--- BLOG IN ALLESTIMENTO ---
Benvenuti in questo spazio in cui sto raccogliendo la mia collezione di libri
▶ Questo blog è facilmente raggiungibile anche da www.lastanzadiantonio.com
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 17 novembre 2023

Donato Carrisi: La ragazza nella nebbia

Donato Carrisi: La ragazza nella nebbia

Formato: Kindle (1387 KB)
Pagine: 262
Editore: Longanesi (23 novembre 2015)
ASIN: B0179U033C

Data di acquisto: 26 dicembre 2015
Letto dall'8 all'11 gennaio 2016

Sinossi
«La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole».
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente.
Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato.
Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot.
Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico.
Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del DNA, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera.
Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience.
Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?
Donato Carrisi ci ammalia con una storia scritta di getto, senza più il giorno e la notte: un romanzo che si imprime con forza nei nostri cuori e sfida le nostre paure.

L'incipit del libro
23 febbraio. Sessantadue giorni dopo la scomparsa. 
La notte in cui tutto cambiò per sempre iniziò con lo squillo di un telefono.
La chiamata giunse alle ventidue e venti. Era un lunedì sera, fuori c'erano meno otto gradi e una nebbia ghiacciata ingoiava tutto. A quell'ora, Flores se ne stava al calduccio nel letto accanto alla moglie, a godersi un vecchio film di gangster in bianco e nero alla tv. In realtà, Sophia dormiva già da un po' e gli squilli non sembrarono turbarle il sonno. Non si accorse nemmeno che il marito si alzava e si rivestiva.
Flores indossò un paio di pantaloni imbottiti, un dolcevita e il giaccone pesante per affrontare la maledetta caligine che sembrava aver cancellato il creato, e si apprestò a raggiungere il piccolo ospedale di Avechot dove, da ben quaranta dei suoi sessantadue anni, svolgeva la professione di psichiatra. In tutto quel tempo, era accaduto poche volte che qualcuno lo buttasse giù dal letto per un'emergenza, specie la polizia. Nel paese delle Alpi in cui era nato e aveva sempre vissuto, dopo il tramonto non succedeva quasi nulla. Era come se a quelle latitudini anche i criminali scegliessero di dedicarsi a un'esistenza morigerata, che prescriveva di ritirarsi regolarmente a casa ogni sera. Perciò Flores si domandava la ragione per cui fosse necessaria la sua presenza a quell'ora così insolita.
L'unica informazione che la polizia gli aveva fornito per telefono riguardava il fermo di un uomo a seguito di un incidente stradale. Nient'altro. 

La mia recensione
"Un tempo la tv si limitava a riproporre la realtà, adesso era l'artefice del processo inverso. La rendeva tangibile, consistente. La creava".
Partiamo dalla trama… purtroppo attualissima (tant'è vero che, mentre scorrevo le pagine, mi son venute in mente le analogie con i casi di Yara Gambirasio, Cogne e Sarah Scazzi): in un paesino di montagna scompare una ragazzina e, come da tradizione, subito si scatena il circo mediatico dell'informazione; contemporaneamente, un cinico agente speciale incaricato delle indagini cerca in tutti i modi (più o meno leciti) di individuare il mostro responsabile del misfatto… e, solo ed esclusivamente per tornaconto personale, poterlo dare in pasto proprio a quella spietata TV del dolore!
In passato ho letto tanti altri libri di Donato Carrisi ma questo, per la prima volta, mi ha lasciato con l'amaro in bocca! Per carità, il libro è scritto davvero bene e la trama è in puro stile Carrisi (ossia, con le tracce e gli indizi disseminati per tutto il libro che, se si è in grado di fare due più due, portano alla soluzione del caso) ma, è tutta l'atmosfera del libro che non mi ha convinto.
Tanto per cominciare, c'è da dire che per essere un thriller la suspense è davvero nulla (c'è solo una lenta descrizione dei fatti accaduti e della successiva indagine manipolata dall'investigatore e dalla stampa); tutti i personaggi, sia i buoni che i cattivi (ed i fanatici), sono troppo piatti e non caratterizzati a dovere; gli ultimi capitoli, infine, mi son sembrati scritti in fretta e furia… non a caso portano a capire chi sia l'uomo nella nebbia prima ancora del doppio colpo di scena finale.
Tuttavia, La ragazza nella nebbia resta sempre un libro da leggere e da consigliare (ed è quello che mi sento di fare con voi) perché aiuta a capire come, e in che modo, le TV ed i giornali tendono a manipolare l'opinione pubblica.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

Nessun commento:

Posta un commento