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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 7 ottobre 2023

Ellis Peters: Il novizio del diavolo

Ellis Peters: Il novizio del diavolo. Le indagini di fratello Cadfael, vol. 8

Titolo originale: The Devil's Novice
Formato: copertina flessibile
Pagine: 238
Editore: Super Pocket (Prima edizione edizione, 1999)
ISBN: 8846200829

Acquistato nel 2000
Letto dall'11 al 14 luglio 2015

Sinossi
Anno del Signore 1140. All'abbazia di Shrewsbury giunge il giovane Meriet Aspley, fermamente intenzionato a prendere i voti. Ma qualcosa non convince fratello Cadfael, che negli occhi del novizio legge il turbamento e l'angoscia di una scelta non serena ma imposta. Infatti ben presto Meriet si rivela una presenza inquietante, tanto da essere guardato dai confratelli al pari di un indemoniato. Quale verità si cela dietro le urla disperate del novizio del diavolo?

La mia recensione
Il novizio del diavolo, ottavo volume della serie scritta da Ellis Peters (ma il primo ad essere letto dal sottoscritto) ed incentrata sulle gesta di Fratello Cadfael, monaco benedettino (siamo nel 1140) e detective a tempo perso. In quest'avventura Cadfael deve cercare di capire l'origine degli incubi notturni di un giovane novizio ed il perché dei rapporti tesi tra quest'ultimo e suo padre. Il tutto mentre proprio il novizio ritrova cadavere un sacerdote amico della sua famiglia.
Bel libro e trama non troppo ingarbugliata, ma con due grossi punti negativi nei suoi confronti. Primo: la storia verso la parte finale subisce un vistosissimo rallentamento narrativo (quando, invece, dovrebbe essere il contrario); secondo: non mi ha convinto proprio il personaggio principale (Fratello Cadfael), che mi è sembrato simile, troppo simile, al più celebre Guglielmo da Baskerville, il frate francescano de Il nome della rosa.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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