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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 30 novembre 2023

Antonio Salas: L'infiltrato

Antonio Salas: L'infiltrato

Titolo originale: El palestino
Formato: Kindle (1698 KB)
Pagine: 1008
Editore: Newton Compton Editori (9 giugno 2011)
ASIN: B0062ZLH5O

Data di acquisto: 12 novembre 2012
Letto dal - al 16 aprile 2014

Sinossi
«Sono entrato in una cellula terroristica. Per oltre sei anni ho vissuto sotto copertura». Si è creato un'identità fittizia, è diventato il braccio destro di famigerati terroristi internazionali, è stato iscritto nell'elenco dei ricercati a livello mondiale, per sei anni ha vissuto sotto mentite spoglie. Questa è la storia vera di Antonio Salas, giornalista investigativo capace di infiltrarsi nelle reti terroristiche di tutto il mondo per svelarne dall'interno i retroscena più misteriosi. Ha scoperto le connessioni tra Chávez, l'ETA, le FARC, Hamas e al-Qaeda, ha agito sotto copertura in Venezuela, Palestina, Cuba, Libano, Marocco, Egitto, e ha provato sulla sua pelle quanto pesano i pregiudizi su chi abbraccia l'Islam, soprattutto dopo gli attentati alle Torri Gemelle, Londra e Madrid. Mettendo a rischio la sua stessa vita, Antonio Salas ha recitato le preghiere dell'Islam, ha sofferto, pianto e gioito fianco a fianco con gli uomini più pericolosi del pianeta (un nome su tutti: Carlos lo Sciacallo, l'uomo che ha fatto tremare il mondo). Ha conosciuto la rabbia cieca che può spingere un uomo a imbracciare un fucile o a cercare il martirio. Ha valicato una frontiera del giornalismo che nessuno aveva mai avuto il coraggio di superare. Perché lui è Muhammad Alì Tovar Abdallah. Perché lui è Antonio Salas. L'infiltrato.
Da più di 8 mesi in classifica in Spagna. Come si entra in una rete terroristica internazionale? È possibile vivere per sei anni sotto mentite spoglie tra gli uomini più ricercati del pianeta? Come si fa a diventare il braccio destro di Carlos lo Sciacallo, il più famoso terrorista del XX secolo? Che legami esistono tra l'Eta, Hezbollah e le Farc? Quali sconvolgenti relazioni ci sono tra al-Qaeda e il Venezuela di Chávez? Antonio Salas è lo pseudonimo di un famoso giornalista investigativo spagnolo che, a causa del suo metodo di indagine, deve tenere nascosta la sua vera identità. Dall'uscita del primo libro nel 2003 (Diario de un skin) - un'inchiesta sui movimenti neo-nazisti - è costretto a vivere sotto mentite spoglie e non si fa ritrarre mai in foto o in video. Successivamente, si è occupato del traffico internazionale di prostitute, realizzando un altro sconvolgente reportage. Grazie al successo di cui gode in patria, è stato invitato dalla polizia a tenere corsi di formazione sui nuovi sistemi investigativi, e da L'infiltrato è stata ricavata una serie di documentari trasmessi dalla televisione nazionale spagnola (e presto anche in Italia). Antonio Salas ha anche progettato un sito rivoluzionario con materiale inedito che aiuta il lettore a comprendere meglio l'intricato puzzle del terrorismo internazionale.

La mia recensione
"Uccidere per l'instaurazione dell'Islam è una bestemmia stupida".
Antonio Salas è il nome fittizio di un giornalista investigativo spagnolo che, proprio per i suoi innovativi metodi d'indagine, è costretto a vivere sotto mentite spoglie… Prima de L'Infiltrato ha compiuto altre indagini da cui, successivamente, ha realizzato diversi libri… purtroppo mai arrivati in Italia! Per realizzare l'indagine sul terrorismo internazionale che poi avrebbe portato alla stesura del libro L'Infiltrato, Salas ha dovuto cambiare aspetto e abbigliamento ed ha dovuto imparare almeno le basi della lingua araba per poter assumere l'identità di un palestinese (in spagnolo questo libro si chiama proprio "El Palestino") ed infiltrarsi, gradualmente, all'interno dei vari movimenti terroristi islamisti africani, mediorientali e sudamericani. In questo "viaggio nel terrore" Salas ha provato in prima persona i pregiudizi verso i musulmani, soprattutto dopo l'11 settembre (e dell'11 marzo in Spagna) ma, più di ogni altra cosa, ci ha mostrato anche il volto buono e pulito della religione islamica… tanto che, alla fine, si è davvero convertito a questa religione.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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