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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 3 ottobre 2023

Stephen King: Pet Sematary

Stephen King: Pet Sematary

Titolo originale: Pet Sematary
Formato: Kindle (1075 KB)
Pagine: 417
Editore: Sperling & Kupfer (24 febbraio 2014)
ASIN: B00IJLRI0C

Data di acquisto: 24 giugno 2014
Letto dal 2 al 7 maggio 2015

Sinossi
In una limpida giornata di fine estate, la famiglia Creed si trasferisce in un tranquillo sobborgo residenziale di una cittadina del Maine. Non lontano dalla loro casa, al centro di una radura, sorge Pet Semetary, il cimitero degli animali, un luogo dove i ragazzi del circondario, secondo un'antica consuetudine, usano seppellire i propri animaletti. Ma ben presto la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti e dall'improvviso ridestarsi di forze oscure e malefiche.

La mia recensione
Pet Sematary, del 1983, è un bellissimo e complicato romanzo di Stephen King (ormai lanciato nell'Olimpo dei grandi scrittori di successo) che, in un certo senso, parla di un novello Frankenstein dei giorni nostri.
Abbiamo, tanto per spiegare brevemente di cosa parliamo, una famiglia che si trasferisce in una nuova casa adiacente ad un cimitero per animali appartenuto ad una vecchia ed ormai scomparsa tribù di indiani. Fin qui tutto chiaro? Ma ora fatevi la domanda che, comunque, è più che scontata: cosa succede se in quel posto ci seppelliamo una persona?
Trama che, partendo un po' in sordina (all'inizio del libro, infatti, non succede un bel niente), ci scaraventa direttamente nella seconda parte in un tripudio di forti emozioni e colpi di scena… comunque annunciati visto che, già durante la lettura della prima parte del romanzo, si capisce che la povera famigliola protagonista non ne otterrà niente di buono! Eppure, analizzando attentamente l'opera di Stephen King si intuisce benissimo che, insieme ai classici temi horror tipici dell'autore statunitense, ecco anche quelli della fragilità della mente umana e, soprattutto, dell'accettazione della morte… qui intesa come fine della sofferenza per i propri cari.
Ah, chiudo con una nota di colore: ho finito di leggere questo romanzo con la luce accesa e facendo attenzione ad ogni minimo rumore o scricchiolio dei mobili!
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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