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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 26 novembre 2023

Alessia Gazzola: Lena e la tempesta

Alessia Gazzola: Lena e la tempesta

Formato: copertina rigida
Pagine: 186
Editore: Garzanti (6 maggio 2019)
ISBN-13: 978-8811608110

Data di acquisto: prenotazione del 25 aprile 2019
Letto dal 7 al 9 giugno 2019

Sinossi
Si dice che ciascuno di noi, nel corso della propria vita, accumuli in media tredici segreti. Di questi, solo cinque sono davvero inconfessabili. Lena ne ha soltanto uno, ma si fa sentire dentro come se ne valesse mille. E per quanto si sforzi di dimenticarlo, è inevitabile per lei ripensarci mentre dal traghetto scorge l'isola di Levura, meta del suo viaggio. Levura, frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili della sua giovinezza. Dove non ha più rimesso piede da quando aveva quindici anni. Da quando ogni cosa è cambiata. Ora suo padre le ha regalato la casa di famiglia e lei ha deciso di affittarla per dare una svolta alla sua esistenza. Perché si sente alla deriva, come una barca persa tra le onde. Perché il suo lavoro di illustratrice, che ama, è ad un vicolo cieco. Lena non sarebbe mai voluta tornare a Levura, non sarebbe mai voluta tornare tra quelle mura. Ma è l'unica possibilità che ha. Mentre apre le finestre arrugginite e il vento che sa di mare fa muovere le tende, i momenti trascorsi dell'ultima vacanza lì riaffiorano piano piano: le chiacchierate, gli schizzi d'acqua sul viso, le passeggiate sulla spiaggia. E insieme il ricordo di quel giorno impresso a fuoco nella sua mente. II suo progetto è quello di stare sull'isola solo qualche giorno, trovare degli affittuari e ricominciare altrove tutto quello che c'è da ricominciare. Eppure nulla va come aveva immaginato. Lena non sa che quei giorni che abbronzano il suo viso chiaro e delicato saranno per lei molto di più. Ancora non sa che ci si può proteggere dalle emozioni con una corazza, ma c'è sempre qualcuno pronto a scalfirla, come Tommaso l'affascinante ragazzo che giorno dopo giorno la aiuterà a capire chi vuole essere davvero. Non sa che la verità ha mille sfumature. Che nulla è davvero inconfessabile perché la colpa spesso non è dove credevamo che fosse.

L'incipit del libro
Sono su un taxi incolonnato nel traffico quando sento alla radio che, stando a un recente studio americano di psicologia, ciascun individuo, nella propria vita, accumula in media tredici segreti.
Di questi, solo cinque sono inconfessabili.
Mi sembra un numero enorme, se penso che io ne ho soltanto uno.
Ma se poi da quell'unico segreto tenuto sotto chiave ne scaturiscono altri, in maniera diretta o indiretta, e quell'eco lontana agisce come un moltiplicatore… il segreto resta sempre uno?
Il cuore inizia a pulsarmi più forte come tutte le volte in cui quel ricordo si affaccia alla memoria. È come un fetido bollore sotterraneo ben nascosto da un lastricato tirato a lucido o come il ronzio di un coleottero imprigionato al centro del torace: le mie metafore sull'argomento sono pressoché infinite. La mia analista junghiana sosteneva che l'acuto simbolismo del mio linguaggio fosse conseguenza diretta di un magma emotivo. Ma alla fine, un paio di mesi fa, ho piantato in asso anche l'analisi, come del resto pianto in asso un po' tutto. Sempre secondo quella psicologa, nessun pensiero che attraversa la mente lo fa per caso. Non è che una riflessione, o un ricordo, sbagliano strada. Se imboccano un sentiero c'è sempre una ragione ben precisa.

La mia recensione
"Ho quasi trent'anni e una vita fatta di cocci che non riesco a rimettere a posto. È arrivato il momento di fermarmi e di guardare in faccia cosa o chi mi impedisce di farlo".
Alessia Gazzola, archiviate le (dis)avventure di Alice Allevi, ci presenta una nuova "amica": Lena Santoruvo, disegnatrice introversa e scontrosa… ma non giudicatela subito male: leggendo il libro capirete il perché di questo suo atteggiamento.
Lena e la tempesta è una storia molto moderna e con un argomento molto attuale e delicato (la violenza sessuale) ma, e qui sta tutta la bravura della Gazzola, narrato con estrema sensibilità.
Spettacolare la descrizione di Levura: in certi passaggi ho davvero avvertito il profumo dei limoni, del rosmarino e del mare siciliano. E sarei anche pronto a partire per Levura… se non fosse che stiamo parlando di un'isola inventata di sana pianta dalla stessa scrittrice.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, le note positive finiscono qui!
Chi segue il mio blog saprà già che al sottoscritto piacciono i gialli ed i thriller. La trama di Lena e la tempesta, invece, è troppo piatta e senza alcuno scossone; cominci a leggere il libro (comunque scritto in modo impeccabile) ed arrivi all'ultima pagina senza neanche accorgertene. Dei personaggi l'unico che ha riscosso il mio apprezzamento è Tommaso: caratterizzato e descritto molto bene. Il rovescio della medaglia è dato dalla madre di Lena: antipatica ed egoista.
Insomma, per la prima volta non promuovo (ma neanche boccio, sia chiaro) un lavoro di Alessia Gazzola: con Alice Allevi mi aveva abituato molto bene e passare da un personaggio ad un altro, per me, è stato abbastanza traumatizzante.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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