Formato: copertina flessibile
Pagine: 288
Editore: Sellerio Editore Palermo (18 aprile 1996)
ISBN-13: 9788838912269
Data di acquisto: 2 ottobre 2020
Letto dal 5 al 15 marzo 2021
▪ Sinossi
Ritorna l'investigatore Montalbano: nel corso di un'inchiesta su di un
traffico d'armi, ispezionando una caverna che funge da deposito di ordigni,
Montalbano scopre un passaggio che conduce a un'altra grotta, e qui trova due
cadaveri: un ragazzo e una ragazza uccisi cinquant'anni prima. Obbedendo
all'istinto prepotente che lo spinge a ricercare una verità sbiadita e forse
ormai inafferrabile, il commissario Montalbano inizia un'indagine improbabile,
che cerca di ricostruire vicende apparentemente non destinate ad approdare in
un'aula di tribunale…
▪ L'incipit del libro
A stimare da come l'alba stava appresentandosi, la iurnata s'annunziava
certamente smèusa, fatta cioè ora di botte di sole incaniato, ora di gelidi
stizzichii di pioggia, il tutto condito da alzate improvvise di vento. Una di
quelle iurnate in cui chi è soggetto al brusco cangiamento di tempo, e nel
sangue e nel ciriveddro lo patisce, capace che si mette a svariare
continuamente di opinione e di direzione, come fanno quei pezzi di lattone,
tagliati a forma di bannèra o di gallo, che sui tetti ruotano in ogni senso ad
ogni minima passata di vento.
Il commissario Salvo Montalbano apparteneva da sempre a quest'infelice
categoria umana e la cosa gli era stata trasmessa per parte di matre, che era
cagionevole assai e spesso si serrava nella cà mmara di letto, allo scuro, per
il malo di testa e allora non bisognava fare rumorata casa casa, camminare a
pedi lèggio. Suo patre invece, timpesta o bonazza, sempre la stessa salute
manteneva, sempre del medesimo intìfico pinsèro se ne restava, pioggia o sole
che fosse.
Magari questa volta il commissario non smentì la natura della sua nascita:
aveva appena fermato l'auto al decimo chilometro della provinciale
Vigà ta-Fela, come gli era stato detto di fare, che subito gli venne gana di
rimettere in moto e tornarsene in paese, mandando a patrasso l'operazione.
Arriniscì a controllarsi, accostò meglio la macchina al ciglio della strata,
raprì il cassetto del cruscotto per pigliari la pistola che abitualmente non
portava addosso. Però la mano gli restò a mezz'aria: immobile, affatato,
continuò a taliare l'arma.
▪ La mia (brevissima) recensione
"E, di colpo, si sentì un quaquaraquà , un uomo da niente, capace di nessun
rispetto. Nella matinata, sorprendendo i due picciotti che facevano
all'amore, aveva profanato la vita; adesso, davanti ai due corpi che per
sempre avrebbero dovuto restare ignorati nel loro abbraccio, aveva profanato
la morte".
Un libro che merita di esser letto e che io, da sempre, considero uno dei più
belli (se non il più bello) della serie sul Commissario Montalbano. In questo
romanzo, il secondo della serie, oltre che veder completato il profilo del
commissario (completamente diverso dal personaggio interpretato in TV da Luca
Zingaretti), assisteremo anche ad un bel giallo sull'Amore (quel sentimento
con la A maiuscola).
A lungo andare, e non lo dico solo io, nei romanzi su Montalbano lo schema
tende un po' a ripetersi abbastanza pigramente; i primi, invece, li leggi con
estremo piacere perché ti imbatti in personaggi molto ben delineati, ognuno
con le sue peculiarità … ognuno con i suoi pregi ed i suoi difetti.
▪ Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)
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