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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 5 novembre 2023

Philip Pullman: Queste oscure materie. La trilogia completa

Philip Pullman: Queste oscure materie. La trilogia completa (La bussola d'oro - La lama sottile - Il cannocchiale d'ambra)

Titolo originale: His Dark Materials - Northern Lights / The Subtle Knife / The Amber Spyglass
Formato: Kindle (3956 KB)
Pagine: 1350
Editore: Salani Editore (31 gennaio 2013)
ASIN: B00B4WGE8U

Data di acquisto: 13 gennaio 2018

Sinossi
Lyra è una ragazzina impetuosa, appassionata, vive al Jordan College di Oxford. Oxford non è lontana da Londra, e Londra è in Inghilterra, ma il mondo di Lyra è ben diverso dal nostro. Oltre l'Oceano c'è l'America, ma lo stato più importante di quel continente si chiama Nuova Francia; giganteschi orsi corazzati regnano sull'Artico; lo studio della natura viene chiamato teologia sperimentale. E soprattutto ogni essere umano ha il suo daimon: un compagno, una parte di sé di sesso opposto al proprio, grazie al quale nessuno deve temere la solitudine.
Nel nostro universo vive Will, un ragazzino orgoglioso, sensibile, leale e coraggioso, ma sfuggente come un gatto: i due ragazzi, provenienti da mondi diversi, si incontrano, si scontrano e diventano amici per la pelle. Will è in possesso della lama sottile, un misterioso coltello che permette il passaggio tra i mondi. Lyra però è al centro di un'antica profezia delle streghe e la Chiesa ha decretato la sua morte.
Will e Lyra sono coscienti di avere un compito importante da svolgere, ma non sanno quale sia: perché la profezia si avveri non dovranno obbedire a un destino predefinito, ma essere liberi di scegliere.
Nel suo capolavoro assoluto, Philip Pullman traccia un’allegoria della condizione umana, densa di forza e di bellezza, che riesce a far vibrare le nostre corde più profonde e a rinnovare in noi i grandi interrogativi fondamentali della vita.

La mia recensione del vol. 1: La bussola d'oro
[Letto dal 18 al 25 gennaio 2018]
"Per molti aspetti, Lyra era una selvaggia. Quello che più le piaceva era arrampicarsi sopra i tetti del College insieme a Roger, il garzone di cucina che era il suo amico del cuore, e poi sputare noccioli di prugna sulla testa degli Accademici di passaggio o ululare come gufi accanto alla finestra di un'aula dove si stava svolgendo una lezione; oppure fare corse lungo i vicoletti, o rubar mele al mercato, o fare la guerra. Proprio come lei era del tutto inconsapevole delle correnti politiche nascoste che scorrevano sotto la superficie degli affari del College, gli Accademici, dal canto loro, non sarebbero mai riusciti a vedere il ricco calderone ribollente di alleanze e inimicizie, di faide e trattati, di cui era fatta la vita dei bambini di Oxford. Bambini che giocano insieme: com'è carino da vedere! Cosa può esservi di più grazioso e innocente?".
Prima parte della trilogia Queste oscure materie scritto per i ragazzi ma che spesso è letto anche e soprattutto dagli adulti. Bel libro pieno zeppo di azione e ritmo… però, in tutta onestà, Lyra (che si rivela essere un bel personaggio ed anche ben caratterizzato), per essere solo una bambina, deve affrontare un po' troppe sfide e troppe difficoltà (compresa una corsa al Polo Nord), impossibili o impegnative anche per gran parte degli adulti. Tuttavia, c'è da tener conto che La bussola d'oro si svolge in un mondo alternativo (popolato, oltre che dagli essere umani, anche da streghe, orsi corazzati ed altre creature fantastiche) ma strettamente collegato con il nostro. Inoltre, trovo eccezionale ed accattivante l'idea dei daimon affiancati ed interconnessi ad ogni essere umano.
Però, non mi è piaciuta per niente come è stata strutturata l'eterna querelle tra il bene e il male, qui rappresentati dall'innocenza e dalla semplicità dei bambini a cui si contrappongono gli adulti senza scrupoli e sempre a caccia di un tornaconto personale… si veda, per esempio, il comportamento dell'aeronauta Lee Scoresby che, benché sia schierato dalla parte dei buoni, il suo aiuto a Lyra è fortemente "monetizzato".
Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

▪ La mia recensione del vol. 2: La lama sottile
[Letto dal 21 al 27 febbraio 2018]
"Questo è ciò che fa la Chiesa, e ogni chiesa è la stessa: controllo, distruzione, cancellazione di ogni senso e ogni sentimento positivo".
Devo dire che ho trovato il primo molto più piacevole di questo secondo volume; anzi, per dirla tutta, questo libro mi è sembrato davvero molto pesante e, a tratti, anche noioso… tant'è vero che, in alcuni punti, sembra di leggere un saggio filosofico-religioso (e con la chiesa schierata dalla parte dei cattivi) sui temi solo appena appena accennati nel precedente romanzo.
Altro aspetto che non ho proprio gradito: l'azione che si sposta continuamente da un posto all'altro, e da un mondo all'altro, senza nessunissima continuità logica.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

▪ La mia recensione del vol. 3: Il cannocchiale d'ambra
[Letto dal 27 maggio al 2 giugno 2018]
"Forse a volte non facciamo la cosa giusta perché la cosa sbagliata ci sembra più rischiosa, e non volendo sembrare paurosi andiamo a fare la cosa sbagliata soltanto perché è più pericolosa. Ci preoccupa di più non passare per paurosi che pensare con giudizio".
Dei tre volumi che compongono l'intera trilogia di Queste oscure materie questo è, a mio parere, il meno riuscito. C'è un'incredibile alternanza di fasi lente e fasi d'azione… e, per giunta, l'azione è tutta un caos generale con la scena che si sposta continuamente tra i vari personaggi secondari ed i vari mondi attraversati da Will e Lyra.
Per non parlare, così come era accaduto per il secondo volume, che anche in questo libro troviamo interi capitoli che più che ad un romanzo, fanno pensare di avere tra le mani un saggio di filosofia, scienza e religione.
Ottimo, comunque, il finale: viste le concitate fasi successive alla battaglia, era scontato e doveroso che la conclusione fosse proprio quella (che non svelo per non rovinare la lettura a chi non ha ancora letto il libro).
Che dire ancora? Visto l'opera ambiziosa di Philip Pullman, sarebbe stato più saggio condensare il tutto in soli due volumi o in un solo tomo, senza "allungare il brodo" su tre.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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