--- BLOG IN ALLESTIMENTO ---
Benvenuti in questo spazio in cui sto raccogliendo la mia collezione di libri
▶ Questo blog è facilmente raggiungibile anche da www.lastanzadiantonio.com
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 16 novembre 2023

Julia Heaberlin: Chi ha ucciso mia sorella

Julia Heaberlin: Chi ha ucciso mia sorella

Titolo originale: Paper Ghosts
Formato: Kindle (3845 KB)
Pagina: 364
Editore: Newton Compton Editori (20 settembre 2018)
ASIN: B07BS776BP

Data di acquisto: 28 settembre 2018
Letto dal 6 all'11 ottobre 2018

Sinossi
Ha pianificato questo momento da quando aveva solo dieci anni.
Ossessivamente, metodicamente, ha previsto ogni dettaglio, si è immaginata ogni possibile scenario. Adesso è quasi certa che l'uomo che ha rapito e ucciso sua sorella sia seduto sul sedile del passeggero proprio accanto a lei. Carl Louis Feldman è un fotografo e sostiene di non avere alcun legame con la serie di omicidi avvenuti in Texas molti anni prima, ma una scatola di vecchie fotografie fa sospettare il contrario. Determinata a scoprire la verità, la ragazza l'ha convinto a seguirla in un viaggio di dieci giorni, loro due soli. Chi è davvero Carl Louis Feldman? Ha veramente ucciso sua sorella? È un impostore o un uomo dal cuore spezzato? Un artista o un pazzo? O, magari, a essere pazza è la ragazza seduta al posto di guida…

L'incipit del libro
Quando aveva dodici anni mia sorella cadde dentro una tomba.
Eravamo sole. Due bambine da sole in un cimitero vuoto e ovunque, intorno a noi, sbucavano fuori dalla terra vecchie lapidi. L'erba era secca e aveva lo stesso color paglia dei capelli di mia sorella. Ricordo come mi batteva forte il cuore e come i suoi polpastrelli sfiorassero appena i miei quando provai a raggiungerla con la mia manina, per tirarla su. Era terra scavata di fresco, in attesa.
Lei rideva, dentro quella fossa.
Avevo cinque anni.

La mia recensione
"La luna è una gigantesca palla arancione che gioca a nascondino con un banco di nuvole notturne. Una visione rilassante, se solo non dovessi guidare lungo questa strada nera come la pece che mi fa sentire sepolta viva, se gli pneumatici non ansimassero sull'asfalto e se non ci fosse un serial killer che dorme accanto a me".
Il primo romanzo (Gli occhi neri di Susan) di Julia Heaberlin non mi aveva convinto del tutto… con questo suo secondo lavoro le cose sono nettamente migliorate, ma molta strada resta ancora da fare!
A distanza di moltissimi anni dalla scomparsa della sorella maggiore Rachel, Grace non ha mai interrotto la sua indagine solitaria. Ora, contro ogni previsione, ha finalmente una labile pista che porta dritta dritta a Carl Feldman, un notissimo fotografo, accusato (e poi scagionato) di aver fatto sparire altre ragazze. Ma adesso Grace ha davanti un bel problema: Carl è affetto da demenza senile e sta cominciando a dimenticare moltissimi particolari di quei giorni e, soprattutto, ha iniziato a parlare da solo. E, come se ciò non bastasse, Carl non sembra per niente uno spietato serial killer… È da qui in poi, quindi, che prende il via la ricostruzione dei fatti di Chi ha ucciso mia sorella, fino ad arrivare alla sconvolgente verità…
Tutto il libro ha solo due protagonisti, Grace e Carl, diversissimi tra loro ed accomunati soltanto dai tragici fatti e dalla voglia di conoscere, o ricordare, la verità: Grace vorrebbe sapere che fine ha fatto sua sorella o, perlomeno, sapere se c'è una tomba su cui piangere; Carl, viceversa, vorrebbe ricordare gli avvenimenti di cui, in passato, è stato accusato. Alla fine, sia Grace che Carl sapranno la verità… non prima di aver fatto, fianco a fianco, un lungo viaggio sia per le strade del Texas che dentro se stessi, le loro convinzioni e le loro paure.
Tra i due personaggi del romanzo, Grace e Carl, preferisco nettamente il secondo: Grace, pur comprendendo il suo dramma familiare ed i traumi che questo gli ha lasciato, mi è sembrata un bel po' antipatica, sempliciotta e sprovveduta nel suo piano d'azione (non a caso la polizia è riuscita a seguirla passo a passo senza che lei sospettasse nulla); Carl, invece, mi ha dato l'impressione di essere abbastanza scaltro… e molte delle sue scelte e del suo modo di comportarsi non mi sono sembrate minimamente legate alla sua malattia ma, al contrario (e riuscendo abilmente a camuffare la finzione per realtà), ha usato la sua malattia solo come scusante per giustificare il suo comportamento. Menzione speciale anche per Barfly, l'adorabile e sfortunato cagnolino trait d'union tra i due protagonisti: è proprio lui che, una volta passato sotto l'ala protettiva di Grace e Carl, riesce a far vacillare tutte le loro precedenti convinzioni ed a farli riavvicinare, fino a trovare un punto d'intesa.
Chi ha ucciso mia sorella (scritto proprio così: senza il punto di domanda), è un romanzo che si legge velocemente (merito anche dei capitoli abbastanza brevi e delle foto ad essi abbinati), che ci insegna quanto sia difficile da rimarginare una ferita interiore causata da un tragico evento e, perdipiù, quando non si sono mai conosciute le parole "verità" e "fine".
Il punto forte del romanzo è la parte conclusiva. Julia Heaberlin, dopo averci portato in giro lungo il Texas, ci sbatte in piena faccia tutta la verità sui tragici fatti di Rachel, su Grace e, soprattutto, su Carl, la vera vittima dei suoi stessi sbagli!
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

Nessun commento:

Posta un commento