un giocattolo terribile. E poi camion vendicativi, bizzarre maledizioni. Dagli abissi del terrore alle fantasie più raccapriccianti, un'opera straordinaria.

La mia recensione
Scheletri, del 1985, è per quanto mi riguarda, il peggior libro sin qui scritto da Stephen King. Non è un unico romanzo ma una raccolta (la terza dell'autore, dopo A volte ritornano e Stagioni diverse) di 19 racconti brevi già apparsi su altre pubblicazioni, due poesie ed un racconto lungo… almeno rispetto agli altri contenuti in questo volume.
Libro che ho fatto molta fatica a portarlo a termine, visto che la maggior parte delle storie non mi son piaciute per niente e qualcuna, addirittura, ho preferito leggerla in maniera veloce e svogliata, per poter passare quanto prima alla successiva! Tralasciando le due poesie (di cui una dedicata da King a suo figlio), che non ho proprio capito che ci facessero in una raccolta di tutt'altro genere, dedichiamoci ai racconti veri e propri.
L'unico degno di nota è il lungo La nebbia: ha bellissime atmosfere dark e mistery ed è tutto un preparare il gran finale… che comunque non c'è! Degli atri racconti si salvano solo (si fa per dire) La scimmia, Il viaggio (che, nel corso degli anni '90, ho già letto da qualche altra parte), Il word processor degli dei, L'uomo che non voleva stringere la mano (che può essere considerato come la continuazione naturale del racconto Il metodo di respirazione, contenuto nella raccolta Stagioni diverse), L'immagine della Falciatrice, Nona, L'arte di sopravvivere e Il camion dello zio Otto. Il resto del libro non dico che è da buttare ma quasi…
Voto: ⭐ (1 su 5)

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