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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 7 novembre 2023

Thomas Harris: Hannibal Lecter. Le origini del male

Thomas Harris: Hannibal Lecter. Le origini del male

Titolo originale: Hannibal Rising
Formato: Kindle
Dimensioni file: 721 KB
Pagine: 196
Editore: Mondadori (19 luglio 2016)
ASIN: B01IE77B7K

Data di acquisto: 22 agosto 2017
Letto dal 19 al 22 marzo 2017

Sinossi
Lituania, 1941. Il piccolo Hannibal Lecter, otto anni, riesce miracolosamente a scampare, unico della sua famiglia, alle violenze delle soldataglie naziste. Dopo aver vagato nella neve con un braccio rotto e una catena stretta al collo, viene finalmente raccolto. Solo, traumatizzato, cresce in uno squallido orfanotrofio fino a quando lo zio, un famoso pittore, riesce a rintracciarlo e lo porta a vivere con sé a Parigi. Qui, grazie alle amorevoli cure della zia giapponese Lady Murasaki, Hannibal avrà modo di scoprire e coltivare i propri innumerevoli talenti, dalla musica alla letteratura, e di laurearsi in medicina. Ma gli incubi cresciuti in lui dopo l'indicibile orrore di cui è stato testimone lo accompagneranno per sempre, in una perversa simbiosi. E un giorno il dottor Lecter decide che è tempo di tornare a casa e bussare alla porta dei demoni che così spesso vengono a fargli visita. Trasformandosi in "Hannibal the Cannibal"…

La mia recensione
"Il piccolo Hannibal è morto nel 1945 là fuori nella neve, cercando di salvare la sorella. Il suo cuore è morto con Mischa. Che cos'è ora? Non c'è una parola per dirlo. In mancanza di meglio, possiamo chiamarlo mostro".
Eccezion fatta per quelli di Wilbur Smith e Donato Carrisi, sono veramente pochi i libri che riescono a tenermi incollato alle proprie pagine… E questo di Thomas Harris è tra quelli che ci sono riusciti: scritto molto bene, ritmo serrato e mai con un calo di tensione.
In parole povere, si racconta dell'adolescenza e maturità di Hannibal Lecter, colui che, molto più tardi, avremmo imparato a conoscere come "Hannibal the Cannibal". In questo libro, quindi, vedremo un giovanissimo Hannibal, traumatizzato dagli orrori della Seconda guerra mondiale… orrori che comprendono l'uccisione dei suoi genitori e della piccola ed amatissima sorellina da parte di spietati assassini.
Hannibal, perciò, prima viene affidato ad un orfanotrofio (in cui subirà violenze e soprusi di ogni sorta) e, a seguire, verrà accolto da uno zio sposato con una giovanissima giapponese. Qui, e solo qui, troverà un po' di pace (anche interiore)… finché i fantasmi del passato torneranno a tormentarlo, trasformandolo definitivamente ed irrimediabilmente nel mostro che conosciamo.
Eppure, nonostante di Hannibal Lecter si conosca tutto ciò che ha fatto e commesso, in questo romanzo è davvero impossibile condannarlo o averne paura. Questo, in un certo senso, è il grosso limite del libro di Thomas Harris: presentare un personaggio dalle mille capacità ed interessi, diventato quello che è diventato solo ed esclusivamente per colpa di altri. Alla fine, quindi, si finisce quasi quasi per tifare per lui e per la sua sete di vendetta contro coloro che hanno segnato la sua vita.
Molto accattivante (nonché perfettamente caratterizzata) è la figura di Lady Murasaki, zia adottiva (ed amante platonica nella seconda parte del libro), che accompagnerà la crescita del giovane Hannibal: quando capirà, prima di tutti, la vera natura (e le intenzioni) del nipote, invece di tentare di riportarlo sulla retta via lo invoglierà e, quasi quasi, gli lascerà carta bianca (per non parlare delle armi) per portare a compimento la sua vendetta.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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