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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

lunedì 13 novembre 2023

Christopher Hitchens: Dio non è grande

Christopher Hitchens: Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa

Titolo originale: God is Not Great. How Religion Poisons Everything
Formato: copertina flessibile
Pagine: 271
Editore: Einaudi (12 giugno 2007)
ISBN-13: 978-8806183370

Data di acquisto: regalo di compleanno
Letto dal 27 agosto al 4 settembre 2018

Sinossi
"La fede religiosa è inestirpabile, appunto perché siamo creature ancora in evoluzione. Non si estinguerà mai, o almeno non si estinguerà finché non vinceremo la paura della morte, del buio, dell'ignoranza e degli altri". Questa la tesi da cui parte Dio non è grande.
Muovendosi tra l'analisi dei testi di fondazione delle grandi religioni (Bibbia e Corano sopra tutti) e la riflessione sull'attualità politica e sullo scontro di civiltà in atto, Hitchens costruisce un implacabile atto di accusa contro le follie cui l'uomo si abbandona nel nome di una fede: oscurantismo, superstizione, intolleranza, senso di colpa, terrore verso la sessualità, anti-secolarismo. Contro questi non-valori, e memore della grande tradizione laica anglosassone, Hitchens reclama un ritorno alle idee dell'illuminismo, intessendo un elogio arguto e a tratti commovente della ragione umana. Un saggio che senza mai rinunciare alle armi dell'ironia e del paradosso, costringe faziosamente il lettore a schierarsi.

L'incipt del libro
Se il futuro lettore di questo libro volesse andare oltre il disaccordo con l'autore e intendesse individuare i peccati e le deformità che l'hanno spinto a scrivere (e ho sistematicamente notato come coloro che fanno pubbliche dichiarazioni di carità, compassione e perdono siano spesso inclini a seguire tale corso di pensiero), beh, costui o costei non se la prenda con l'inconoscibile e ineffabile creatore che - presumibilmente - mi ha fatto così. Essi denigreranno il ricordo di una donna dabbene, semplice e sincera, di solida e rispettabile fede: il suo nome è Mrs Jean. Watts.

La mia recensione
"Si può affermare con certezza, e sulla loro stessa testimonianza, che i Vangeli non sono verità letterale. Infatti, molti dei «detti » e degli insegnamenti di Gesù sono un sentito dire di un sentito dire di un sentito dire".
Puoi anche aver ragione (e Hitchens ne ha moltissima) ma c'è modo e modo di dire le cose… se poi mentre le dici ti atteggi anche a "sapientone", ottieni soltanto l'effetto opposto e le tue idee vengono viste solo per quelle di un pazzo visionario e di un fondamentalista dell'ateismo intransigente.
In questo libro, come avrete certamente capito, Christopher Hitchens ci insegna come le religioni (in particolar modo il cristianesimo, l'ebraismo e l'islam) hanno opportunamente "manipolato" tutta la storia del genere umano, con il solo pretesto di "Dio lo vuole".
Il libro mi è piaciuto molto, lo sottoscrivo appieno e lo consiglio agli amanti del genere; ma, come ho detto poc'anzi, mi ha infastidito il tono con cui l'autore ha portato avanti i suoi concetti: ad ogni tema trattato ha fatto troppi salti da un discorso all'altro e, soprattutto, ha ostentato un'aria da borioso.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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