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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

lunedì 20 novembre 2023

Robert A. Heinlein: A noi vivi

Robert A. Heinlein: A noi vivi

Formato: copertina morbida
Pagine: 294
Editore: Urania Mondadori (novembre 2005)
ISBN: 977112052836

Data di acquisto: regalo di Natale 2018
Letto dal 28 dicembre 2018 al 2 gennaio 2019

Sinossi
"È a noi vivi che spetta portare a termine il lavoro lasciato incompiuto da quelli che qui combatterono" disse il presidente Abramo Lincoln nel celebre discorso di Gettysburg (19/11/1863), pensando al futuro della nazione. Ed è a noi vivi - lettori di "Urania" e della fantascienza d'autore - che spetta meditare sul progetto utopico di Robert A. Heinlein, già tutto racchiuso nel primo romanzo scritto dal grande autore americano, rimasto inedito per decenni. Un libro che comincia nel più classico dei modi, quando il 12 luglio 1939 Perry Nelson finisce fuori strada per una gomma bucata e precipita verso il mare. L'ultima cosa che vede è una ragazza con un costume da bagno verde, ma quando riapre gli occhi c'è un'altra donna con lui, il paesaggio è montano e la data è il 7 gennaio 2086.

◾ L'incipit
- Attento! - L'urlo eruppe involontariamente dalle labbra di Perry Nelson mentre ruotava il volante. Ma il conducente della berlina verde non lo udì, o non reagì. Gli attimi che seguirono attraversarono la mente di Perry come un filmato al rallentatore. Vide la ruota anteriore sinistra della berlina passargli accanto; poi la ruota destra della sua auto strisciò oltre il guardrail, la macchina le scivolò dietro e rimase in bilico sull'orlo della recinzione. Perry guardò oltre il cofano e vide la spiaggia, quaranta metri sotto di lui. Una ragazza bionda con un costume da bagno verde stava cercando di prendere al volo un pallone. Aveva fatto un salto, le braccia in avanti, una gamba protesa.
Era molto graziosa. Dietro di lei un'onda si ruppe sulla sabbia. La cresta si infranse, grondando panna montata. Perry guardò di nuovo la ragazza. Stava ancora cercando di prendere il pallone. Quando ricadde al suolo, lui scivolò fuori dall'auto e fece una giravolta in aria, nella direzione opposta. Si trovò di fronte le rocce ai piedi della scogliera. Le vide avvicinarsi e separarsi fino a diventare entità distinte. Una roccia lo scelse e gli andò dritta incontro. Era bella, piatta da un lato e scintillante sotto il sole. Una punta acuminata gli si parò davanti e cominciò a crescere, fino ad abbracciare l'intero mondo.

La mia recensione
"Tu hai detto che ieri sera era il 12 luglio 1939. Bene, oggi è il 7 gennaio 2086".
Romanzo d'esordio (e si vede) di Robert Anson Heinlein. Ma più che un romanzo sembra, e lo stesso autore ne ha dato conferma, soltanto una lunga serie di conferenze sui più svariati temi: guerra, economia, religione.
Comunque, quello che colpisce di questo libro, scritto nel 1938 ma pubblicato solo nel 2004, è che l'autore ha previsto gran parte degli avvenimenti futuri: la nascita dell'Unione Europea e dell'Euro e la crisi ideologica/religiosa/economica dell'inizio del XXI secolo.
La trama è carina ed intenza ma è rovinata dal lungo e monotono "pippone" sull'economia del mondo del 2086..
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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